Verona – Blitz contro Casapound, distrutta la sede

fonte: arena verona

Erano tra le quindici e venti persone e, nel giro di pochi minuti, hanno distrutto il circolo culturale Cutty Sark, sede di Casapound in via Poloni. Non ci sarebbero stati feriti gravi se non un giovane del circolo, presente al bar al momento del blitz che avrebbe preso un pugno in faccia e un altro con una ferita al collo. Nessuno dei due, però, si è fatto refertare al pronto soccorso. Non ci sarebbe stata poi una rissa anche perchè le forze in campo erano decisamente sproporzionate: al momento del blitz nel bar di Casapound erano presenti cinque, sei persone, compreso il barista. Ora carabinieri vogliono far luce sull’assalto avvenuto alle mezzanotte e mezza dell’altra notte. Gli inquirenti considerano la devastazione a una sede politica un fatto estremamente grave che riporta la mente agli anni ’70, agli albori degli anni di piombo quando questi blitz avvenivano di frequente. C’è anche chi non esclude che si tratti di una vicenda interna agli iscritti a Casapound. A far propendere per questa ipotesi anche il riserbo mantenuto fino a ieri dai dirigenti dell’organizzazione di estrema destra sia con gli inquirenti che con i media. «Se non sono loro a tirare fuori la politica per primi», è stato il commento di un inquirente, «non vedo perchè dovremo farlo noi». Ieri mattina in via Poloni c’erano alcuni cartoni di bottiglie di birra, sistemati fuori dal locale. I dirigenti di Casapound hanno vietato riprese e foto all’interno. Tra le grate della serranda, si vedeva il locale distrutto con i portalampade penzolanti dal soffitto. Su chi ha commesso quegli atti di vandalismi, resta il silenzio degli inquirenti. A quanto pare, chi era presente nel locale di via Poloni ha detto di aver visto questa quindicina di persone entrare senza un abbigliamento riconducibile a qualsivoglia formazione politica. Gli assalitori non avrebbero nemmeno parlato nè sono state lasciate scritte o sigle tali da poter ricondurre l’assalto a qualche formazione politica. Secondo una prima parziale ricostruzione, era da poco passata la mezzanotte e mezza quando a Caspound è suonato il campanello. Una volta che il barista ha aperto la porta, è stato subito aggredito con un pugno in faccia. Subito dopo si è scatenato l’inferno. Il gruppo di una ventina di persone a suon di bastonate e altri oggetti contundenti hanno iniziato a spaccare tutto ciò che si trovava nel locale, ferendo anche due giovani anche se non in modo grave. Alla fine della loro «perfomance», gli autori di quell’assalto sono scappati. Ad avvertire i carabinieri, sono stati alcuni condomini del palazzo dove si trova Casapound. I militari non hanno potuto far altro che constatare la devastazione del locale e hanno raccolto le prime testimonianze. Accertamenti e interrogatori sono continuati per tutta la giornata di ieri. Ora le preoccupazioni degli inquirenti è rivolta alla manifestazione, indetta per domani da Casapound in occasione della visita in città del ministro dell’istruzione Francesco Profumo per l’apertura dell’anno accademico. I giovani di Casapound hanno organizzato un corteo contro «l’università dei baroni». L’appuntamento è per domani alle 8 in piazza Pradaval. È arrivata la solidarietà a Casapound dell’assessore Vittorio Di Dio che invita i giovani «a collaborare con i carabinieri per individuare gli autori di questo gesto vigliacco». E anche il sindaco Flavio Tosi condanna l’assalto a Casapound: «Non possiamo accettare che pochi estremisti possano alimentare la strategia della tensione in città».

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Quanto ci dispiace…

Pistoia: SERATA NO TAV, 18.02.2012

STASERA 18 FEBBRAIO
Ore 20:
Apericena Benefit per le spese legali di Antonio e dei NO TAV.
Ore 21,30:
– 150 ragioni per dire NO al TAV.
– Il NO TAV non si arresta!
Ne parliamo con Luca Ferrero, del Movimento NO TAV

Le iniziative si svolgeranno presso la Libera Officina Primo Maggio, Via degli Argonauti, 10.

Clicca per Il programma completo della tre giorni

Napoli – Ridotta la pena a Tonino

riceviamo e diffondiamo:

Mercoledì 15 febbraio c’è stato il ricorso in appello per il processo di Tonino per i fatti del primo maggio 2010 che lo vedevano accusato di concorso in tentato omicidio.

La corte di appello ha derubricato il reato a lesioni riducendo la pena da 5 a 2 anni e due mesi.

A lui va il nostro abbraccio
sperando di vederlo presto libero

Radiocane – Atene, una volta di più

Atene, una volta di più

200.000 manifestanti in Parlamento.

Altri 300 000 che non potevano arrivare (strade e metropolitane bloccate dalla polizia).

I Cretesi hanno requisito un canale alla TV greca. La città di Volos parzialmente bruciata. I centri delle imposte devastati.

Attikon Cinema bruciato. E ‘datato 1870. L’edificio è stato usato come prigione per le torture della Gestapo.

Un negozio di armi sulla via Athinas è stato saccheggiato.

Bruciate molte banche, incluse le filiali delle banche e Starbucks Eurobank.

Le banche in precedenza erano state già danneggiate per quanto riguarda le videocamere.

La Biblioteca Nazionale non è stata bruciata!

Un tentativo di catturare il sindaco di Atene, ma la polizia lo ha raggiunto in tempo.

Gli uffici dei partiti che hanno votato SI al piano di austerità attaccati in varie città della Grecia.

Una cinquantina di edifici parzialmente o totalmente bruciati.

Questa la cronologia di un’ennesima giornata di lotta in Grecia. Ancora scontri. Ancora rabbia, tanta, tanta rabbia.

Ma c’è qualcosa di nuovo in questi ultimi eventi?

Ne abbiamo parlato con Achille, in collegamento  da Atene.

ASCOLTA IL CONTRIBUTO DI RADIOCANE

La cronologia è tratta da:
http://connessioni-connessioni.blogspot.com/2012/02/testimonianze-dalla-grecia-in-rivolta.html

Trapani – Arrestata Madda (aggiornato)

Apprendiamo dai media di regime del 16/2/2012 che la compagna anarchica Maddalena Calore è stata arrestata ad Alcamo, in provincia di Trapani. Secondo la ricostruzione degli sbirri, ridicolmente condita dai giornalisti, l’arresto in flagranza sarebbe dovuto alle accuse di violazione dell’obbligo di dimora in provincia di Cagliari, false generalità, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Madda Libera!
Sbirri e giornalisti vili servi infami!

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Secondo quanto riferito dai compagni di Catania. pare che Madda abbia ricevuto parecchie botte, con conseguenti 4 punti di sutura in testa e che al momento sia in isolamento, sempre nel carcere di Trapani. Per scriverle:

MADDALENA CALORE
Casa circondariale
Via Madonna di Fatima 222
CAP 91100   Sicilia(TP)

Segue comunicato solidale:

Abbiamo appreso dagli infami mezzi di comunicazione di massa che la compagna Madda (Maddalena Calore) è stata tratta in arresto dalla Polizia di Alcamo e probabilmente tradotta alla casa circondariale di Trapani, dove sabato 18 Febbraio si deciderà la convalida o meno dell’arresto. Madda è stata fermata ad un posto di blocco, le accuse a suo carico sono: violazione dei termini di custodia cautelare (obbligo di dimora nella provincia di Cagliari), false generalità e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I giornali, fin da subito, hanno rispolverato ogni suo precedente, snocciolando i suoi ultimi anni da un punto di vista poliziesco e repressivo. Che la si accusi di aver pianificato il suo odio contro le forze dell’ordine o la sua incompatibilità con l’ordine costuito non ci sorprende, visto che anche nei nostri cuori battono le medesime pulsioni. Stavolta è toccato a lei essere il mostro sbattuto in prima pagina, mentre gli omicidi compiuti dagli assassini in divisa trovano spesso comprensione e solidarietà da parte delle istituzioni e dalla gente intrappolata nel delirio securitario. Non è difficile comprendere che l’unica colpa di Madda è quella di essere nemica di un ordine basato sullo sfruttamento, sulla morte e la miseria. La caparbietà che ha sempre dimostrato nelle lotte per la salvaguardia della terra e la liberazione di qualunque essere la abiti, la forza d’animo con cui ha affrontato a testa alta le autorità e le loro punizioni ci rendono
fieri di essere suoi complici e solidali.

Seguiranno aggiornamenti.

NE’ COLPA NE’ INNOCENZA, MA FIERA RESISTENZA.

Anarchici etnei
cenere.noblogs.org

 

Pistoia – 3 Giorni NO TAV, 16, 17, 18 Febbraio

TRE GIORNI NO TAV A PISTOIA
16, 17, 18 Febbraio.

Tre giorni di lotta e dibattito sull’alta velocità e la resistenza popolare in Val Susa, che da 23 anni si oppone ad un progetto dannoso ed inutile.

16 FEBBRAIO
Ore 15:
Nel giorno delle udienze di convalida degli arresti a seguito dei fatti del 3 Luglio in Val Susa, presidio sotto il carcere S. Caterina a Pistoia (Via dei Macelli, 13) dov’è recluso Antonio Ginetti, in solidarietà sua e di tutti gli arrestati NO TAV. LIBERI TUTTI!

17 FEBBRAIO
Ore 21, 30:
Proiezione de “I peccati della Maddalena”, video sulla giornata del 3 Luglio. A seguire dibattito con Luca Del Cels del Movimento NO TAV, che ci racconta questi ultimi mesi di lotte nella valle che resiste.

18 FEBBRAIO
Ore 20:
Apericena Benefit per le spese legali di Antonio e dei NO TAV.
Ore 21,30:
– 150 ragioni per dire NO al TAV.
– Il NO TAV non si arresta!
Ne parliamo con Luca Ferrero, del Movimento NO TAV

Le iniziative si svolgeranno presso la Libera Officina Primo Maggio, Via degli Argonauti, 16.

ANTONIO LIBERO! LIBERI TUTTI! NO TAV!

Con la Grecia nel cuore, comunque vada, nessun rimorso.

Non c’è niente da salvare, che tutto bruci. Le misure servono a perpetrare lo status quo, vengono chiesti sacrifici assurdi per continuare ad essere sfruttati come lo siamo stati fin oggi senza nessuna prospettiva. Non c’è niente da salvare, che il fuoco mondi lo schifo che ci circonda e che tutti, spenta l’ultima fiamma, abbattuta l’ultima banca, distruttima l’ultima galera, si adoperino per costruire…cosa? L’imprevisto, l’inconoscibile, l’indicibile, un futuro diverso nel linguaggio, nel colore, nelle finalità. Non è questione di violenza, è questione di VITA, non possiamo più accontentarci di sopravvivere. Noi la nostra parte la facciamo, è l’ora che la smettiate di aver paura e che scendiate in strada. Lo stato, lo sfruttamento, l’asservimento, esistono fin tanto che ci si crede. Con la Grecia nel cuore, comunque vada, nessun rimorso.

Dichiarazione di Antonio dal Carcere

Se mi chiedete se appartengo al movimento NO TAV vi rispondo che si, appartengo al movimento NO TAV.
Se mi chiedete la motivazione di questa mia appartenenza vi rispondo che il movimento NO TAV è alla guida di tutti i Movimenti popolari per la difesa del territorio, per la salvaguardia della vita dell’uomo e dell’ambiente in cui esso vive.
Se mi chiedete la motivazione per la quale una persona di Pistoia si impegni in una battaglia distante dalla sua città centinaia di chilometri vi rispondo che l’impegno civile per sviluppare questo nostro “piccolo” pianeta da un “progresso” che non si pone limiti nella devastazione, non ha confini temporali e territoriali.
Il TAV non è necessario; on risponde ad esigenze di sviluppo sociale, non risponde ai bisogni dell’uomo, al rispetto dell’ambiente. Il TAV, e tutte le opere di quella portata,  rispondono al comando del profitto, della speculazione, dello sfruttamento dell’ambiente, peggiorano la qualità della vita delle popolazioni delle aree nelle quali si mettono in opera, portano interi territori alla devastazione, li espongono a rischi idrogeologici, per i quali il nostro paese piange spesso morte e distruzione. Un esempio fra tutti, il VAJONT.
Dalla valle che resiste ho appreso che necessita opporsi a tutte le opere “pubbliche” –grandi o piccole che siano- che non si pongono nella direzione di una migliore qualità della vita dell’uomo.
Dalla valle che resiste ho appreso le capacità che ho posto nella battaglia civile ed etica contro il parcheggio interrato che vogliono costruire in San Bartolomeo. Opera non necessaria, rispondente unicamente  alla speculazione ( e quel che è peggio portata avanti da un ente morale).
Il parcheggio peggiora la qualità della vita di tutta l’area orientale del centro storico, di tutto il quartiere di S. Marco a causa dell’aumento esponenziale del traffico veicolare ed espone la città di Pistoia ad un serio e grave rischio idrogeologico a causa dell’intercettazione da parte dei lavori di una falda acquifera di superficie, che per di più è una falda sospesa.

Nel 1985, in un periodo emergenziale, in un’epoca comandata de leggi speciali nella quale si è sospeso il diritto civile, un pluriomicida (responsabile per sua stessa ammissione di due omicidi), nella necessità di comprare la propria libertà, denunciava più di cento persone, e tra queste vi era il sottoscritto. C’eravamo conosciuti una decina d’anni prima, allorché ero vissuto a Torino. Egli del sottoscritto ebbe a dire: “…Ho sentito dire che faceva parte…”. Solo queste parole si possono leggere nei fascicoli del procedimento, non sostenute da alcun riscontro probatorio. Procedimento che vedeva coinvolti anche alcuni “pentiti” di Firenze che alcunché ebbero a dire circa la mia del tutto presunta affiliazione.
La mia condanna fu dettata unicamente dalla necessità del periodo. Ma questo è bastato per “MARCHIARMI”.
Nel 1989 fui coinvolto in un secondo procedimento con le stesse imputazioni, e se vogliamo gli indizi –o presunti tali- erano maggiori che nell’ ’85, ma erano diversi i tempi. Il periodo emergenziale era terminato, le leggi speciali venivano tolte, e fui assolto. FUI ASSOLTO!!

Come giustamente ha affermato Alberto Perino: “Questi arresti sono solo una campagna mediatici”.
Vi servivano elementi “di grido”. Questo è stato il sottoscritto in questa operazione, o meglio ancora: pensate, con il mio arresto, di prendere due piccioni con una fava.
1-    Dare in pasto alla disinformazione dei media un “Ex terrorista” , seppur il sottoscritto non sia mai stato accusato di nessun reato specifico; un “ex terrorista” mai accusato di nessun atto né di terrorismo né di violenza; un “ex terrorista” condannato unicamente per le leggi emergenziali , condannato unicamente per “UTILITA’”, assolto invece quando questa “UTILITA’” è venuta meno.
2-    Colpire il movimento proletario con l’arresto di un militante sociale, di una persona che si è sempre impegnata in battaglie civili e per il progresso sociale, che ha sempre combattuto a testa alta e alla luce del sole sotto il ricatto della “MARCHIATURA” che gli è stata impressa. Questo è il messaggio che volete lanciare a coloro che oggi con il sottoscritto sono impegnati ad impedire il nefasto e distruttivo progetto del parcheggio interrato in San Bartolomeo a Pistoia.

Come in Val Susa è con la nostra FORZA delle IDEE che abbiamo (per adesso solo) bloccato questo progetto. IDEE che hanno trovato sostegno in tutta la popolazione pistoiese, testimoniato dalle oltre 1300 firme su di una petizione, oltremodo ignorate dalle istituzioni ma che hanno trovato il sostegno di tutte le associazioni culturali e ambientali, come dimosta il convegno sulla salvaguardia del complesso monumentale dell’ex monastero di San Bartolomeo, tenutosi il 20 Novembre 2011 e del quale presto usciranno gli atti.
Tutta la società civile di Pistoia ha espresso parere negativo su questo nefasto progetto. Da non dimenticare inoltre l’importante posizione assunta dall’ordine dei geologi della Toscana, che ha posto seri dubbi al riguardo dell’intercettazione della falda acquifera.
Democrazia avrebbe voluto che l’amministrazione comunale respingesse tale progetto dichiarandone la non fattibilità, ma i nostri amministratori, in barba alla volontà popolare, in ossequio ai poteri forti (e alle loro speculazioni) ai quali sono asserviti, sanno che la battaglia sarà (direi: potrà essere) da loro vinta in virtù della prevaricazione che può appoggiarsi sulla forza delle armi. Gli è sufficiente trasformare questa nostra legittima rivendicazione in una questione  di ordine pubblico. Il loro confronto non sarà, come del resto già adesso, sull’etica e sulla morale delle nostre legittime rivendicazioni, sulla dignità ed il rispetto dei nostri diritti, sulla democrazia come volontà popolare, sulla salvaguardia da un eventuale rischio idrogeologico a cui sottopongono la città. Il loro non sarà un confronto, bensì una prevaricazione.
Alla nostra FORZA delle IDEE risponderanno con la violenza ed il sopruso militare, unici mezzi con i quali potranno portare avanti questo progetto distruttivo.. La stessa identica cosa che sta accadendo in Val Susa. Sono venti anni che con la sola FORZA delle IDEE stanno bloccando l’inutilità del TAV. Sono sei mesi che si parla di un cantiere che non esiste. Esiste solamente un’occupazione militare di parte del territorio. Nessun operaio che ci lavori, esclusi quelli impegnati per costruire la recinzione e oggi quelli impiegati a costruire IL MURO.
Centinaia di agenti, Carabinieri e alpini che difendono un territorio occupato. Decine, centinaia di migliaia di euro spesi mentre si tagliano i servizi in tutta la nazione (Sanità, scuola, trasporti, ecc…).

Antonio Ginetti.

Pistoia, 30 Gennaio 2012.