Madda trasferita a Rebibbia

riceviamo e diffondiamo:

Abbiamo appreso oggi che qualche giorno fa Maddalena Calore (Madda), rinchiusa fino a poco tempo fa al carcere di Trapani, è stata trasferita al carcere Rebibbia a Roma.
Di conseguenza il presidio sotto al carcere di Trapani indetto per Sabato 7 Aprile verrà annullato.
Seguiranno aggiornamenti sulla situazione…

Madda libera!
Liberi tutti!

Anarchici catanesi


Madda è detenuta nella sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia.

Per scriverle:

Maddalena Calore
C.C. – Via Bartolo Longo 92 – 00156 Roma

Firenze – Ricominciamo [sulla risposta agli arresti]

riceviamo e diffondiamo:

Firenze – Ricominciamo  [sulla risposta agli arresti]

Non siamo soliti fare resoconti di tutte le nostre uscite, ma dopo i fatti degli ultimi giorni ci sembra importante informare i compagni sulla situazione attuale a Firenze, sui problemi da affrontare e le potenzialità  da sviluppare.
Tanto per cominciare i fogli di via non sembrano aver intimidito nessuno e saranno deliberatamente ignorati.
Scarcerati nella tarda mattinata di sabato,  tre cari compagni saranno costretti a stare nelle rispettive città di residenza poiché colpiti da obblighi di dimora: Sandro e Filomena a Pontassieve, Nicola a Pistoia. La poca distanza da Firenze ci permetterà comunque di vederli quotidianamente e di sicuro non saranno lasciati soli.
La risposta agli arresti è stata pronta e buona.
La mattina di sabato si è tenuto un presidio al mercato di piazza Dalmazia, partecipato da circa 60/70 persone, provenienti da Firenze come da altre città.
Il presidio è stato molto tranquillo (e forse anche un po’ noioso) per una scelta precisa: si voleva rincarare la grossa figura di merda fatta dalla Digos nella mattina di giovedì, quando gli sbirri hanno brutalmente arrestato i compagni  tra le grida di sdegno della gente. La tranquillità del presidio ci ha permesso di confrontarci con diverse persone che cominciano ad aprire gli occhi sulle pratiche reali delle forze di polizia. Sono stati distribuiti e attacchinati gli stessi volantini di giovedi mattina: contro la presenza della polizia in strada e sugli assassinii di Youssef  Ahmed Sauri e R’Himi Bassem da parte delle guardie. Due camionette che ci attendevano di fronte al carcere di Sollicciano sono state lasciate a sorvegliare il nulla.
Dopo aver preso un bus, ci siamo concentrati di nuovo in centro. Verso le due e mezzo è partito un corteo di una quarantina di persone, che da via Palazzuolo ha attraversato tutto il centro storico fino a Piazza Sant’ Ambrogio. Interventi continui, cori, manifesti sugli omicidi di Stato e scritte contro la polizia lungo tutto il percorso. Le ghigne contrite dei digossini al seguito e l’attenzione della gente sono stati un buon termometro della situazione: in città la Questura ha perso un po’ della sua faccia migliore. Pochissimi e contenuti i momenti di tensione.
Significativo è stato il contributo dei compagni da fuori, cui mandiamo un abbraccio di cuore, come a tutti coloro che in vari modi ci hanno dato appoggio qui e nelle altre città.

Un’ultima considerazione: i fatti di giovedì hanno segnato senza dubbio un salto di qualità nella gestione quotidiana dei conflitti sociali a Firenze. Se gli sbirri si sono messi in testa di arrestare  compagni per un volantinaggio e due manifesti sul muro, se hanno deciso di impedire i concentramenti solidali sotto la Questura ogniqualvolta vi siano dei fermi, prendendo i documenti a tutti i presenti e staccando direttamente sul posto fogli di via…questa è una svolta repressiva che tocca tutti coloro che rompono gli argini sempre più stretti della legalità. Ne va della possibilità di volantinare sulla pubblica piazza, di far parlare muri bianchi e muti, di sfilare senza autorizzazione, di esprimere solidarietà ai fermati in Questura, di vivere la città senza avervi una residenza anagrafica e riconosciuta. Non scardinare  questi meccanismi giorno per giorno, limitandosi a risposte episodiche, significa ficcarsi tutti quanti in un vicolo cieco. Se continueremo a pensare di non essere mai abbastanza per agire, non ne usciremo più. La forza del numero ha certo il suo peso specifico nelle lotte, ma non si ottiene distribuendo il bollettino del censimento, e soprattutto non è la sola forza. Che la fantasia e l’imprevedibilità ci aprano la strada nella giungla della repressione.

Nella giornata di sabato abbiamo dimostrato che non ci hanno fermato neanche stavolta. Continuiamo così.
Avanti tutta, ma davvero!

Alcuni anarchici a Firenze
Disadattati autorganizzati

Firenze: Presentazione del libro “Le scarpe dei suicidi” di Tobia Imperato

VENERDI 30 MARZO 2012

ORE 21:00

Mario Frisetti, autore di “Tutto x niente”, presenterà il libro “Le scarpe dei suicidi”
-autoproduzioni fenix

di Tobia Imperato, attualmente con l’Obbligo di dimora

presso Libreria Edison

Piazza della Repubblica, 27, I-50123 Firenze

Piazza della Repubblica, 27

I-50123 Firenze

Tel: 055/213110

http://www.inventati.org/fenix/db_news/dettaglio_news.php?nId=1410
http://tuttosquat.net/news/firenze-libreria-edison-presentazione-le-scarpe-dei-suicidi
http://notav.eu/modules.php?name=Kalender&op=view&eid=2327

Prigionieri No Tav – Mambo ai domiciliari, in 7 restano in carcere

Apprendiamo che da lunedì mattina anche Mambo è stato trasferito agli arresti domiciliari.
Lo stato continua a sequestrare nelle sue galere altri sette resistenti No Tav:

Alessio Del Sordo – C.C. via Pianezza 300 – 10151 Torino

Maurizio Ferrari – Carcere San Vittore – Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Marcelo Damian Jara Marin – Carcere San Vittore – Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Niccolò Garufi – Carcere San Vittore Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Giorgio Rossetto – C.R. – loc. Cascina Felicina via Regioni Bronda 19/b – 12037 Saluzzo (CN)

Luca Cientanni – C.C. corso Vercelli 165 – 10015 Ivrea (To)

Juan Antonio Sorroche Fernandez – C.C. – Via Beccaria, 13 – Loc. Spini di Gardolo – 38014 Gardolo – TN

Internet – Anonymous attacca Casapound e Vivamafarka

fonte: http://pastebin.com/SSKqLV2H

If you are neutral in situations of injustice, you have chosen the side of the oppressor. #Anonymous

A tutti i cittadini, i ragazzi, i lavoratori, i migranti.
Siamo Anonymous

Nel mondo il razzismo e l’autoritarismo non sono stati ancora sconfitti. In
Italia, la loro roccaforte è casapound. Chiudiamola subito.

Settimane fa abbiamo attaccato radiobandieranera, una delle principale sorgenti
della loro disinformazione. Ne abbiamo interrotto lo streaming, abbiamo
cancellato i loro contenuti, e soprattutto, abbiamo trasmesso un documento che
mostrava le collusioni e la vera natura di casapound.

Ieri gli amici di padroni e banchieri sono usciti dalle fogne picchiando ragazzi
e assaltando un corteo: 68 anni dopo le fosse ardeatine, non sono cambiati.

Non possiamo più tollerare organizzazioni paramilitari nelle nostre città.
Non possiamo permettere che la memoria venga infangata da dei servi,

Oggi Anonymous chiude casapounditalia.org, contro ogni fascismo e ogni
razzismo. http://bayimg.com/aAnKCAaDI
Domani, vogliamo che venga chiusa CasaPound.

Siamo Anonymous
Siamo Partigiani
Non dimentichiamo
Non perdoniamo
Aspettateci

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To citizens, kids, workers, migrands.
We are Anonymous.

All over the world, racism and autoritarism hasn’t still been defeated.
In Italy, their stronghold is CasaPound. Let’s shut it down now!

Some weeks ago we attacked radiobandieranera, one of the main sources of
misinformation. We stopped the stream, deleted their contents, and most of all,
we transmitted a document which showed their collusions and their true nature.

Yesterday, master’s and banker’s allies beated kids and assaulted a
demonstration: 68 years after Ardeatine Massacre, they’re still the same.

We can’t stand paramilitary organizations in our cities.
We can’t tolerate that our Memory is disrpted by such people.

Today Anonymous shut down casapounditalia.org, against racism and fascism.
Tomorrow, we want CasaPound to be shut down.

We are Anonymous
We are partisans
We do not forget
We do not forgive
Expect us

Distruggiamo la macchina, ciclo d’incontri sulla critica alla societa’ tecno-industriale

LA CIVILIZZAZIONE CI HA CONDOTTO AD UNA SOCIETÀ ALTAMENTE EVOLUTA ED IN CONTINUA ESPANSIONE, MA IN COSA CONSISTE QUESTA CIVILIZZAZIONE?
In strutture sociali gerarchiche ed autoritarie, congestione in città velenose, colonizzazione di territori e sterminio dei popoli tribali, guerre di dominazione, costrizione ne l’unico modello sovraproduzione/consumo, distruzione degli ecosistemi terrestri e marini, ingiustizie, disuguaglianze, depressioni e nevrosi sociali.

LA TECNOLOGIA COME GRAN PARTE DELLA NOSTRA CIVILTÀ È UN BENE UNIVERSALE A BENEFICIO DI TUTTI?
La tecnologia non è mai neutrale ma strumento ne e mani del potere e del profitto. Essa entra ne e nostre esistenze, le trasforma. Quello che ci può apparire come un beneficio o una necessità è in realtà un bisogno indotto, totalitario e repressivo. Una popolazione eccessivamente tecnologizzata costruisce da sola il proprio carcere fatto di strumenti di controllo.

L’ UTILIZZO DI ENERGIE “VERDI” RISOLVE IL PROBLEMA?
Mantenendo inalterato l’attuale sistema socio-economico anche le pubblicizzate fonti rinnovabili non fermerebbero la devastazione dei territori né l’aggressione a e popolazioni a cui assistiamo giorno dopo giorno. I nostri problemi ecologici provengono dai nostri problemi sociali.

LE LOTTE RIFORMISTE SALVERANNO IL MONDO IN CUI VIVIAMO?
Le lotte di delega che cercano di addolcire le devastazioni e lo sfruttamento senza pensare un reale cambio dei desideri e de e necessità umane, saranno sempre facilmente recuperate da un sistema che mostra il suo lato gentile e che continua la sua opera micidiale tesa a sfruttare gli umani e la natura. Il futuro sta ne e nostre mani, la preoccupazione va tradotta in lotta. Individuare i problemi del territorio e pensare le soluzioni con l’autorganizzazione e la diffusione di una vera resistenza, evitando di delegarle a falsi oppositori e agli stessi che i problemi li hanno generati.

È QUESTO L’ UNICO MODO DI VIVERE DI CUI SIAMO CAPACI?
Quello che vogliamo è una società liberata dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura, liberata dal lavoro nel senso di liberazione dalla schiavitù del salario. Finché prevarrà questo stile di vita alienante e oppressivo e la riproduzione interminabile delle gerarchie e del potere non conosceremo mai il significato di una vita autentica.

Sfregio gagliardo a Pontida

Ieri mattina all’alba è stato un traumatico risveglio per la terra padana. Nella notte profanato da mano ignota e scaltra il “Sacro Suolo della Libertà”, come il Senatur, seppure con le evidenti difficoltà espressive, ama definire il terreno di Pontida. Un brutto risveglio per chi, gettando l’occhio sul prato del raduno fondativo, ha scoperto alla mattina la gagliarda correzione: al posto del ben noto slogan “padroni a casa nostra” un ben più adatto alle circostanze “ladroni a casa nostra”. Quella grande scritta, su quella grande murata che ogni anno accoglie il popolo piadino per il consueto raduno, è ora uno sfregio vergognoso.
Il nostro pensiero va (ovvero il nostro “va pensiero”) alla vicenda che vede indagato l’amico Boni per un giro di allegre tangenti, ma anche ai conti off shore in Tanzania e al fallimento della banca padana “CrediEuroNord”, con cui i risparmi della base leghista si sono volatilizzati. Anche il prato di Pontida è patrimonio comune del Carroccio, visto che la Lega Nord ne sollecitò l’acquisto attravverso i cosiddetti BTP, che significa Buoni Terreno Pontida (sembra uno scherzo ma è vero). Anche in quel caso fu una catastrofe economica, in cui fu provvidenziale l’intervento di salvataggio del “buon” banchiere-faccendiere Fiorani.
Insomma, che dire.. Buona Padania a tutti e tutte!

Dal sito NOTAV.info:

Apprendiamo con disappunto dal sito de LaRepubblica di Milano di un’iniziativa fatta da una decina di militanti di Forza Nuova (organizzazione neofascista) di fronte alla sede del Giornalee rivendicata come azione No Tav.

Stamane quindi, mentre sfilava per le strade della città un corteo di studenti No Tav che in tarda mattinata ha poi occupato  i binari della stazione Milano-Rogoredo, un manipolo di nostalgici fascisti ha deciso di farsi un po’ di pubblicità con la bandiera No Tav in mano.

Noi che in questa valle abbiamo combattuto contro le forze di occupazione nazifascista e che sentiamo nostra la storia di tutti coloro che per il nostro futuro le hanno combattute fino alla morte, non possiamo che leggere in questo gesto da parte di Forza Nuova Milano una provocazione bella buona.

Invitiamo pertanto questi loschi personaggi a desistere dal fare qualsiasi altra iniziativa a nome del movimento No Tav.