Sabato 26 gennaio ci siamo ritrovati a Napoli per l’assemblea Uniti contro la repressione.
Uno dei punti della discussione è stata la mobilitazione lanciata dal Coordinamento dei detenuti che va dal 5 al 20 aprile.
Da uno stralcio del comunicato “…Noi non ci accontentiamo di aver creato un primo momento di conflitto, noi vogliamo e possiamo fare di più e puntiamo a una reale modifica di questo sistema carcerario indicendo per il mese di aprile una nuova mobilitazione con scioperi della fame, battiture, rifiuto del vitto e forme di lotta autodeterminate, tanto incisive quanto il contesto più lo permetta…Con questa nuova protesta è nostra intenzione mettere al centro delle rivendicazioni l’urgente necessità di un’amnistia generalizzata in nome della libertà e l’abolizione dell’ergastolo. Ribadiamo il nostro NO a differenziazioni, trasferimenti punitivi e isolamento, rinnoviamo le precedenti richieste quali migliori condizioni di vita, soluzioni all’emergenza del sovrafollamento, il rispetto dei diritti naturali dell’uomo che qui dentro ci vengono negati, l’abolizione dei regimi di tortura legalizzati quali: 41bis, 14bis ed alta sorveglianza, dei reati ostativi e la liberazione di tutti i malati cronici reclusi…”
Rispetto alla mobilitazione indetta per il mese di settembre 2013 che ha raccolto una vasta partecipazione all’esterno delle carceri, questa volta si può pensare di costruire una giornata coordinata tra tutte quelle realtà di movimento e singoli compagni che già si erano mobilitati, provando a dare piu’ forza a questa nuova protesta. Per chi pensa che la lotta contro il carcere dev’essere sostenuta ed estesa troviamoci per parlarne tutti insieme SABATO 8 MARZO alle ore 14.30 presso il Circolo Iqbal di Bologna in via dei Lapidari 13/L
Archivi tag: liberi tutti!
Prigionieri – Aggiornamenti su Gianluca e Adriano
riceviamo e diffondiamo:
Nella sua ultima lettera Gianluca, detenuto nella sezione AS2 del carcere di Alessandria, ci informa che è stata fissata al 26 marzo, a Roma, l’udienza preliminare del processo che lo vede imputato assieme ad Adriano, detenuto invece a Ferrara, per 270bis più i reati specifici di incendio, danneggiamento, deturpamento, furto aggravato. La sua intenzione è quella di presenziare all’udienza.
In attesa di aggiornamenti,
Cassa di Solidarietà Aracnide
Modena – Sentenza del processo contro Andrea, Sabbo e Gabriele
Il 24 febbraio il giudice Manuela Cortelloni, dopo un lungo dibattimento, ha emesso sentenza contro Andrea, Sabbo e Gabriele accusati di aver danneggiato il CIE modenese dopo un presunto blitz in stile paramilitare. Le pene sono di 1 anno per Andrea e Sabbo (senza la condizionale) e di 8 mesi per Gabriele (che ora è completamente libero). Per Andrea e Sabbo persiste la misura cautelare dell’ obbligo di dimora con restrizioni notturne.
Se ci saranno novità seguiranno aggiornamenti.
NO CIE! BASTA LAGER!
Prigionieri NO TAV: aggiornamenti su Claudio, Niccolò, Mattia e Chiara
Oggi il gip ha rigettato tutte le istanze, pertanto Mattia e Niccolò hanno ancora il divieto di incontro con conseguente riduzione delle ore d’aria. Anche la situazione di Claudio rimane invariata: a causa del divieto di incontro con due dei tre detenuti presenti nella sezione ad Alta sicurezza, e della scelta del terzo di svolgere la socialità unitamente agli altri due, si trova in completo isolamento.
il gip ha anche rigettato le istanze contro la sospensione dei colloqui ai conviventi.
CIE: Due fuggiti a Caltanissetta
Sabato 15 febbraio, mentre all’esterno del Cie di Caltanissetta si tiene un un presidio per la chiusura del Centro, cinque prigionieri approfittano della confusione creatasi all’interno e tentano la fuga superando muri e cancelli. La polizia riesce a catturare tre fuggiaschi, ma due riescono a far perdere le proprie tracce e a riconquistare la libertà. Sempre a Caltanissetta, meno di due settimane fa altri quattro prigionieri erano riusciti a fuggire col favore delle tenebre.
Roma: Attaccato il CIE
L’ansa la racconta così:
(ANSA) – ROMA, 15 FEB – Momenti di tensione nel pomeriggio al corteo dei Movimenti che si è svolto a Roma per chiedere la chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie). I manifestanti hanno “assediato” il Cie di Ponte Galeria ed hanno attaccato le recinzioni con corde e rampini ed un fitto lancio di petardi, razzi, fumogeni e pietre contro le forze dell’ordine al grido di “Chiudere Ponte Galeria”. La polizia per contenere i manifestati ha lanciato alcuni lacrimogeni.
Pistoia: Giornata solidale NO TAV, 22 FEBBRAIO
[Firenze] Concerto Hip Hop benefit Adriano e Gianluca a Villa Panico
Ferrara: Presidio solidale con Claudio
Riceviamo e pubblichiamo:
Il 30 gennaio Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio, i quattro compagni arrestati con l’accusa di “attentato con finalità terroristiche” per l’attacco al cantiere di Chiomonte dello scorso maggio, sono stati trasferiti, dopo quasi due mesi di reclusione nel carcere delle Vallette.
Data l’accusa si trovano in sezioni di Alta Sorveglianza, ma oltre alle usuali restrizioni che questo tipo di regime comporta, sono state applicate loro ulteriori misure.
Chiara, trasferita a Rebibbia, dopo qualche giorno in cella con un’altra compagna, è stata messa in isolamento. Fortunatamente dopo appena 24 ore le è stata ridata la possibilità di fare la socialità con le altre detenute e di tenere il blindo aperto 12 ore al giorno.
Mattia e Niccolò, all’interno della piccola sezione AS2 di Alessandria, hanno il divieto di incontrarsi e questo fa sì, per esempio, che invece di 2 ore d’aria al giorno, ne facciano una sola, alternati.Claudio, dalla data del trasferimento nel carcere di Ferrara, è sempre stato in isolamento, notizia uscita lunedì 10 dopo un colloquio con i familiari.
Questo è un provvedimento senza precedenti in un regime di Alta Sorveglianza, già prevista come sezione speciale con lo scopo principale di tener separati i prigionieri politici dai detenuti “comuni”, in cui la corrispondenza e la stampa vengono censurate e sequestrate arbitrariamente, come ha fatto sapere Alfredo anche lui detenuto in AS2 a Ferrrara.
Claudio è quindi isolato tra gli isolati.
Queste ulteriori disposizioni afflittive arrivano dalla Procura di Torino, con l’intento di rendere ancora più dure le condizioni detentive dei quattro compagni.
In particolare i PM Antonio Rinaudo e Andrea Padalino stanno dimostrando un forte accanimento nelle varie inchieste che colpiscono la lotta No Tav.
Nel caso di Rebibbia, però, l’amministrazione carceraria non è stata disposta a modificare la propria gestione interna per assecondare queste richieste. Al contrario, le direzioni delle carceri di Alessandria e Ferrara, rispettivamente nelle persone di Elena Lombardi Vallauri e Carmela De Lorenzo, hanno invece accettato di adeguarsi alle direttive torinesi.
È importante far pressione affinché queste ulteriori restrizioni vengano revocate. Con l’isolamento vogliono stroncare la forza dei compagni e minare il loro morale. Sappiano che non ci riusciranno: se i compagni detenuti non si fanno piegare, noi non possiamo essere da meno.>>
PRESIDIO CONTRO L’ISOLAMENTO DI CLAUDIO
SABATO 15 FEBBRAIO 2014 – ORE 15.00
FERRARA
Ferrara, Claudio in Isolamento
Riceviamo e pubblichiamo:
Purtroppo ancora cattive nuove. Stamane (LUnedì 9) la mamma e il fratello di Claudio si sono recati nel freddo carcere di Ferrara, non c’era nessuna coda all’ingresso per i colloqui a differenza dei caotici serpentoni di parenti in attesa davanti agli sportelli delle Vallette,e di fretta sono stati catapultati in uno stanzino con tavoli e sedie in marmo. Apprendiamo così da loro, dato che le lettere in uscita tardano ad arrivare,che Claudio è da dieci giorni in isolamento. La freddezza della sala colloqui vuota, di un carcere che pare disabitato è quella che Claudio percepisce tutti i giorni, nella sua cella blindato, nei corridoi spogli, nei pochi metri d’aria e di cemento. Le uniche presenze che fanno capolino nella sua giornata sono guardie mute e il porta vitto. Gli unici colloqui concessi sono quattro ore al mese con la mamma e il fratello.
La volontà di stremare i nervi è palese. La posta in entrata, però, sembra funzionare regolarmente, perché non rinvigorire l’animo di Claudio sommergendolo di lettere e cartoline?
Mura, sbarre, ordini e pressioni lo possono tenere lontano dal contatto e dalla vista, ma non dai nostri pensieri.
Così come lui e gli altri resistono all’accanimento noi continueremo a lottare assiduamente.
Per scrivergli:
Claudio Alberto
CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122