Ferrara, Claudio in Isolamento

Riceviamo e pubblichiamo:

Purtroppo ancora cattive nuove. Stamane (LUnedì 9) la mamma e il fratello di Claudio si sono recati nel freddo carcere di Ferrara, non c’era nessuna coda all’ingresso per i colloqui a differenza dei caotici serpentoni di parenti in attesa davanti agli sportelli delle Vallette,e di fretta sono stati catapultati in uno stanzino con tavoli e sedie in marmo. Apprendiamo così da loro, dato che le lettere in uscita tardano ad arrivare,che Claudio è da dieci giorni in isolamento. La freddezza della sala colloqui vuota, di un carcere che pare disabitato è quella che Claudio percepisce tutti i giorni, nella sua cella blindato, nei corridoi spogli, nei pochi metri d’aria e di cemento. Le uniche presenze che fanno capolino nella sua giornata sono guardie mute e il porta vitto. Gli unici colloqui concessi sono quattro ore al mese con la mamma e il fratello.

La volontà di stremare i nervi è palese. La posta in entrata, però, sembra funzionare regolarmente, perché non rinvigorire l’animo di Claudio sommergendolo di lettere e cartoline?

Mura, sbarre, ordini e pressioni lo possono tenere lontano dal contatto e dalla vista, ma non dai nostri pensieri.

Così come lui e gli altri resistono all’accanimento noi continueremo a lottare assiduamente.

Per scrivergli:
Claudio Alberto

CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122

Prigionieri No Tav | Torino – Blocchi dei colloqui e delle strade

“Finalità investigative” queste le ermetiche motivazioni, che tutto spiegano senza nulla spiegare, fornite da Rinaudo e Paladino riguardo la decisione di bloccare i colloqui dei compagni e familiari con Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò. Del resto la procura, fino alla conclusione delle indagini preliminari può fare e disfare a proprio piacimento riguardo la concessione dei colloqui, senza neanche fornire una precisa motivazione. Non si sa quindi oltre al perché neanche quanto durerà questa sospensione che isola i 4 compagni dal mondo esterno.
Oggi intanto in un palazzo di giustizia blindato, dentro come fuori, da celerini ed agenti in borghese (che a quanto pare presidiavano con particolare attenzione le tante toilettes), si sono svolti gli interrogatori dei quattro compagni che ripetendo quanto accaduto durate gli interrogatori di convalida si sono rifiutati di rispondere.
Prima ancora che gli interrogatori terminassero l’edizione online de La Stampa riportava già la decisione dei Pm di richiedere il giudizio immediato, e saltare dunque a piè pari l’udienza preliminare, per tentare di iniziare il dibattimento già in tarda primavera o al limite agli inizi dell’estate. Sempre sul sito internet de La Stampa si poteva poi leggere nel corso del pomeriggio, di come anche la stazione di Porta Nuova fosse presidiata da celerini e digossini per prevenire possibili iniziative in solidarietà con Chiara, Claudio, Mattia e Nico. Un nutrito numero di agenti antisommosa, a quanto sembra affollava l’atrio della stazione insieme a molti uomini in borghese dall’aria più o meno distratta e con una radiotrasmittente nella tasca dela giacca. Particolare attenzione era riservata ai binari da cui dovevano partire i Frecciarossa e alla Sala riservata ai clienti dei treni ad alta velocità.
La delusione della sbirraglia di non aver acciuffato nessuno si dev’esser poi tramutata in aperto rancore alla notizia che qualcuno, ben lontano dal Palazzo di giustizia e dalla stazione di Porta Nuova, si era affacciato con cassonetti, striscioni e cavi d’acciaio a bloccare la rotonda che congiunge corso Principe Oddone, via Cecchi e corso Vigevano. Alcune scritte fatte sui pannelli attorno alla rotonda spiegavano come di fronte al blocco dei colloqui deciso dai Pm qualcuno fosse deciso invece a bloccare tutto, partendo proprio da questo importante snodo stradale.
In alcuni tratti il traffico sembrava addirittura ancora rallentato un paio d’ore dopo quando alcuni solidali si sono diretti verso il carcere delle Vallette per salutare i quattro compagni prima di un ormai probabile ed imminente trasferimento. Qui petardoni ed urla hanno rotto un po’ il silenzio prima nei pressi della sezione femminile dove si trova Chiara e poi davanti al blocco D, dove sono rinchiusi Claudio, Mattia e Nico.
Mentre, dopo un’abbondante mezz’ora i solidali stavano ormai andando via, arrivano di gran corsa alcuni  blindati e alcune auto della digos. Scesi dai furgoni i celerini inseguono allora i compagni lungo le vie del quartiere riuscendo infine a fermarli nei pressi di una fermata del tram. Dopo averli circondati bloccando le rotaie del tram con uomini e furgoni, le forze dell’ordine provvedono poi a identificare i fermati. Dopo un’ora e mezzo, il fermo finalmente finisce e termina così una giornata molto lunga in cui ai blocchi dei colloqui decisi dalla procura qualcuno ha scelto di rispondere bloccando un piccolo pezzo di città.
Una pratica che è auspicabile continui anche nei prossimi giorni lungo le strade e i binari anche di altre città.

Prigionieri No Tav – Bloccati i colloqui per Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia

Nella mattinata di oggi, un compagno e un familiare di Chiara, recatisi alle Vallette per i colloqui che svolgono regolarmente da ormai più di un mese, si son visti negare dai secondini la possibilità di incontrarla. “C’è un nuovo provvedimento del Tribunale che blocca i colloqui”, hanno spiegato le guardie. Nel corso della giornata si è poi appreso che il blocco dei colloqui riguarda anche Niccolò, Claudio e Mattia, ma non si è ancora riusciti a comprendere il perché di questa decisione né la durata di questa interruzione. Responsabili di questa manovra sono naturalmente i soliti Padalino e Rinaudo. Al momento dunque i compagni oltre che non poter incontrare altri detenuti non hanno neanche alcun contatto con il mondo esterno. Se Niccolò, Claudio e Mattia si possono incontrare solo tra di loro, Chiara a questo punto è invece in un isolamento assoluto.

No TAV, arresti e perquisizioni a Torino e Milano AGGIORNATO

AGGIORNAMENTO: ANCHE CLAUDIO E’ STATO ARRESTATO

Fonte: Informa-azione

Ore 5 – Apprendiamo, con invito alla solidarietà diffusa, di un’operazione repressiva contro l’Asilo Occupato (in via Alessandria 12) e l’occupazione abitativa di via Lanino a Porta Palazzo, Torino.

A partire dalle 5 del mattino diversi veicoli della polizia intorno alle due occupazioni e l’irruzione all’interno degli spazi; gira voce di un tentativo di sgombero. Non è ancora chiaro di cosa si tratti, ma circola la notizia di possibili perquisizioni e arresti legati alla resistenza No Tav.

Nelle ore successive la conferma. Non si tratta di sgomberi, vengono perquisite le due occupazioni e un’altra abitazione; verso le 8 gli sbirri se ne vanno portandosi via qualche occupante: una compagna e un compagno sono trattenuti perché sottoposti a foglio di via o divieto di dimora e dovrebbero venire rilasciati nelle prossime ore, mentre Chiara è tratta in arresto.

Le accuse nei confronti della compagna e di altri due compagni già sottoposti a misure cautelari(Niccolò già in carcere e Claudio con divieto di dimora a Torino e forse irreperibile) riguardarebbero un’azione No Tav avvenuta nel maggio scorso in Valle di Susa.

Contemporaneamente anche a Milano un compagno viene tratto in arrresto.

Per scrivere a Chiara e Niccolò:

Chiara Zenobi

Claudio Alberto
Niccolò Blasi

c.c. via Maria Adelaide Aglietta 35
10151 Torino

Anche a Milano è stato arrestato un compagno e tradotto nel carcere di Torino:

Mattia Zanotti
c.c. via Maria Adelaide Aglietta 35
10151 Torino

Seguiranno aggiornamenti, nel frattempo sintonizzatevi su Radio Blackout

NO TAV: PRESENZE ALIENE A MILANO

Premessa: sono imputato nel “processone NoTav” di Torino per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio, e  per altri procedimenti a mio carico sono sottoposto a obbligo di firma e di dimora a Milano. Pertanto ogni qualvolta ritengo opportuno presenziare alle udienze nell’aula bunker delle Vallette sono costretto a richiedere l’autorizzazione a lasciare il comune di residenza.

Sabato 23 novembre sono andato a firmare al commissariato di zona. In questa circostanza un agente mi consegna l’autorizzazione di cui sopra, graffettata insieme a un invito, emesso dalla Digos di Milano, a presentarmi in questura per il successivo mercoledì. La cosa non mi stupisce, dal momento che anche in passato alla mia richiesta era seguita analoga convocazione. Continue reading

Lunedì¬2 dicembre 2013, dalle ore 15, presenza solidale NoTav al tribunale di Cuneo.

I movimenti di lotta che mettono concretamente in discussione i progetti di devastazione sociale e territoriale in atto in questo Paese stanno affrontando una stagione di criminalizzazione e repressione ogni giorno più in­tensa. La Procura di Cuneo, nella figura del suo capo Francesca Nanni, ci sta mettendo il suo, cercando di portare a processo qualsiasi episodio di protesta e resistenza avvenga in questa cittadina dalle coscienze in catalessi. Continue reading

Pistoia-Mostra di foto sulla lotta NO TAV

Sabato 9 Novembre per le vie della città si terrà una mostra fotografica sulla lotta NO TAV curata da Iskra Coronelli. Dove? Fatevi un giro per Pistoia, quel giorno le strade dell’urbe parleranno la lingua della Valle che resiste…

Di seguito la presentazione di Iskra e la locandina dell’iniziativa:

RESISTENZA NOTAV (mostra itinerante)

fotografie di iskra coronelli (2011/2)

Locandina Iskra CoronelliptQuesta mostra è il racconto di un anno in Val di Susa, dieci anni dopo Genova 2001.

La storia di una “stagione” nel movimento notav, che da oltre 20 anni si oppone alla devastazione della propria terra, lo spreco di denaro pubblico e la militarizzazione della Valle.

La lotta contro l’alta velocità è la stessa che portano avanti con determinazione tanti territori devastati dalle mafie, rubati ai propri abitanti, uomini, donne, animali o piante, per il solo scopo di farne profitto per pochi altri uomini. Questa devastazione del territorio, in cui rapidamente sta scivolando non solo l’Italia ma tutto il resto del mondo, è coperta dall’illusione di un posto di lavoro, di un’idea di progresso.

Mentre continuiamo a costruire inceneritori e discariche, industrie chimiche e cemento, scavando montagne e abbattendo alberi, anche se non sappiamo fino a quando avremo acqua da bere (e già milioni di persone ne hanno pochissima), o mentre si muore per un posto di lavoro, per del cibo avvelenato, tra case e scuole che crollano… c’è chi resiste a tutto questo.

Queste fotografie sono in bianco e nero perchè ho pensato che ognuno avrebbe potuto trovare i colori dentro di sé. Ho cercato di raccontare una storia, fatta soprattutto d’istinti, come difendere la natura che ci circonda, sentirsi in simbiosi con essa e ricavarne la forza per vivere, creare, insieme agli altri.

La mostra parte il 21 aprile 2012 all’interno di un vagone notte, nella fabbrica RSI di Roma, occupata dai lavoratori a fine febbraio, per protestare contro la chiusura dell’attività…un vagone fermo. Ma la libertà di movimento non viaggia su un treno veloce, altrimenti anche Colombo sarebbe tornato al punto di partenza senza aver scoperto un bel niente! La libertà passa attraverso le persone che si incontrano, gli orizzonti che si riescono a vedere. Così questa storia è  arricchita dalle storie delle persone con le quali ho allestito la mostra e non la trovate su internet o su facebook, perchè ho pensato che avrebbe avuto più senso portarla in giro per l’Italia, attraversando altri territori in lotta, o i luoghi quotidiani, dove parlare con le persone comuni. In questi casi la mostra è diventata subito altro, ogni volta a seconda del luogo, il tema notav diventava, Quirra e la militarizzazione della terra sarda, Terzigno, Taranto o Malagrotta e le problematiche legate all’inquinamento, l’Expo 2015, e infine ovviamente Niscemi, e tanti altri, purtroppo: altri territori devastati da grandi opere, da un lato, quotidiane resistenze, dall’altro.

 

Penso che la Resistenza NoTav sia là dove ci sentiamo coinvolti in prima persona, là dove capiamo di dover fare qualcosa prima che sparisca…

                                                                                         

                                                                            www.iskracoronelli.altervista.org

Per info:

scrivere a contatti

www.iskracoronelli.altervista.org

(VALSUSA) Vaie, presidio dato alle fiamme

Intorno alle 23,30 di ieri sera il presidio NO TAV di Vaie è stato dato alle fiamme. Gli autori del gesto sarebbero arrivati dal bosco e, dopo aver presumibilmente sistemato nella legnaia una bombola de gas (che non è esplosa), hanno appiccato il fuoco che ha completamente distrutto il presidio. Sembra che i pompieri siano stati avvertiti da una telefonata anonima.