CHI C’E’ DIETRO?

da Macerie 
 
E se fosse vero che qualcuno, nella serata di venerdì 11 aprile, ha aspettato sotto casa e aggredito l’autista di Antonio Rinaudo? Non lo sappiamo e nessuno può affermare seriamente di saperlo, a parte gli autori stessi. E allora chi c’è dietro l’aggressione? Potenzialmente «tante, tantissime persone» risponderebbe chi conosce un po’ la storia recente di questa città, e non vuole unirsi a tutti i costi alla risma di pifferai che amano cercar rifugio all’ombra del complottismo. Perché, parafrasando una scritta apparsa alcune settimane fa sulla sede del Pd di via Oropa,  «Rinaudo e Padalino fanno schifo a tutti, non solo ai No Tav». Chi c’è infatti dietro le inchieste contro i partecipanti ai blocchi di dicembre? Chi c’è dietro le inchieste contro gli ultras? Chi c’è dietro le inchieste contro le resistenze spontanee contro arresti e retate? Insomma sono tanti gli inquisiti e i detenuti delle Vallette che, pur non frequentando la Val di Susa né centri sociali o case occupate torinesi, per la loro sorte devono ringraziare i due novelli boia di Torino, quelli che negli anni si sono ricavati all’interno della Procura torinese la preziosa funzione di reprimere tutto ciò che in qualche modo odori di conflitto sociale, a trecentosessanta gradi. E non diciamo questo, beninteso, per dire a inquirenti e paranoici «guardate altrove, noi non c’entriamo!» Perché non è il nostro stile e perché, al contrario, noi c’entriamo eccome.
Noi c’entriamo per due motivi ben precisi. Primo, perché ci sentiamo una parte – una parte tra le tante – di quel conflitto sociale che si estende ben al di là della logica, dei metodi, delle scadenze e delle benedizioni dei vari circuiti militanti ufficiali. Secondo, perché questo agguato è stato immediatamente associato al processo per «terrorismo» contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Come si è giustamente detto, questa grave accusa ha sicuramente l’obiettivo di attaccare un intero movimento che negli anni ha affrontato il problema di dare concretezza al suo «no» all’Alta Velocità. Ma questa inchiesta, trovando nell’isteria complottista un valido alleato, mira anche a rendere impraticabile ed impensabile un’idea già di per sé poco diffusa di questi tempi: l’idea che sia possibile coordinarsi liberamente con chi si desidera, per fare ciò che in coscienza si ritiene più opportuno, nei modi che si ritengono più efficaci. Perché, in fondo, è anche e soprattutto di questo che Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono accusati.

macerie @ Aprile 16, 2014

Lettera di Niccolò dal carcere

Questa mattina nel corridoio della sezione, prima di scendere all’aria, ho visto dalla finestra dei detenuti che giocavano nel campo da calcio, che si sgranchivano le gambe accarezzati da un bel venticello. Porca vacca quanto avrei voluto stare in mezzo a loro. Dalla cella li sento ancora esultare ad ogni goal e mi godrei almeno la partita dagli spalti se non avessi questo cavolo di plexiglass opaco davanti alla finestra… so che questo è uno dei particolari che ha fatto più scalpore di questa Alta Sicurezza. Continua a leggere

Riqualificazione montana: alpino schiatta sulle dolomiti

Apprendiamo dai media borghesi questo:

Un primo caporal maggiore degli Alpini è morto nella tarda mattinata di ieri durante un’esercitazione sulle Dolomiti Bellunesi. Il 28enne stava scendendo dalla normale dello Spiz Vedana con il proprio reparto quando è scivolato, precipitando per 150 metri. L’eliambulanza giunta sul posto non ha potuto far altro che recuperare la salma.

Non possiamo che rallegrarci per la prematura dipartita del milite, sperando che la montagna ci regali ancora soddisfazioni.

Radiocane – Senza corpo: sui processi in videoconferenza

da radiocane

Senza corpo. Sui processi in videoconferenza

Una ne fanno e dieci ne pensano. L’ultima trovata del Dap, il Dipartimento di amministrazione penitenziaria, e del ministero della Giustizia, in materia di annichilimento dei detenuti, riguarda una estensione dell’utilizzo della videoconferenza in sede processuale. Un dispositivo già sperimentato da anni per i reati di mafia e che ora vorrebbero applicare a uno spettro sempre più ampio di imputati. Sono già diverse le richieste avanzate in questa direzione nei confronti di alcuni compagni (Chiara, Claudio, Adriano e Gianluca), già sottoposti a regimi speciali di detenzione quali l’Alta Sorveglianza (AS2). Un ulteriore ingranaggio nel meccanismo, consustanziale al sistema penale, teso ad annullare l’individuo; un tentativo d’indebolire gli anelli della solidarietà; uno strumento in più per facilitare l’emissione di una condanna, una patente violazione del diritto di difesa.

Su tutto ciò abbiamo chiesto alcune delucidazioni a un avvocato che difende i due compagni Adriano e Gianluca.

ASCOLTA IL CONTRIBUTO

Lecco – Proposta di discussione su azione e anarchia

PROPOSTA DI DISCUSSIONE SU AZIONE E ANARCHIA
SABATO 26 APRILE ALLE 17 A LECCO

Quest’anno a Lecco al 25 aprile si è deciso di organizzare una tre giorni per mettere sul piatto una varietà  di contributi di lotta utilizzando un metodo, quello dell’occupazione, privo di qualsivoglia contrattazione col dominio.
In questi giorni si tratterà una buona fetta di discorsi e pratiche che vengono portati avanti da parecchi compagni. Continua a leggere

Primo Maggio a Carrara

manifesto carrara

Da Carrara, stretta tra il saccheggio delle cave di marmo e le nocività della piana, rilanciamo la lotta contro le devastazioni dell’ambiente e della salute.

In solidarietà a Chiara, Niccolò, Mattia, Claudio, a Marco Camenisch e a
tutti i/le ribelli delle montagne.

 

Presidi anticarcerari

enerdì 18 aprile – ore 18.00
Presidio No Tav in solidarietà con i prigionieri – appuntamento dietro la Coin di Mestre

LA LOTTA AL TAV NON SI ARRESTA
Da ormai venti anni la popolazione della Valsusa lotta contro il progetto della linea ferroviaria Tav
Torino-Lione. Un progetto devastante per il territorio, con tunnel in montagne contenenti amianto, il
cui unico beneficio è il guadagno per i colossi multinazionali delle Ferrovie, Cmc, Impregilo e altri.
Il popolo valsusino sta contrastando con ogni mezzo la costruzione di questa inutile opera, con
manifestazioni, presidi e blocchi stradali, denunciandone, oltre alla devastazione ambientale, lo
spreco di risorse pubbliche e la connivenza del sistema politico e dei colossi multinazionali,
determinati a continuare nel lucroso affare di centinaia di miliardi di euro rappresentato dal Tav.
Lo stato italiano risponde nei modi più duri contro chi si oppponeva e si oppone alle proprie
speculazioni con cariche ai manifestanti, distruzioni di presidi, militarizzazione del territorio con
esercito e polizia che presidiano continuativamente i cantieri. Ad oggi sono più di 500 gli inquisiti
dalla magistratura per azioni contro il Tav. Continua a leggere

Moretti da RFI a Finmeccanica…

Mauro Moretti cambia giacchetta e dopo aver concorso all’eccidio di Viareggio, aver spinto per la devastazione territoriale in Valsusa e smontato pezzo per pezzo il trasporto pubblico viene premiato per l’egregio lavoro svolto e affiancato all’ex boia De Gennaro ai vertici di Finmeccanica, la partecipata statale che oltre a produrre treni dipana le sue attività tra la produzione di armi da guerra e nucleare. Mentre non si sa ancora chi lo sostituirà in RFI sappiamo per certo a chi il nostro offrirà con abnegazione i suoi servigi di assassino in colletto bianco. Intanto i sindacati, gli stessi sindacati (da cui peraltro lo stesso Moretti proviene, essendo un ex CGIL) che lo hanno affrontato nelle varie vertenze per i lienziamenti e le dismissioni nelle ferrovie, dicono di aspettare, prima di giudicare la nomina, la prova dei fatti…premesso lo schifo che proviamo per finmeccanica e per i sindacati collusi con i poteri forti, ci fa sorridere di come la retorica cerchiobottista delle associazioni a “tutela dei lavoratori” si spinga tanto in là dal voler dare ancora una possibilità di redenzione ad un personaggio che ha dimostrato tutto lo schifo che ha dentro nelle dichiarazioni sui morti di Viareggio o sull’avidità di base che lo muove e che esplose con tutto il livore possibile quando ad essere depennato rischiò di essere il suo super stipendio. Insomma, la fabbrica di morte finmeccanica ora ai vertici ha ben due servitori fedeli del capitale e dell’autorità, il “ferroviere” assassino moretti ed il boia di Genova, con le mani sporche di sangue, De Gennaro, entrambi premiati con posti sicuri, lauti stipendi e future pensioni d’oro da quell’autorità e privilegio per i quali si sono sempre battuti…

Arrestata Madda

Apprendiamo da un giornalaccio di regime che Madda è stata arrestata ancora.

da estense.com:

Poggio Renatico. Da Poggio Renatico a Cagliari per rubare sigarette. Maddalena Calore, padovana che risiede a Poggio Renatico, 27 anni, nota per la sua attività anarchica a Bologna, è stata fermata lunedì dai Carabinieri del capoluogo sardo insieme al complice Francesco Manca, 43enne di Quartu, dopo aver rubato stecche di sigarette e altro materiale per un valore complessivo di circa 6mila euro da una tabaccheria.

I due, dopo essersi introdotti nel locale e sottratto la refurtiva hanno provato a scappare  a bordo di una Peugeot 206, ma sono stati tempestivamente fermati e arrestati dai carabinieri del nucleo Radiomobile.