Nicola ed Alfredo, l’audio del processo

nic e alfredo

Ecco l ‘audio del processo a carico di Nicola ed Alfredo, dove si sente quest’ultimo leggere parte della rivendicazione dell’azzoppamento dell’infame AD d’Ansaldonucleare Roberto Adinolfi.

Ribadiamo ancora la nostra rabbia e la nostra vicinanza e solidarietà incondizionata ai due compagni e a tutti i ribelli colpiti dagli strali della repressione.

VIVA L’INTERNAZIONALE NERA! VIVA L’ANARCHIA!

Prigionieri – Dichiarazione di Nicola Gai al processo per il ferimento dell’A.D. di Ansaldo Nucleare

«Nessuno, mi può giudicare
Nemmeno tu
La verità ti fa male lo so.»
C. Caselli

Poche parole per affermare alcuni semplici dati di fatto prima che la “verità” venga stabilita in sede processuale; nel caso non fosse chiaro il termine “verità” l’ho usato con un’accezione ironica, infatti non riconosco altro tribunale al di fuori della mia coscienza. Gli unici responsabili di quanto avvenuto a Genova, il 7 maggio 2012, siamo io ed Alfredo. Nessun altro, tra amici e compagni, era al corrente di quanto stavamo progettando e poi abbiamo realizzato. Per quanto scaviate nelle nostre vite e nelle nostre relazioni per cercare altri complici del “misfatto” non potrete dimostrare il contrario, certamente ci proverete, ma in tal caso non si tratterà che di falsità e del tentativo di incastrare qualche nemico dell’esistente. Capisco che per chi ha dedicato la sua vita a servire l’autorità non sia facile arrendersi all’idea che due individui, armati solo della propria determinazione, possano decidere di provare ad inceppare gli ingranaggi del sistema tecno-industriale invece di contribuire, disciplinatamente, a farli girare, ma le cose stanno semplicemente così. Continua a leggere

Prigionieri – Dichiarazione di Alfredo Cospito al processo per il ferimento dell’A.D. di Ansaldo Nucleare

Dal ventre del Leviatano

 

«… i sogni sono da realizzarsi qui nel presente e non in un ipotetico futuro, dato che l’avvenire l’hanno sempre venduto i preti di qualsiasi religione o ideologia per poterci impunemente derubare. Vogliamo un presente che meriti di essere vissuto e non semplicemente sacrificato ad attesa messianica di un futuro paradiso terrestre. Abbiamo per questo voluto parlare in concreto di un’anarchia da realizzare ora, non domani. Il “tutto e subito” è una scommessa, una partita che ci giochiamo dove la posta in gioco è la nostra vita, la vita di tutti, la nostra morte, la morte di tutti…»
Pierleone Mario Porcu«La scienza è l’eterno olocausto della vita fugace, effimera, ma reale, sull’altare delle eterne astrazioni. Ciò che predico è quindi, la rivolta della vita contro il governo della scienza.»
Michail Bakunin

«Mentre l’uomo si pavoneggiava e faceva il dio, un’imbecillità si abbatteva su di lui. Le tecniche erano innalzate al supremo rango e, un volta ispallate sul trono gettavano le loro catene sulle intelligenze che le avevano create. »
Edgar Allan Poe

«L’impero fondato sul niente nel quale regni sovrano sta crollando.
Non riesce a sorreggere il peso della verità.
Ti consiglio una dose massiccia di vita.
Ti consiglio una dose massiccia di vita!
Almeno così potrai dire di averla vissuta.»
Congegno

«Bastardi… so chi vi manda!!!»
Roberto Adinolfi

In una splendida mattina di maggio ho agito ed in quelle poche ore ho goduto a pieno della vita. Per una volta mi sono lasciato alle spalle paura e autogiustificazioni e ho sfidato l’ignoto. In una Europa costellata di centrali nucleari, uno dei maggiori responsabili del disastro nucleare che verrà è caduto ai miei piedi. Voglio essere molto chiaro: il nucleo Olga FAI/FRI siamo solo io e Nicola. Nessun altro ha partecipato, collaborato,  progettato tale azione; nessuno era a conoscenza del nostro progetto. Non permetterò che il mio agire, per distogliere l’attenzione dal vero obiettivo dell’azione venga messo in un osceno assurdo calderone massmediatico e giuridico fatto di “eversione dell’ordine democratico”, “associazione sovversiva”, “banda armata”, “terrorismo”; frasi vuote in bocca a giudici e giornalisti. Continua a leggere

Processo ad Alfredo e Nicola: Indicazioni per appuntamento

conti che non tornano

Testo del manifesto:

CONTI CHE NON TORNANO?

2 anni passati dall’ultimo incidente ad una centrale nucleare , Fukushima, un numero mai calcolato ed incalcolabile di morti, feriti e contaminati, danni a livello globale che la comunità tecnico-scientifica, il governo e la stampa giapponesi ed internazionali cercano maldestramente di celare,fino all’ultima farsa tragica dei prossimi Giochi Olimpici in Giappone con cui la propaganda vorrebbe rifare il belletto ad un territorio devastato, mortifero ed impraticabile.

Un numero mai calcolato di fusti di scorie radioattive dispersi e stillanti morte e veleni tra le campagne di Saluggia e Trino Vercellese,a ridosso del bacino del Po vestigia dell’ ultima centrale nucleare dismessa in territorio piemontese, quella di Trino Vercellese.

Un regolare passaggio di treni carichi di scorie nucleari destinate al riprocessamento(leggi riuso)tra il Nord Europa,L’Italia il corridoio della Val di Susa e la Francia. Continua a leggere

Colpite dove più può nuocere

Per quanto uno attacchi il sistema rapportandosi ai suoi valori, non lo colpirà dove più gli può nuocere, e permetterà al sistema di sgonfiare la protesta per mezzo di alcune concessioni e adattamenti.
Se si fanno pressioni su questioni e problemi di vittimizzazione e discriminazione (quali il razzismo, il sessismo, l’omofobia o la povertà) non ci si sta opponendo aivalori del sistema e non si sta nemmeno forzando il sistema ad indietreggiare o a scendere a compromessi.
Lo si sta aiutando in maniera diretta.
Tutti i più saggi e ponderati sostenitori del sistema riconoscono che il razzismo, il sessismo, l’omofobia e la povertà sono dannosi al sistema, ed è per questo che il sistema stesso si impegna a combattere queste e altre forme simili di vittimizzazione e discriminazione.
I lavoratori sfruttati, con i loro bassi salari e le loro pessime condizioni di lavoro, fruttano un buon profitto a certeaziende, ma i ponderati e i saggi sostenitori del sistema sanno molto bene che l’intero sistema funziona meglio quando i lavoratori vengono trattati decentemente.
Ponendo l’attenzione sulla questione dello sfruttamento dei lavoratori, si aiuta il sistema, non lo si indebolisce.
Molti radicali cadono nella tentazione di focalizzarsi su problemi non essenziali quali il razzismo, il sessismo e lo sfruttamento dei lavoratori perché sono questioni facili.
Scelgono un problema su cui il sistema può permettersi di offrire un compromesso e su cui possono ottenere il sostegno di persone, e di tutti gli altri riformisti sinistroidi.
Forse il sistema, messo sotto pressione, indietreggerà un tantino, gli attivisti lo valuteranno come un chiaro risultato dei loro sforzi, ed avranno la gratificante illusione di aver realizzato qualcosa.
Ma in realtà non hanno realizzato un bel niente in favore dell’eliminazione del sistema tecno-industriale.
Invece di correre dietro ai vari summit sul commercio mondiale per sfocare la propria rabbia contro la globalizzazione, i radicali farebbero bene a spendere un po’ più di tempo nel pensare ed analizzare come colpire il sistema dove realmente gli può nuocere.

(Ted Kaczynski )

Grecia: Lettera del compagno anarchico Spyros Mandylas

4 Settembre 2013

“Alcuni senza pensarci seguono i percorsi imparati una volta per tutte, verso il loro lavoro e la loro casa, verso il loro futuro prevedibile. Per loro il dovere è già diventato una abitudine, e l’abitudine un dovere. Essi non vedono la carenza della loro città. Ritengono che la carenza delle proprie vite sia naturale. Noi vogliamo rompere questo condizionamento, (…) alla ricerca di nuove passioni.”
Guy Debord

Una breve cronaca del mio arresto

Nella notte di Giovedi 11 Luglio 2013, gli agenti dell’unità antiterrorismo hanno fatto nuovamente irruzione nello squat anarchico Nadir, a Salonicco. Sono stato arrestato e subito trasferito agli uffici dell’antiterrorismo ad Atene dove mi è stato detto che, tre ore prima del mio arresto, era stato catturato fuori dalla sua abitazione nel quartiere di Stavroupoli a Salonicco il mio compagno e amico Andreas Tsavdaridis. Mi è stato chiesto di dare le impronte, un campione di DNA e le foto ma mi sono rifiutato, cosi le hanno avuto con la forza. Poco dopo, mi hanno notificato l’accusa in merito al Progetto Fenice (azioni #1#2#3#4). Mi sono rifiutato di firmare qualunque cosa o di dire nulla. Sei giorni dopo, ho potuto comunicare con Andreas, che mi ha raccontato le stesse cose che erano successe a me. In più, la polizia ha annunciato che i dieci membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono accusati come istigatori del Progetto Fenice. Continua a leggere

Ken Loach sulla morte della Thatcher

«Margaret Thatcher è stata il primo ministro più controverso e distruttivo dei tempi moderni», ha sostenuto Ken Loach. «La disoccupazione di massa, la chiusura di fabbriche, le comunità distrutte: questa è la sua eredità. Era una combattente e il suo nemico era la classe operaia inglese. Le sue vittorie sono state aiutate dai capi politici corrotti del Partito laburista e di molti sindacati. È a causa di politiche avviate da lei che siamo in questo casino oggi». Loach ha avuto parole pesanti anche per Tony Blair: «Se la Thatcher era la suonatrice di organetto, lui era la scimmia». E ha ricordato l’amicizia tra il dittatore cileno Augusto Pinochet e la Thatcher, la quale «ha chiamato Nelson Mandela terrorista». Come dovremmo onorarla dunque, si è chiesto il regista. «Privatizziamo il suo funerale. Lo mettiamo sul mercato e accettiamo l’offerta più economica. È quello che avrebbe voluto».

Op. Ixodidae – Resoconto processo e dichiarazione dei compagni

riceviamo e diffondiamo:

La disinfestazione non è riuscita

Il 27 febbraio, il tribunale di Trento ci ha assolto dall’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo”. Il procuratore aveva chiesto dai 3 anni e 4 mesi ai 5 anni, ma il maldestro castello di carte è crollato. Per cui a Massimo è stata revocata la custodia cautelare. Il giorno dopo si sono conclusi i termini anche per l’altra sua custodia cautelare (emessa dal tribunale di Torino per i fatti di Chianocco, cioè la cacciata di una troupe televisiva, il 29 gennaio 2012, da un blocco NO TAV in Valsusa), per cui, dopo sei mesi, ritrova la “libertà” e il suo posto di combattimento… (ah, tanto per cambiare, come molti altri ha il divieto di andare in Valsusa).
Siamo di nuovo assieme grazie alla solidarietà dei tanti compagni, compagne e non solo che sono stati al nostro fianco. A loro la nostra gratitudine e il nostro arrivederci, sulle strade o sui sentieri della rivolta e del mutuo appoggio.
Il nostro pensiero è per i compagni e i fratelli ancora imprigionati.

Di seguito la nostra dichiarazione: Continua a leggere