CIE: Due fuggiti a Caltanissetta

da Macerie:

Sabato 15 febbraio, mentre all’esterno del Cie di Caltanissetta si tiene un un presidio per la chiusura del Centro, cinque prigionieri approfittano della confusione creatasi all’interno e tentano la fuga superando muri e cancelli. La polizia riesce a catturare tre fuggiaschi, ma due riescono a far perdere le proprie tracce e a riconquistare la libertà. Sempre a Caltanissetta, meno di due settimane fa altri quattro prigionieri erano riusciti a fuggire col favore delle tenebre.

Roma: Attaccato il CIE

L’ansa la racconta così:

(ANSA) – ROMA, 15 FEB – Momenti di tensione nel pomeriggio al corteo dei Movimenti che si è svolto a Roma per chiedere la chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie). I manifestanti hanno “assediato” il Cie di Ponte Galeria ed hanno attaccato le recinzioni con corde e rampini ed un fitto lancio di petardi, razzi, fumogeni e pietre contro le forze dell’ordine al grido di “Chiudere Ponte Galeria”. La polizia per contenere i manifestati ha lanciato alcuni lacrimogeni.

Svizzera | Italia – Aggiornamenti sul processo contro Costa, Silvia e Billy

riceviamo e diffondiamo:

Ciao a tutt*,
nello scorso mese di dicembre sono uscite un po’ di “novità” rispetto al nostro caso, e in queste poche righe ne diamo un aggiornamento.
Eravamo rimasti con il ricorso da parte dei nostri avvocati alla sentenza emessa al processo di Bellinzona. Il ricorso fu accolto dal Tribunale Federale di Losanna che ordinò la riformulazione della sentenza , dando la possibilità alle parti di argomentare nuovamente le proprie posizioni alla luce di alcuni documenti che, in un primo momento, la Procura Federaleaveva lasciato fuori dagli incarti depositati e che poi, su ordine sempre del TF di Losanna, si sono visti costretti a mettere agli atti. Continua a leggere

Ferrara: Presidio solidale con Claudio

Riceviamo e pubblichiamo:

Il 30 gennaio Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio, i quattro compagni arrestati con l’accusa di “attentato con finalità terroristiche” per l’attacco al cantiere di Chiomonte dello scorso maggio, sono stati trasferiti, dopo quasi due mesi di reclusione nel carcere delle Vallette.

Data l’accusa si trovano in sezioni di Alta Sorveglianza, ma oltre alle usuali restrizioni che questo tipo di regime comporta, sono state applicate loro ulteriori misure.

Chiara, trasferita a Rebibbia, dopo qualche giorno in cella con un’altra compagna, è stata messa in isolamento. Fortunatamente dopo appena 24 ore le è stata ridata la possibilità di fare la socialità con le altre detenute e di tenere il blindo aperto 12 ore al giorno.

Mattia e Niccolò, all’interno della piccola sezione AS2 di Alessandria, hanno il divieto di incontrarsi e questo fa sì, per esempio, che invece di 2 ore d’aria al giorno, ne facciano una sola, alternati.Claudio, dalla data del trasferimento nel carcere di Ferrara, è sempre stato in isolamento, notizia uscita lunedì 10 dopo un colloquio con i familiari.

Questo è un provvedimento senza precedenti in un regime di Alta Sorveglianza, già prevista come sezione speciale con lo scopo principale di tener separati i prigionieri politici dai detenuti “comuni”, in cui la corrispondenza e la stampa vengono censurate e sequestrate arbitrariamente, come ha fatto sapere Alfredo anche lui detenuto in AS2 a Ferrrara.

Claudio è quindi isolato tra gli isolati.

Queste ulteriori disposizioni afflittive arrivano dalla Procura di Torino, con l’intento di rendere ancora più dure le condizioni detentive dei quattro compagni.

In particolare i PM Antonio Rinaudo e Andrea Padalino stanno dimostrando un forte accanimento nelle varie inchieste che colpiscono la lotta No Tav.

Nel caso di Rebibbia, però, l’amministrazione carceraria non è stata disposta a modificare la propria gestione interna per assecondare queste richieste. Al contrario, le direzioni delle carceri di Alessandria e Ferrara, rispettivamente nelle persone di Elena Lombardi Vallauri e Carmela De Lorenzo, hanno invece accettato di adeguarsi alle direttive torinesi.

È importante far pressione affinché queste ulteriori restrizioni vengano revocate. Con l’isolamento vogliono stroncare la forza dei compagni e minare il loro morale. Sappiano che non ci riusciranno: se i compagni detenuti non si fanno piegare, noi non possiamo essere da meno.>>

 

PRESIDIO CONTRO L’ISOLAMENTO DI CLAUDIO

SABATO 15 FEBBRAIO 2014 – ORE 15.00

FERRARA

Ferrara, Claudio in Isolamento

Riceviamo e pubblichiamo:

Purtroppo ancora cattive nuove. Stamane (LUnedì 9) la mamma e il fratello di Claudio si sono recati nel freddo carcere di Ferrara, non c’era nessuna coda all’ingresso per i colloqui a differenza dei caotici serpentoni di parenti in attesa davanti agli sportelli delle Vallette,e di fretta sono stati catapultati in uno stanzino con tavoli e sedie in marmo. Apprendiamo così da loro, dato che le lettere in uscita tardano ad arrivare,che Claudio è da dieci giorni in isolamento. La freddezza della sala colloqui vuota, di un carcere che pare disabitato è quella che Claudio percepisce tutti i giorni, nella sua cella blindato, nei corridoi spogli, nei pochi metri d’aria e di cemento. Le uniche presenze che fanno capolino nella sua giornata sono guardie mute e il porta vitto. Gli unici colloqui concessi sono quattro ore al mese con la mamma e il fratello.

La volontà di stremare i nervi è palese. La posta in entrata, però, sembra funzionare regolarmente, perché non rinvigorire l’animo di Claudio sommergendolo di lettere e cartoline?

Mura, sbarre, ordini e pressioni lo possono tenere lontano dal contatto e dalla vista, ma non dai nostri pensieri.

Così come lui e gli altri resistono all’accanimento noi continueremo a lottare assiduamente.

Per scrivergli:
Claudio Alberto

CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122

Savona: Presidio Anticarcerario, Sabato 15 Febbraio 2014

15 FEBBRAIO

Sabato 15 Febbraio dalle ore 13.30 PRESIDIO ANTI-CARCERARIO sotto il carcere SANT’AGOSTINO di SAVONA. Continua a leggere

Atene, Grecia: Dichiarazione letta al processo da Nikos Romanos e Giannis Michailidis (29/11/2013)

Oggi inizia il teatro delle ombre che voi chiamate processo. È più che evidente che si tratta di un processo dove si stanno giudicando gli anarchici rivoluzionari che hanno rigettato il sistema e i suoi benefici per passare all’attacco contro di esso. Perciò hanno operato decine di questi “colpi di stato speciali” per affrontarci. Tribunali speciali, trasferimenti speciali, leggi speciali antiterroriste, “protezione” speciale da parte della polizia. Tutti questi esempi sono delle ammissioni segrete che vengono nascoste dietro la flessibilità e i duplici discorsi che ci offre il sistema ma in realtà sono cosi codardi che coprono tutta questa parodia con argomenti ancora più ridicoli, negando di ammettere l’ovvietà. Continua a leggere

Atene [Grecia]: Rivendicazione attacchi del 4 e 5 gennaio

“Durante la mia prigionia ho scoperto che oggi devi essere sporco, immorale, squallido, marcio e un traditore, perché queste sono le uniche persone che ho visto essere abbracciate, protette e accarezzate da questa società. Quelli che hanno rifiutato di accettare questi valori marci come un modo di vivere hanno sofferto o soffrono in questo momento tutta la tortura moderna. Personalmente non mi piacciono questi valori e questa società, che riconosce questi valori come una realtà, li disprezzo e sputo su essi. Mi hanno distrutto ogni caso, fisicamente, psicologicamente, spiritualmente e socialmente, ma quel poco che ho lasciato dentro di me l’ho salvato nel profondo e finché respiro non potrò mai smettere di usare qualsiasi forza che ho lasciato esternare in alcun modo e non potrà mai smettere di lottare per la mia libertà “ Continua a leggere