Freccette! Uno spettro si aggira per la valle. Comunicato.

bersaglioOllallà! Pare proprio che ogni tanto qualche freccetta colpisca proprio il sugherino centrale del bersaglio, quello che vale un sacco di punti per intendersi, e se la freccetta in questione si chiama “critica radicale” vuol dire che per una volta le parole hanno avuto un peso, e che diamine! Non capita spesso! Festeggerò brindando alla salute di coloro che mi hanno omaggiato di un bel regalo, anche se fuori stagione -il mio compleanno è a luglio- vergando sulla via che mi riporta a casa la notevole frase: “Tornatene a Pistoi(A) parassita da tastiera”. Personalmente avrei aggiunto un bel punto esclamativo, ma tant’è non sindachiamo gli stili letterari altrui.

Insomma ogni epoca ha i suoi spettri che si aggirano qua e là e se qualche annetto fa era quella cosa chiamata comunismo (già roba da preti) oggi -i tempi hanno i fantasmi che si meritano- questa presenza invero un po eterea ma bella urticante quando capita di incontrarla, si chiama “critica”. Mi rendo conto dello strumento demodé come mi rendo conto che le poche volte che questo viene utilizzato in certi ambiti lo si è fa agitandolo come un piumino o -in alcuni casi- come uno stiletto, ebbene purtroppo ho il vizio di utilizzare sempre l’ascia da spacco, che ci posso fare, ad ognuno lo strumento che gli è più affine…

Ma non ci perdiamo e torniamo all’oggetto in essere: “Tornatene a Pistoi(A) parassita da tastiera”; ovviamente qualcuno ha trovato urticante l’articolo scritto per Avalanche (che per chi non lo sapesse è un bollettino anarchico internazionale multilingue) e poi pubblicato in italiano sul blog “anarchicipistoiesi”. L’articolo in quesione, che analizza criticamente dal punto di vista dei due estensori la questione valsusina e la presenza di alcuni anarchici all’interno di questa esperienza evidentemente ha colpito nel segno e proprio come l’ortica ha punto chi l’ha afferrata con foga nella maniera sbagliata. Eppure l’ortica è un cibo ottimo, va solo saputa raccogliere e trattare, per poi poterla gustare nella miglior maniera, come la critica insomma che o la si recepisce come andrebbe recepita o travolge e urtica. Fortunatamente molti affini hanno saputo gustare questa infestante senza pungersi…Insomma se la critica ha colpito, tanto da spingere qualcuno a muoversi in una notte umidiccia, anche se non so quando sia stata vergata la felice dimostrazione del bersaglio centrato, la mattina non c’era, all’ora tarda nella quale son rientrato era li sul muro a far bella mostra di sé, spero ci rimanga molto! E’ la prova provata che le parole si depositano come sale sulle piaghe aperte della (in)coerenza…ma, è già perché un “ma” c’è, alcune cosette in più sul contenuto palese e latente della scritta va detto. Partiamo da ciò che si vede: “parassita da tastiera” frasetta che nei contenuti risulta essere piuttosto scontata…il classico “sei solo in rete” o “non ti si vede mai” dovrebbe ormai aver perso di senso, anche perché o certuni si son messi a fare il lavoro dell’investigatore andandosi -da bravi spioni- ad informare su chi fa cosa e quando, o dovrebbero riflettere un minimo sul fatto che le richieste di “curriculum” militante generalmente lo fanno le…questure…ergo se lor signori vogliono sapere qualcosa di me vadano dai loro colleghi in potenza, la questura di riferimento si trova a Pistoia, via Macallé, ma forse facendo richiesta all’ufficio competente di Torino detto “curriculum” potrebbe arrivarvi comodamente a casa.

Passiamo ai contenuti latenti…a fronte di una critica piuttosto circostanziata -nei limiti dei mezzi degli ostensori, s’intende- si tenta di eludere la questione andando a cercarsi il capro espiatorio perfetto, e cosa di meglio di un bell’anarchico individualista con il vizio di dire e scrivere ciò che pensa? Ma la questioni poste nell’articolo hanno vita propria, al di là che le abbia scritte un “angelo” delle barricate (vi piace la figura pretucci?), uno scribacchino da tastiera, un eccitato mentale…sì perché le questioni di sostanza sono tali sia che a indagarle e metterle in luce sia la linda mano del giovane militante, o quella un po più sporca -ma potrebbe essere altrimenti, frugando nel putridume?- del “rompicoglioni” di turno…No cari, non sarò il dito dietro il quale vi nasconderete, piuttosto -e da oggi ancor di più- sarò l’indice che stuzzicherà la carne viva delle contraddizioni e della critica. Dove abito lo sapete, e conto di starci finché non avrò voglia di camminare altre montagne. Che volete fare, oltre a dimostrare con le vostre azioni che quando vi si accusa di “pensiero unico” ed omologato si centra proprio il citato sugherino? Io rimango insuscettibile di ravvedimento…e difficile pure da intimidire, a voi cari!

Sempre ritto a prua! Marco, Anarchico Individualista.

Pistoia-Aumenta la videosorveglianza

ratelecamenE’ di oggi la notizia che la giunta pistoiese capeggiata dal giovane e rampante Samuele Bertinelli ha approvato l’istallazione di nuove telecamere in città, ufficialmente -si dice- per prevenire i reati contro il patrimonio (probabilmente la scusa saranno le scritte vergate qualche giorno fa sul battistero) ma che in realtà serviranno solamente per totalizzare ancora di più il controllo sui corpi degli individui, che saranno ancora di più spiati e seguiti dal grande fratello in salsa pistoiese. Quindi l’ennesima soluzione per il “degrado” sta soltanto nell’aumentare il controllo e la repressione, facendo finta di non sapere che se “degrado” c’è questo è dovuto all’organizzazione sociale vigente basata sullo sfruttamento e l’esclusione. E ovvio che queste telecamere serviranno solo a reprimere, si tratta di 4 apparecchi ad alta risoluzione e visione notturna, che potranno essere utilizzate dai vigili in tutto l’ambito provinciale, quindi eventualmente anche per la sorveglianza diretta non solo di cose, ma anche di individui “potenzialmente” pericolosi. La speranza e che queste telecamere ed i vigili che le manovrano incontrino dei volenterosi travisati ed armati di bei bastoni…chissà…

Pistoia: si avvicina il 25 aprile, pronte le bandierine ed i conati di vomito

Ci avviciniamo al 25 aprile e già si sentono i fermenti di una città morta che si prepara a festeggiare la “liberazione” ostentando quell’antifascismo di facciata che si sostanzia nella pratica quotidiana del disimpegno, della rassegnazione e dell’acquiescenza proni innanzi all’autorità. Ci sarà il pranzo del 25 aprile degli “antifascisti” dell’ho chi minh, quello stesso circolo che solidarizzò con i fascisti di cagapound dopo il bell’attacco che la loro sede subì nel 2009; ci sarà l’ANPI cittadina, altra realtà che con l’antifascismo ha chiuso da tempo, tanto da organizzare, qualche anno fa, una tre giorni sulla repressione alla quale non si sognò certo di invitare gli antifascisti repressi oggi; ci sarà l’ARCI, che a suo tempo per mano pavida di Tasselli Federico allora presidente, vietò la presenza nei circoli agli antifascisti, con tanto di lettera inviata a sindaco, carabinieri, questura, ecc…; ci sarà il PD che magnifica i partigiani (quelli morti e sepolti) e chiede repressione per chi resiste in Valle di Susa, per chi occupa case vuote, per chi lotta contro i CIE, per chi si batte contro il fascismo. Ci saranno tanti di quei giovani pistoiesi nati vecchi, che parlano di rivoluzione ed ammuffiscono nelle sedi di partito, con l’unica prospettiva o di fare carriera in politica o di vivere una vita di servitù al soldo del padrone (con la maglietta del che, però!)…eppure basterebbe poco, basterebbe alzare la testa e rifiutare il giogo dell’asservimento, della rassegnazione, del “realismo” che non è altro che un docile accettare lo stato delle cose, in poche parole prendere in mano la propria esitenza…me evidentemente a Tristoia ed ai tristoiesi va bene così. Eppure sotto la cenere della pacificazione qualcosa ferve e, a noi che ora siamo lontani, non può che far piacere. Qualcosa dicevo ferve, si muove nonostante il peso schiacciante dell’inazione generale…è un qualcosa che ancora non ha forse una coscienza delineata, che pecca di inesperienza e certe volte di approfondimento, ma che può essere un primo incedere verso qualcosa che ridia dignità ad una città soffocata da se stessa. Di chi parlo lo sanno i diretti interessati, gli altri non capiranno e non possono capire. In alto i cuori.

Occhio alla penna! Sui comunicati ed i loro contenuti

InquisizioneRivoltosi, noi come altri, ci troviamo da sempre e sempre più spesso a dover fare i conti con la repressione, sia che ci tocchi direttamente o che colpisca un altro combattente. Proprio mentre scrivo tanti riottosi sono chiusi in celle o ai domiciliari, privati del piacere di poter annusare l’aria dopo un acquazzone o di godere del primo sole dopo la tempesta, sequestrati dallo stato. Isolati si, ma non soli, perché chi si rivolta non lo è mai, ma non è della solidarietà che mi accingo a parlare, bensì di una pessima abitudine che rilevo spesso nei comunicati dei gruppi di solidali. Non di tutti, ovvio, raramente quando gli scritti escono da penna anarchica, ma può capitare.
Tutti si scagliano contro l’arroganza del potere, e questo senza distinzione di colore, tutti urlano a gran voce di quanto la giustizia sia ingiusta e parziale, asservita, schiava di logiche di potere e quant’altro. Quando però alcuni si trovano a scrivere dei propri nemici, non si fanno troppi problemi, anzi erigono a prova granitica della bontà delle proprie affermazioni i procedimenti o le sentenze comminate dagli stessi tribunali che quando li toccano più o meno direttamente vengono vituperati. Epilessia ideologica? Utilitarismo? Cecità? Chissà. Resta il fatto che il fenomeno si verifica spesso, basti per esempio guardare alla Val di Susa, dove i tribunali sono cattivi quando colpiscono i resistenti, ma le cui operazioni vengono citate come rafforzativo delle proprie convinzioni quando colpiscono ad esempio il Virano di turno.
Ovvio che per coloro i quali i tribunali, purché di popolo sono stati e sarebbero il pane quotidiano dare un colpo al cerchio ed uno alla botte è normale e logico, come lo è per i riformatori del sistema, che ammettono in sostanza l’esistenza dell’istituzione così com’è. Chi ammette stato, gerarchia e asservimento non può che condannare l’operato del singolo funzionario, ma non l’apparato in sé. Per chi però ha un orizzonte che parl di liberazione individuale ed a partire da questa di liberazione collettiva beh, le cose stanno diversamente. Se è ovvio che un devastatore ambientale è da combattere, come lo è l’autorità, come lo sono i fascisti, ecc…, è altrettanto vero che almeno noi non abbiamo bisogno di sentenze o simili per attaccare ed utilizzarle contro i nostri avversari per sottolineare la bontà delle nostre azioni è decisamente pericoloso. Spesso lo si fa senza pensarci, trasportati dall’abitudine, ma così facendo in una certa misura non si fa che riconoscere e legittimare l’autorità giudicante, e questo è francamente inconcepibile. Fortunatamente, e lo ripeto, non sono quasi mai penne anarchiste a soffrire di questa epilessia qualitativa, ma certe volte è accaduto soprattutto per mano di coloro i quali credono che un linguaggio più moderato, “popolare”, riconoscibile dalle masse, sia utile alla “causa”. Ma per chi non si sente né prete né messia questi sono discorsi che hanno poco senso. Chi si rivolta per un moto individuale dell’anima e riconosce suoi simili e compagni nella battaglia coloro i quali fanno altrettanto non possono che rifuggire tutto ciò. Velleitari? Forse e quindi? Poco importano i giudizi, non ci riguardano perché non ci interessano.

M.

Pistoia: Non luogo a procedere per 2 compagni

Il teatrino del ridicolo di Pistoia, conosciuto anche come tribunale, su sentenza di uno dei pagliacci da scranno, l’infame giudice Costantini, ha assolto i due compagni processati per villipendio alle forze armate, nello specifico per aver offeso la memoria dei carabinieri schiattati a Nassiriya, per mancanza di elementi d’indagine, o qualcosa del genere. Non ce ne frega nulla, la loro giustizia non ci riguarda, ci fa solo sorridere. Nello specifico ci preme sottolineare la felicità ogni volta che un servo del potere ci lascia le penne, sia milite, birro, giudice o quant’altro.

PISTOIA: 9 DICEMBRE, NOI IN PIAZZA CON I FASCI? NON SCHERZIAMO

CERTE VOLTE TOCCA FARLO, QUINDI ANCHE NOI DOBBIAMO “PRECISARE” LA NOSTRA POSIZIONE IN MERITO AD UN DELIRANTE ARTICOLO USCITO STAMANE SUL GIORNALACCIO IL TIRRENO, NEL QUALE SI DICE CHE IN PIAZZA OLTRE A CARC, E CASAPOUND  CI SAREBBERO STATI ANCHE GLI ANARCHICI…EBBENE…PER USARE UN FRANCESISMO…CAZZATE!

NIENTE ABBIAMO A CHE FARE CON UN MOVIMENTO CHE FRA LE PAROLE D’ORDINE HA LA LEGALITA’, LA RIDUZIONE DELLE TASSE E SCHIFEZZE DEL GENERE…

NON CI INTERESSANO MINIMAMENTE LE PAROLE D’ORDINE PICCOLO BORGHESI SUI QUALI SI STA MUOVENDO UN MOVIMENTO CHE STA SDOGANANDO LA PRESENZA IN PIAZZA DI FASCISTI, LEGHISTI E RAZZISTI D’OGNI GENERE…

TENETEVI I VOSTRI FORCONI, I VOSTRI TRICOLORI, LE VOSTRE RIVENDICAZIONI RIDICOLE ED I BACI ED ABBRACCI CON GLI SBIRRI, NOI PENSIAMO AD ALTRO!

L’Incendiario – opuscolo pistoiese d’anarchismo e cultura, nuovo numero scaricabile

COPERTINA-14-WEBEccoci, dopo quasi due anni torniamo con un nuovo numero de l’Incendiario – Opuscolo pistoiese d’Anarchismo e cultura. Come sempre, oltre alla versione digitale, anche la versione cartacea; chi fosse interessato a ricevere una o più copie può scrivere al nostro indirizzo mail: anarchicipistoiesi (chiocciola) canaglie.org. Sotto l’indice potete trovare il link dal quale scaricare. Buona lettura.

Indice:

1- Ciò che si costruisce insieme nella lotta terrorizza lo stato

2- Frammenti; Solidarietà e complicità con Nicola ed Alfredo; Sabato 9 Novembre, azione contro i neo-nazisti a Londra.

3- La liturgia del capitale; Clochard, potere, margini…qualche riflessione.

4- Info

5- Lettura di Bakunin

6- Colpite dove più può nuocere – Ted Kaczynsky; Lo sbirro perfetto – o dell’autorità ed i suoi tristi esecutori.

7- segue dalla 6

8- Se contro la violenza bastasse un balletto.

9- Della ruggine sui vecchi arnesi.

10- Isterismi sinistri – sull’abbattimento dei nazi in Grecia.

11- Perché tifiamo rivolta e diffidiamo della rivoluzione.

12- Letture: Jacov Butkov – Le cime di Pietroburgo; Georges Henein – Il canto dei violenti

INCENDIARIO – 14 CLICCA E SCARICA

 

Pistoia – Ennesime denunce

sfrattiGiusto stamani sono state recapitate 5 denunce, nello specifico una per resistenza a pubblico ufficiale e 4 per rifiuto di declinare le generalità, il tutto riferito a dei fatti avvenuti ad Aprile 2012. La questura di Pistoia e lo schifoso questore manzo, questa volta coadiuvato dal servo in divisa narducci della -scusate il termine- polizia di stato non contenti delle reiterate figure di merda fatte in questi anni, continuano ad accanirsi contro chi delle loro divise, della loro autorità, dello schifo che rappresentano se ne fregano altamente. Ovvio che l’ennesima carta straccia non ci tocca minimamente, abbiamo altro cui pensare.