Grecia: Ammazzati due nazisti.

Apprendiamo con gioia dal sito dell’ANSA che 2 nazi di alba dorata sono stati giustiziati. Avanti così.

Un’esecuzione in piena regola fatta da killer professionisti, ma anche terroristi. Così, secondo gli agenti dell’anti-terrorismo greco, sono stati uccisi questa sera ad Atene due giovani militanti – uno 20 anni e l’altro 23 – del partito filo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) che stavano chiacchierando con amici davanti alla sede del gruppo, nel quartiere di Neo Eraklio. Un terzo uomo – Alexandros Gerontas, 29 anni – è rimasto ferito e si trova ricoverato in osservazione all’ospedale Santa Olga dove è stato sottoposto ad una delicata operazione alla milza. A sparare, usando una mitraglietta Skorpion o una pistola automatica calibro 9, due uomini arrivati sul posto a bordo di una moto di grossa cilindrata e con indosso un casco nero e uno bianco.

(VALSUSA) Vaie, presidio dato alle fiamme

Intorno alle 23,30 di ieri sera il presidio NO TAV di Vaie è stato dato alle fiamme. Gli autori del gesto sarebbero arrivati dal bosco e, dopo aver presumibilmente sistemato nella legnaia una bombola de gas (che non è esplosa), hanno appiccato il fuoco che ha completamente distrutto il presidio. Sembra che i pompieri siano stati avvertiti da una telefonata anonima.

Russia: Anarchico ferito da una bomba artigianale

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Ilya Romanov, un uomo di 46 anni, anarchico russo, è stato ferito il 26/10/2013 da una bomba artigianale che è esplosa improvvisamente tra le sue mani. L’incidente è avvenuto vicino a un edificio dove ci sono gli uffici della Russian Army.
La polizia locale ha dichiarato che la bomba artigianale è esplosa nelle prime ore del mattino di sabato nelle mani dell’anarchico. La sua mano sinistra è stata lacerata. L’uomo è stato portato in ospedale.

Ilya Romanov è stato interrogato dalla polizia. Egli ha sostenuto che il “dispositivo esplosivo fatto in casa” era in realtà un petardo.

I mass media si sono affrettati a scrivere sul raid della polizia nell’appartamento di Ilya in cui sono stati trovati testi di letteratura estremista e diversi agenti chimici utilizzati per la fabbricazione di ordigni esplosivi.

Tuttavia, una fonte alternativa sostiene che la polizia non è riuscita a trovare qualcosa di interessante durante il raid e che, invece, i poliziotti hanno sequestrato solo una scatola di soda vuota, alcuni elementi da microscopio appartenenti alla figlia di Ilya di 16 anni, e un barattolo di latta con sconosciuta sostanza bianca all’interno. Tuttavia, la polizia ha fatto sequestrare un archivio di stampa di opposizione e lettere personali di Ilya (tra cui lettere di quando era in carcere tra il 2002-2012), il suo taccuino e la sua carta d’identità.

Ilya Romanov fu arrestato nel 2002 e ha trascorso 10 anni in prigione. Tra le accuse contro di lui c’erano espropri di negozi di gioielli e gli uffici di cambio valuta, il traffico illegale di armi, attacchi esplosivi contro gli uffici dellla SBU(ex KGB) in Ucraina. Ilya rifiutato tutte le accuse, ha affermato di essere stato torturato fisicamente e mentalmente durante la custodia cautelare. Ha continuato lo sciopero della fame e si tagliò le vene in nell’aula del tribunale. E ‘stato rilasciato nel dicembre 2012.

fonte

Torino – Arrestato Niccolò

da macerie

A meno di due settimane di distanza dagli ultimi mandati, un altro anarchico è stato arrestato a Torino. All’alba di martedì 29 ottobre la Digos si presenta nella casa dove un compagno, già sfuggito a giugno a un primo ordine di cattura con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, era sottoposto all’obbligo di dimora notturno. Ancora una volta, si tratta di un inasprimento di una misura cautelare chiesto e ottenuto dal Pm Antonio Rinaudo, con il pretesto di una denuncia per furto in un supermercato di qualche giorno fa.

Pezzo dopo pezzo, mandato dopo mandato, si compone il puzzle concepito da Questura e Procura di Torino, con il beneplacito del Tribunale: un insieme di tante piccole operazioni, con arresti “in differita” e misure “a fisarmonica”, per levare di mezzo poco a poco il maggior numero possibile di sovversivi  dalle strade di Torino.

Ritorneremo su questo puzzle molto presto. Nell’attesa, vi invitiamo a scrivere lettere e telegrammi a:

Niccolò Blasi
c/o Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”
via Aglietta 35
10151 Torino

Solidarietà – In vista del processo contro Alfredo e Nicola

riceviamo e diffondiamo:

Sulla pelle di chi

Mentre i Signori dell’atomo seguitano nella costruzione di centrali in mezzo mondo e l’industria nucleare procede nella ricerca di sistemi e applicazioni dalle multiformi e nefaste facce, il prossimo 30 ottobre il tribunale di Genova giudicherà Alfredo Cospito e Nicola Gai, due anarchici accusati di aver gambizzato l’Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi.

Chi crede e lavora nell’energia nucleare lo fa sulla pelle di tutti gli altri. Può capitare di conseguenza che chi semini radioattività raccolga piombo: una relazione causa-effetto la cui lucidità non fa una grinza. Gesti coraggiosi che rischiarano le tenebre della rassegnazione, in un mondo fondato sulla sottomissione e sulla delega. Una vicenda che riapre il dibattito sulla violenza rivoluzionaria, troppo spesso seppellito tra montagne di carta da tribunale e di carcere e annebbiato da un sistematico lavaggio culturale atto a deformare il significato stesso dei termini. In questo modo terrorista diventa chi attacca, anche violentemente e in modo mirato, il sistema di terrore e sfruttamento che tiene in piedi questa società, e non chi avvelena, devasta e sottomette tutti e tutto. La violenza non può restare monopolio di chi controlla le nostre vite, è uno strumento al quale alcuni ricorrono per imporre il proprio potere, altri invece per difendersene, per riportare un po’ di equilibrio e dimostrare una volta in più che opporsi è possibile.

Nella guerra che lo Stato e il Capitale conducono ogni giorno contro la libertà di individui e comunità ad autodeterminarsi e contro la sopravvivenza stessa del pianeta, ognuno è chiamato a dare il proprio contributo. Nella molteplicità delle forme e degli strumenti di attacco a questo mondo, ogni singolo gesto è parte importante di un percorso che miri a un radicale cambiamento dell’ordine sociale. Con strumenti e pratiche che i rivoluzionari di ogni epoca hanno sempre fatto proprie contro un nemico comune, e con la fitta rete di legami, di conoscenze e di metodi che sono la grande ricchezza e il patrimonio di ogni movimento di lotta.

Come sempre, aldilà dei riti e delle sentenze di un misero tribunale, siamo al fianco di Nicola e Alfredo, convinti che il sostegno ai rivoluzionari prigionieri, nelle tante forme attraverso le quali esso si può esprimere, sia elemento essenziale di ogni lotta.

Mille modi, un solo orizzonte: libertà!

Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali

Ottobre 2013

Grecia – Testo solidale con Nicola e Alfredo: “Voglio compagni, non la massa”

da 325.nostate.net

Conosco persone… persone taciturne e loquaci,
codarde e audaci, umili ed arroganti…

Persone che vivono ubbidientemente, come pecore ed altre
che si nascondono in modo sleale, come iene.

Conosco persone che sognano senza fantasia
ed altre che vivono senza sognare… persone i cui occhi
sono abituati a guardare in basso e le cui orecchie
sono solite ricevere ordini “svegliati”, “lavora”,
“paga”, “compra”, “credi”, “finisci”…

Persone parte di una folla solitaria, che pazientemente aspettano
sulla soglia della vita… un eterno domani,
giorni migliori, un futuro ottimistico, le risposte alle proprie preghiere…

Stanno aspettando di credere ad ogni potenziale salvatore
e ad ogni imbonitore di idee, che prometterà loro una vita migliore.

Ma chi aspetta di vivere un domani migliore,
oggi è già morto.

Conosco delle persone, ma solo alcune sono miei compagni.
Morte Lenta o Insurrezione qui e ora…

Ci sono due vie, che si dipanano davanti a noi.
Noi scegliamo di essere li, dove osano i coraggiosi.

L’aria è più fine e la folla, che si prostra davanti ai suoi falsi idoli,
non imbruttisce le nostre forme.

E’ piacevole guardare verso il basso dalla vetta della montagna dell’Unico
anche se la folla in segreto desidera che tu cada nel baratro
affinché essa non si vergogni della sua bassa statura.

Le nostre parole oggi incidono come una lama
e le nostre azioni bruciano i ponti con il passato…
Con tenacia e volontà, fino a quando uccideremo l’autorità.

Per Nicola e Alfredo.
Per gli Anarchici d’Azione.

I membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco:

Nikolopoulos Giorgos, Nikolopoulos Mixalis, Tsakalos Xristos, Tsakalos
Gerasimos, Oikonomidou Olga, Bolano Damianos, Argyrou Panagiotis,
Polydoros Giorgos, Mavropoulos Theofilos, Xatzimixelakis Xaris

Il membro della FAI/FRI Andreas Tsavdaridis e l’anarconichilista Mandylas Spyros

Aggiornamenti prigionieri: Su Marco Camenisch

Svizzera: E’ stata rigettata in seconda istanza d’appello la richiesta da parte del compagno Marco Camenisch di essere trasferito in un altro carcere più “aperto”. Presto dovrebbe arrivare il rigetto dell’appello al T.A.R. contro la negazione della condizionale. Seguiranno aggiornamenti direttamente da parte del compagno appena gli sarà confermata la conferma dello stesso T.A.R.

Solidarietà con Marco e tutti i compagni detenuti nel mondo!

RadioAzione

 

Di seguito un comunicato apparso su Indimedia Svizzera e tradotto dallo stesso Marco:

 

Il 20 settembre un gruppo si avviava verso la galera di Lenzburg.

Si riuniva davanti all’ala est dove è detenuto Marco camenisch. Furono appesi due striscioni alle recinzioni del carcere: “Piuttosto stanchi di TV che radioattivi: Marco Libero!” e “Un altro mondo è necessario – Siamo con Marco”.

Con i petardi e un megafono, chi sostiene Marco tentava di raggiungere lui e gli altri prigionieri.

Questo innescava l’intervento della polizia.

La lotta di Marco Camenisch contro l’industria dell’atomo inizia a fine anni settanta.

Già allora era parte di una resistenza militante. Nel 1981 fu condannato a 10 anni di prigione, tra l’altro per aver fatto saltare il traliccio di una centrale nucleare.

Poco dopo riuscì ad evadere dalla prigione e visse 10 anni in clandestinità.

In questo periodo fu ucciso, a colpi d’arma da fuoco, un poliziotto di frontiera. Nel 1991 fu catturato dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri.

Da allora Marco si trova in prigione, prima in Italia, e dal 2002 in Svizzera. Quest’anno Marco ha espiato 2/3 della sua condanna. La sua istanza di liberazione condizionale fu rifiutata perchè non si distanzia dal suo punto di vedere politico e continua ad impegnarsi per un altro mondo.

Marco libero, liberi tutti!

Roma: Trasferito anche Gianluca

Nella giornata del 22/10/13 abbiamo appreso che Gianluca, arrestato il 19 Settembre insieme ad Adriano, è stato trasferito dal carcere romano Regina Coeli a quello di Alessandria-San Michele, al cui interno vi è ancora una sezione AS2 dove sono reclusi altri compagni anarchici. Probabilmente tale trasferimento è dovuto al divieto di incontro nei confronti di Adriano.

Per scrivergli:

Gianluca Iacovacci
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)

Solidarietà a tutti/e i/le prigionieri/e anarchici/che!

PERUGIA, ASSOLTI GLI ANARCHICI / TRE ANNI A STEFANI PER FURTO D’ AUTO

perugiaPerugia. Assolti tutti gli anarchici perché il fatto non sussiste. La difesa: ‘sono anarchici non terroristi’. Quindi la Corte d’assise di Perugia smonta pezzo per pezzo l’inchiesta e l’accusa di ‘associazione sovversiva di matrice anarco insurrezionalista’ rivolta ai sette imputati da parte del sostituto procuratore Manuela Comodi. Sergio Stefani, da 5 anni in custodia cautelare, al pm: ‘Io sono anarco individualista, se lo segni visto che ci incontreremo sicuramente in futuro. Non posso ascoltare in silenzio le menzogne che la Comodi dice senza vergognarsi’! E infatti nessuna prova, ma solo accuse formulate sulla base di pregiudizi, quelli che da sempre piombano sulla testa degli anarchici, capri espiatori per ogni occasione. L’avvocato Caterina Calia: ‘Non c’è niente che ci fa pensare che volessero fare un attentato alla linea ferroviaria. C’è solo un volantino e i precedenti giurisprudenziali non ci dicono che la Fai è un’associazione. Non si può arrivare ad un’affermazione di sussistenza in sé dell’associazione. Ci devono essere degli elementi. Se troviamo un covo se ne può parlare, ma finché si tratta di uno scritto… Tra gli imputati non c’è vincolo alcuno e non c’è un documento attribuito a questa entità’.
Assolti perciò anche dall’accusa di sabotaggio alla linea ferroviaria Alessandro Settepani, Sergio Stefani, Stefano Del Moro, Anna Beniamino, Alfredo Cospito, Maria Maschietto e Maristella La Via.

Fonte: http://tuttoggi.info/articolo/59206/