Londra – Scontri e danneggiamenti durante manifestazione

fonte: rainews24

Oltre 250mila persone hanno manifestato oggi a Londra contro i tagli alla spesa decisi dal governo di David Cameron. La manifestazione, organizzata dai sindacati e considerata dalla Bbc la piu’ grande dalle marce contro la guerra in Iraq nel 2003, e’ stata pero’ segnata da gravi scontri nel centro di Londra fra la polizia e una frangia marginale del corteo, circa 3-400 persone, che ha sfasciato vetrine di negozi e banche a Picadilly. Vi sono stati oltre 200 fermi arresti e 38 feriti, fra cui cinque poliziotti. […]

La manifestazione e’ cominciata intorno a mezzogiorno nella zona di Victoria Embankment, sul Tamigi, e ha raggiunto Hyde Park, dove hanno parlato, tra gli altri, il segretario generale della Tuc (la confederazione sindacale britannica, Trade Union Congress), Brendan Barber, ed il leader del Partito Laburista, Ed Miliband.

Solo un gruppuscolo minoritario ad un certo punto si e’ separato dal plotone principale e ha raggiunto Oxford Street, dove ci sono stati alcuni scontri. Nella centralissima arteria londinese, un gruppo di circa 200 anarchici, con il volto mascherato e vestiti di nero, si e’ scontrato con agenti di polizia in tenuta anti-sommossa e sono state infrante le vetrine di un negozio Topshop, sono state lanciate bottiglie e getti di vernice contro una filiale della Royal Bank of Scotland; tensione anche dinanzi al Ritz Hotel di Mayfair, ma non ci sono stati gravi incidenti.

Saronno – Arrestato un compagno durante il corteo del 19/3/11 [segue resoconto corteo]

Il corteo di sabato a Saronno è stato attaccato alle spalle e c’è stato un arresto. inviamo nome e indirizzo dell’arrestato. domani dovrebbe essere pronto il comunicato congiunto di tutti i compagni-e della provincia su corteo e arresto e ve lo invieremo. per intanto:

Liberare Oscar!

Oscar, il compagno arrestato sabato pomeriggio durante il corteo a Saronno, si trova nel carcere di Busto Arsizio. L’arresto è stato confermato dalla pm Roberta Colangelo del tribunale di Busto. Né l’avvocato, in attesa della conferma della nomina, né i familiari che chiederanno domani l’autorizzazione ai colloqui, l’hanno ancora potuto vedere. Perciò non è ancora ufficialmente confermato il luogo di detenzione né è stato possibile consegnare il primo pacco, perché secondo le nuove normative carcerarie lo può fare solo chi è autorizzato ai colloqui. Nel frattempo consigliamo lo stesso di scrivergli all’indirizzo che riportiamo sotto.

Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda e su eventuali iniziative.

Manca uno di noi! solidarietà ad Oscar e ai suoi familiari!

Oscar Lorenzo Olasagarre Azurmendi
casa circondariale di Busto Arsizio
Via per Cassano Magnago 102
21052 (VA)

[Firenze] Catastrofi naturali?

Non esistono

catastrofi.jpg

NON ESISTONO CATASTROFI NATURALI

Vi siete accorti che il nostro pianeta è sconvolto sempre più di frequente da terremoti,
alluvioni e frane? Se già è importante esaminare quale sia la causa reale di questi
eventi (fenomeni del tutto spontanei o vendetta di una natura oltraggiata?), diventa
ancora più urgente interrogarsi su metodi e finalità della politica dell’emergenza
nell’affrontare i loro effetti. Un comune denominatore unisce disastri lontani nello
spazio e nel tempo, quello della penetrazione militare massiccia nel cuore di una
comunità già messa in ginocchio. Senza la macchina organizzativa dello Stato, senza
i suoi tutori, i suoi guardiani e controllori, la legge diviene carta straccia, la morale
viene annullata dalle necessità impellenti, la comune sottomissione quotidiana viene
scossa dal freddo, dalla fame, dalla sete. Il potere costituito non può correre il
rischio di estinguersi e agisce nell’unico modo che gli è proprio, quello della violenza
istituzionalizzata: pattugliamenti, posti di blocco, campi profughi…
Ma nel tempo che intercorre tra il disastro e la riorganizzazione del potere, si aprono
spazi di libertà senza precedenti nella storia della nostra vita ordinaria.
Sta a noi tentare di rendere questo intervallo interminabile.

Domenica 13 Marzo
a partire dalle ore 11
in piazza dei Ciompi
Mostra Calamità Naturali?
a partire dalle ore 16
al Trivio dei Tumultuosi, Borgo Allegri 10/r – Firenze
Proiezione del video La naturale calamità dello Stato
Seguirà la presentazione dell’opuscolo
La terra trema lo Stato avanza. Il terremoto di Messina nel 1908.
L’ingegneria sociale dei terremoti passati e futuri

Guerra – Anoymous attacca il sito di Finmeccanica

fonte: rainews24

Il gruppo hacker Anonymous ha lanciato alle 21.15 un attacco informatico contro il sito di Finmeccanica, per protestare “contro la fornitura di armi alla Libia” e “l’ipocrita condanna di Gheddafi da parte di Berlusconi”, si legge in un comunicato del network.

“Anonymous – si legge in un comunicato – giudica inammissibili gli stretti rapporti economici/politici e di ‘cooperazione’ nel contrasto all’ immigrazione clandestina intercorsi fra il governo italiano e quello libico, resosi responsabile, nella figura del Colonnello Muammar Gheddafi e dei suoi collaboratori, di una repressione senza precedenti contro le forze di opposizione e i pacifici manifestanti nel suo Paese”.

Il “target” Finmeccanica e’ stato scelto, prosegue il gruppo, perche’ “il governo italiano, tramite aziende private e a partecipazione pubblica operanti in Italia”, ha “esportato in Libia ingenti quantita’ di armamenti leggeri/pesanti e mezzi d’assalto che ora vengono impiegati contro civili inermi e in attivita’ contrarie al rispetto dei diritti umani e della liberta’ di parola, in palese violazione delle regolamentazioni internazionali sul commercio d’armi”.

Dal CIE di Bologna

fonte: corriere di bologna

Nel giorno in cui gli immigrati scendono in piazza, un centinaio di
attivisti della rete Welcome e de centro sociale Tpo hanno tento
l’irruzione nel Cie bolognese di via Mattei. E sono arrivati fino
all’ultima barriera interna che circonda la struttura. Provocando la
protesta all’interno.

«Stiamo occupando il Cie di via Mattei», ha annunciato un’attivista
del Tpo attorno alle 11. I manifestanti – circa un centinaio – hanno
scavalcato con una scala un muro sulla parte posteriore del Cie, in
corrispondenza di una piccola stazione ferroviaria e sono arrivati a
ridosso della cancellata che delimita i confini del centro. Lì, mezzi
delle forze dell’ordine hanno bloccato la strada ai manifestanti. E
quando i ragazzi hanno tentato di oltrepassare la recinzione sono stati
fermati: c’è stato – dicono gli attivisti – un contatto tra loro e le
forze dell’ordine.

A quel punto, gli attivisti hanno iniziato a sbattere le mani contro
le inferriate e a intonare cori di solidarietà verso gli stranieri nel
Cie. Dall’interno, gli stranieri hanno risposto agli slogan urlati,
finché, hanno riferito i manifestanti, si è cominciato a vedere fumo
nero uscire dalla struttura. Gli immigrati – sentendo quello che stava
succedendo fuori – hanno iniziato una protesta anche incendiando alcuni
materassi e facendo rumore contro le sbarre interne.

Verso le 13, i militanti si sono radunati all’esterno, davanti al
cancello del Cie, e hanno chiesto di poter entrare nel centro in una
delegazione. Poco dopo è arrivata la decieione di questura e prefetto:
potranno entrare i consiglieri regionali Roberto Sconciaforni e
Gabriella Meo per verificare le condizioni in cui si trovano gli
immigrati. Con loro ci saranno anche due legali.

————————————————————————————————————————-Dopo che ieri i reclusi hanno bruciato materassi e qualunque altra cosa a loro disposizione nelle camerate, le condizioni interne sono pessime.
Dalla sezione maschile fanno sapere che sono al freddo, senza coperte e con 3 materassi per 50 persone. Denunciano inoltre i quotidiani maltrattamenti da parte dell’ Ufficio Stranieri e dei mediatori culturali.

Non lasciamoli soli!!!

Firenze – Villa Panico di nuovo sotto attacco

VILLA PANICO DI NUOVO SOTTO ATTACCO

All’indomani delle pesanti condanne per la resistenza di Vicolo del Panico, un gruppo di operai si è
presentato la mattina dell’11 febbraio attorno alle 8. Preceduti circa due ore prima da una visita
della polizia, gli operai hanno circondato le occupazioni di San Salvi (attorno a Villa Panico ci
sono infatti altre case occupate) con massicci blocchi di cemento, con tutta l’aria di voler
allestire un cantiere. Questo si somma ad altri fatti inquietanti: una serie di processi contro gli
anarchici fissati per questo febbraio, tra i quali la prima udienza per associazione sovversiva;
ripetute intimidazioni poliziesche nella zona di San Salvi, compreso un blitz con tanto di unità
cinofile che è costato diverse ore di fermo a tre stranieri “colpevoli” di non avere i documenti; una
serie di articoli di giornale (in particolare della solita, immonda La Nazione) sul “degrado” del
parco, i “punkabbestia” e i loro cani; un’indagine per associazione a delinquere contro diversi
compagni di Firenze, tra i quali almeno una compagna di Villa Panico, due compagni della Riottosa
Zquat e tre compagni dei 400 colpi.

Ma c’è dell’altro. Da tempo si parla infatti di un gigantesco progetto di speculazione edilizia che,
attraverso la vendita di tutti gli immobili (comunali e ASL) ai privati, trasformerebbe il parco
di San Salvi in un nuovo quartiere residenziale. Non molto tempo fa il sindaco Renzi rilanciò
con entusiasmo il progetto, contando di arricchire le casse del Comune con gli oneri di
urbanizzazione, per la gioia di qualche costruttore “amico”. Salvo poi fare marcia indietro, almeno a
parole, di fronte alle numerose polemiche sollevate dalla svendita del secondo parco di Firenze.
Vendere in blocco il parco di San Salvi, diciamolo, è proprio di cattivo gusto: meglio procedere un
pezzo alla volta. Quindi la ASL ha messo in vendita, per ora, due immobili tra i quali…Villa Panico,
passata da alcuni mesi a ESTAV Centro (gestore del patrimonio regionale).

Sgomberare Villa Panico permetterebbe all’alleanza dello Stato e dell’Impresa di cogliere i classici
due piccioni con una fava: da una parte colpire e reprimere una volta di più alcuni dei loro nemici
dichiarati; dall’altra realizzare l’ennesima operazione milionaria, avviando la svendita del Parco di
San Salvi e tappando, nel frattempo, i numerosi buchi di bilancio della ASL, come quei 180
milioni di euro “spariti” all’Azienda Sanitaria di Massa. Tutto in linea con la filosofia dei
“volumi zero” cara al sindaco e alla sua cricca: recuperare i “contenitori vuoti” (che spesso “vuoti”
non sono) per costruire una città completamente impestata dalla merce e dominata dai padroni, fatta
di quartieri residenziali e centri commerciali. Una logica che minaccia tutto ciò che odora di vita e
non di denaro, dalle case occupate ai centri sociali, passando dalle sedi di associazioni, dai parchi
pubblici e dai più diversi luoghi di ritrovo, gettati nel gran calderone del “degrado” dai servi dei giornali.

Vogliono eliminare un punto di incontro per tutti quelli che amano la libertà,
per sostituirlo con l’ennesima struttura destinata a alimentare profitti milionari.
Dal canto nostro non staremo a guardare. Difenderemo Villa Panico, come abbiamo sempre fatto.

anarchici di Villa Panico

Martedì 15 febbraio 2011 dalle 8 del mattino
PRESIDIO DAVANTI A VILLA PANICO
colazione e banchetti informativi

Firenze – Cinema al circolo Anarchico

Nel suo mare a capofitto,
il turista và in Egitto!

C’è il cammello, c’è la sfinge
…ma ora il sangue li dipinge!

Sono scontri e tanti guai,
se ti trovi nel Sinai!

E di certo non ti gasa,
se passeggi intorno a Gaza!

Se è matura la và colta,
gran bel frutto è la rivolta!

Il problema però è quello
di capir che non c’è il bello…

..tra Mubarak e Al Barade’i,
egiziano scelga lei!

Non stupitevi se trama,
e complotta con Obama!

Non ballate la mazurca,
se alle donne lascia il burqua!

Ma mirate a verità,
e a cotanta libertà!

QUESTO MERCOLEDÌ CENA ALLE ORE 20.00
E PROIEZIONE DEL FILM “GLI ANNI IN TASCA” di François Truffaut ORE 21.30

CIRCOLO ANARCHICO FIORENTINO
Via dei Conciatori 2/r

Firenze – Il diciannovesimo vicolo

IL DICIANNOVESIMO VICOLO

Nell’ultimo ventennio dell’Ottocento, un’amministrazione comunale assetata di profitto e controllo sociale, con l’aiuto di una campagna stampa dell’ignobile quotidiano la Nazione, si decise a un’operazione che avrebbe definitivamente cambiato il volto del centro di Firenze. Prima ne espulse forzatamente quasi 6000 persone, dopo di che demolì il Mercato Vecchio e tutto il quartiere attorno. Se piazza della Signoria era il centro della vita politica e il Duomo il centro della vita religiosa, il quartiere del Mercato Vecchio era il centro della vita sociale. Dove adesso c’è l’anonima piazza della Repubblica, il palazzo di Fondiaria Assicurazioni, la Procura, l’Hotel Savoy, la Rinascente… c’era un intrico di vie, piazze, piazzette, vicoli, magazzini, abitazioni e botteghe artigiane, ancora saldamente in mano al popolaccio. In quella via Strozzi dove oggi ci sono solo negozi di lusso, c’era una sede anarchica. Dove adesso passano soprattutto turisti, giudici, poliziotti e uomini d’affari, c’era un crogiuolo dove individui d’ogni sorta si incontravano, si azzuffavano, discutevano, bestemmiavano, si innamoravano e talvolta si rivoltavano. In una parola, che VIVEVANO.
La vicenda del Mercato Vecchio è emblematica della città che il potere vuole. Dove la vita si esprime in tutte le sue molteplici sfaccettature, il Potere non vuole vedere altro che “secolare squallore”, il degrado di cui cianciano i giornalisti servi. La “Vita Nova” alla quale, da tempo, si restituiscono i centri storici, è un’esistenza interamente sacrificata al profitto e consegnata al controllo sociale. Un’esistenza dove i poveri sono braccati da ordinanze e pattuglie, dove gli abitanti dei quartieri vengono banditi da affitti e prezzi impossibili. Al posto delle viuzze buie che riparano dall’occhio dei gendarmi, devono stare ampie piazze dove i mercanti possano esporre le loro merci, e vie ben illuminate sorvegliate dalle telecamere. Assieme ad antiche strade, piazze, case e palazzi nobiliari, infatti, l’amministrazione comunale distrusse ben diciotto vicoli. Tutti, tranne uno: Vicolo del Panico, il diciannovesimo vicolo, l’unico sopravvissuto allo scempio.

L’11 ottobre 2005, la Questura di Firenze, inviata dall’Amministrazione comunale e dall’immobiliare Mauro Papi Srl, si decise a portare a termine quest’infame operazione cominciata centovent’anni prima, attaccando l’ultimo brandello di vita rimasto nel quartiere: il circolo anarchico di Vicolo del Panico, in cui per ventisei anni si erano incontrate e scontrate più generazioni di sovversivi e libertari. La risposta della vita offesa non si fece attendere: diversi occupanti opposero una decisa resistenza, dalla quale uscirono feriti un compagno e due poliziotti. Il circolo venne sgomberato. I compagni vennero trattenuti in questura per diverse ore, minacciati e provocati in vari modi. Un giovane, fermato per strada e accusato di essere tra i resistenti, venne picchiato dalla DIGOS. Tutti i presenti vennero denunciati per occupazione, danneggiamento e resistenza aggravata, alcuni anche per lesioni a pubblico ufficiale e uno addirittura per tentato incendio. Al posto del circolo anarchico c’è adesso l’ennesimo condominio, mentre l’accesso al vicolo è sbarrato dall’ennesima cancellata.

Ora la magistratura si prepara a presentare il conto.

Il 17 gennaio, nel tribunale di piazza San Firenze, nel corso di un’udienza in relazione a questi fatti, verrà probabilmente emessa la sentenza di primo grado. Su cosa si deciderà in tribunale abbiamo poco da dire.
Ciò che più ci preme è ribadire le ragioni che ci hanno portato a non subire passivamente lo sgombero: le ragioni del piacere, della libertà e della rivolta, che oggi come ieri scuotono la città della merce, dei ricchi e dei potenti.

SABATO 15 GENNAIO ORE 14 IN PIAZZA DEI CIOMPI
mostra sullo “sventramento di Firenze”

DOMENICA 16 GENNAIO ORE 10, 30 IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA
mostra sullo “sventramento di Firenze”

LUNEDI 17 GENNAIO ORE 10 DA PIAZZA SANT’AMBROGIO
Anti-touring tour

anarchici

Firenze – trovate microspie

Da Indy Toscana:

Nelle ultime settimane sono state trovate 2 microspie nella sede del nostro collettivo

La prima è stata trovata in una scatolina elettrica, sospettosamente calda. Questa prima microspia era formata, oltre che da un microfono, da una telecamera.
A distanza di poco più di una settimana ne abbiamo trovata un’altra in una presa industriale.
In allegato le foto.

Spazio liberato 400 colpi.