Il 28 aprile, la squadra anticrimine ha arrestato tre anarchici con l’accusa di terrorismo (fino a 12 anni di carcere); secondo la polizia stavano pianificando sabotaggi contro obbiettivi tra i quali caselli autostradali, automobili di lusso e un convoglio ferroviario.
Sono state perquisite decine di abitazioni e il centro sociale Ateneo nella città di Most; venti persone sono state fermate e successivamente rilasciate, alcune accusate di complicità per non avere denunciato alle autorità la pianificazione dei supposti attacchi. Molti server di siti anarchici sono stati sequestrati, oscurandone i contenuti.
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Genova: “Non un passo indietro” – Testo in solidarietà con il compagno perquisito e indagato
“ Ribellarsi è giusto!
sconvolgere Milano
a volte è un gesto un po più umano
ribellarsi è giusto!
chi è schiavo chi è banale
può chiamarti criminale
ribellarsi è giusto!
se sei senza un programma
forse finirai in un dramma
però è giusto!
spezzare le catene
dal sudore delle schiene
dal rumore di sirene
ribellarsi è giusto!”
Assemblea musicale teatrale
Genova 1977
NON UN PASSO INDIETRO
Giovedì 30 Aprile la cassazione ha confermato le condanne per Nicola e Alfredo riducendo la pena di qualche mese. Niente di nuovo quindi sotto il cielo, ma come sarebbe potuto essere altrimenti visto che la forca della magistratura è sempre pronta a colpire chi reagisce. Non si possono mica condannare da soli quando le leggi, che con molta efficienza fanno rispettare, condannano centinaia e centinaia di immigrati a morire tra i flutti del mare o quando le loro leggi permettono che i lavoratori siano sfruttati da qualche padrone in giacca e cravatta, fino a morire sul posto di lavoro.
Ma possono condannare, inquisire, indagare, imprigionare, torturare nel nome delle leggi e di chi le redige. Continua a leggere
Genova [Italia]: Compagno anarchico perquisito e accusato
Da RadioAzione:
Questa mattina, alle ore 06:00 del 28 aprile, a Genova, i carabinieri del R.O.S. hanno effettuato una perquisizione a casa di un compagno anarchico genovese indagato per (come scritto da verbale) “pubblica istigazione a commettere atti di terrorismo nonché pubblica apologia di un delitto di terrorismo, segnatamente istigazione a compiere azioni dirette (ossia atti violenti con finalità di terrorismo) nonché apologia del delitto di lesioni aggravate dalla finalità di terrorismo consumato in danno di Roberto Adinolfi in data 7 maggio 2012, e rivendicata in data 11 maggio 2012 dal Nucleo Olga/FAI-FRI”. In Genova il 15 maggio mediante redazione di un documento pubblicato sul sito web Informa-azione.
Lo scritto in questione era stato pubblicato sui siti e firmato dal compagno con il proprio nome dopo le dissociazioni che alcuni genovesi vollero prendere nei confronti di chi attaccò Adinolfi.
Nella perquisizione sono stati sequestrati al compagno 2 computer, 1 hard disk, 2 USB Stick e materiale cartaceo.
Non un passo indietro!
Solidarietà a Nicola e Alfredo! Continua a leggere
Udine, foglio di via per un anarchico
Udine, 26 aprile 2015 ore 9:21
Due compagni anarchici sono stati sequestrati da due pattuglie di sbirri alla fermata del bus e de-portati in questura su ordine della digos, che già nella giornata del 25 si era accanita contro uno degli stessi presso un’iniziativa solidale con i compagni colpiti dalla repressione antianarchica, che il questore Krakovia (G8 genova 2001, val di Susa…) sta inasprendo sempre più sin dal suo insediamento.
Dopo essere stati trattenuti per più di un’ora in questura (con fotosegnalazione e prelievo delle impronte), uno dei due si è visto notificare un foglio di via da Udine per essere stato in compagnia dell’altro fermato, pregiudicato, e per avere segnalazioni relative ad altre città.
Detto ciò, non vogliamo né pietismo, né vittimismo, non ci aspettiamo altro dal braccio armato dello stato. ACAB
Per la lotta contro la repressione! Per l’anarchia!
Anarchici
ANARCHICI PER CAS(A) – Comunicato dopo il tentativo di occupazione a Padova
ANARCHICI PER CAS(A)
Prendiamo la parola a poche ore dall’accadimento di un fatto che ci ha riguardati.
Nel pomeriggio di venerdì 17 aprile alcune individualità hanno deciso, al di fuori di gruppi organizzati, di prendersi una casa in via Lazara 9, quartiere Sant’Osvaldo, nella periferia di Padova.
Poco dopo l’ingresso, avvenuto nel primo pomeriggio, un ingente numero di sbirri, chiamati da qualche residente, ha raggiunto il posto fermando e identificando alcuni solidali presenti in strada e intimando a chi era all’interno di lasciare l’abitazione. Trascorse un paio d’ore, dopo l’arrivo di digos, pompieri, celere e polizia scientifica, gli occupanti, ormai senza via di fuga, hanno lasciato la casa, venendo subito identificati.
Cinque persone, tra compagni e solidali, sono stati portati in questura e rilasciati dopo varie ore con altrettanti fogli di via da Padova della durata di tre anni.
Nonostante gli sbirri abbiano tentato di accomunare l’azione odierna a quelle intraprese da altri gruppi presenti in città, teniamo a precisare che abbiamo agito solo sulla base dei nostri desideri, senza chiedere nulla a nessuno, con nessun “movimento” alle spalle.
Per noi questo è stato anche un gesto di solidarietà a chi decide in ogni dove di rompere la normalità sociale attraverso la pratica dell’occupazione.
Ci ha rallegrato sapere della presenza che si è espressa in strada e rinnoviamo la nostra vicinanza a chi è stato colpito dai provvedimenti repressivi.
Auspichiamo che gli individui sufficientemente determinati a turbare la quiete di chi dorme sonni tranquilli sulle miserie prodotte dall’autorità siano sempre di più.
Non siamo vittime, non denunciamo alcun accanimento sbirresco nei nostri confronti; conosciamo il nemico, la sua natura e i suoi metodi, e di fronte a tutto ciò saremo sempre più ostili e conflittuali.
[Padova, 18/4/2015]
I ratti dei tetti
EsprimiAmo tutta la nostra complice solidarietà ai compagni di Padova (usiamo questa parola sinceramente e non nella maniera disinvolta della vulgata movimentista), sappiamo che non sarà un’occupazione andata male o qualche foglio di via a frustrare la loro voglia di Libertà e la loro spinta individuale di rivolta contro questo esistente fatto di gabbie e porte chiuse a chiave. siamo certi che quello di ieri non è solo che l’inizio. Viva l’individuo e la sua Anarchia!
Pisa: 10 anarchici denunciati per danneggiamenti
La Digos della questura di Pisa, dopo quasi un anno di indagini, ha denunciato e perquisito 10 anarchici ritenuti responsabili di danneggiamenti nel centro di Pisa, durante un corteo anarchico contro il nucleare del 3 maggio 2014.
Prigionieri Anarchici: Ferrara AS2 Francesco Sala 15 giorni in isolamento
Continua la sanzione di 15 giorni di isolamento, che i prigionieri in AS2 stanno scontando a rotazione ,in seguito alle proteste in sezione.Eseguito il procedimento disciplinare per Alfredo Cospito e Graziano Mazzarelli domenica 15 marzo è iniziato per Francesco Sala, finirà il 29 marzo.
Repressione: Proteste contro i Cie, chieste 37 condanne per gli anarchici
La Procura di Torino per bocca del pubblico ministero Andrea Padalino ha chiesto di condannare 37 persone nell’ambito del processo sulle proteste di anarchici e antagonisti contro le politiche sull’immigrazione. Gli imputati rispondono a vario titolo dei reati di violenza privata e diffamazione.
I fatti contestati riguardano le iniziative attivate tra il 2008 e il 2010 contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, le strutture che accolgono gli immigrati sottoposti a provvedimenti di espulsione o respingimento alla frontiera. In particolare, gli episodi attribuiti agli imputati sarebbero un’incursione ad un convegno tenuto dall’assessore comunale Ilda Curti e due blitz, il primo nella sede della Lega Nord e il secondo in quella della Croce Rossa, in relazione all’attività all’interno del Cie di corso Brunelleschi.
Dei 54 imputati, sette se la sono cavata con una domanda di proscioglimento per intervenuta prescrizione, mentre per altri dieci la Procura ha chiesto l’assoluzione. Le pene richieste vanno da un minimo di 1500 euro di multa fino a un massimo di un anno e dieci mesi di reclusione.
Salonicco [Grecia]: Arreastato il compagno Spyros Mandylas
Il compagno Spyros Mandilas è stato arrestato oggi pomeriggio e domani comparirà davanti al PM, che deciderà se sarà detenuto o meno. Adesso si trova rinchiuso nella questura di Salonicco, dove ha rifiutato di sottomettersi al controllo corporeo, cosa che ha fatto infuriare gli sbirri. E’ forte e di buon umore.
Il motivo del suo arresto è il fatto che non ha pagato 5.000 di multa, a cui è stato condannato al processo conclusosi martedì, 05/03. Processo che si è svolto senza la presenza del compagno e del suo avvocato, mentre i suoi coimputati, eccetto uno, hanno legittimato il processo, quindi anche la sentenza, con la propria presenza.
Un testo scritto dal compagno sarà pubblicato nei prossimi giorni.
Testo precedente scritto dal compagno su questo caso: Qui
Traduzione: RadioAzione [Croazia]
Repressione | Antifascismo – Sulla sentenza contro Vivi e Aro per i fatti di Formigine
Vivi e Aro condannati a 1 anno e 2 mesi per la manifestazione antifascista del 12 dicembre scorso a Formigine (Modena)
Ieri abbiamo assistito all’assoluzione per 10 compagni di Crema e di Cremona, accusati di radunata sediziosa, manifestazione autorizzata e accessione di oggetti pericolosi (fumogeni), per i fatti riguardanti alla contestazione No Tav ad un comizio di Bossi, allora segretario della xenofoba Lega Nord, in piazza a Crema il 27 aprile del 2012.
Oggi, invece, Vivi e Aro sono stati condannati in primo grado a 1 anno e 2 messi senza la possibilità di sospensione della condizionale per gli scontri avvenuti fra antifascisti e polizia, il 12 dicembre scorso a Formigine (Modena), durante una contromanifestazione antifascista per opporsi alla calata dei fascisti di Forza Nuova, vigliaccamente presenti per contestare la presenza di migranti in un albergo del paese modenese, essere umani scappati da paesi in guerra, dove durante gli scontri fra antifascisti e polizia, Vivi e Aro furono arrestati e incarcerati per due giorni nel carcere di Modena.
Il Tribunale di Modena si è riservato 5 giorni per decidere se mantenere o meno le misure cautelari, obbligo dimora nella provincia di Cremona e rientro notturno obbligato nella case in cui risiedono, che gravano ancora sui nostri compagni.
Tutto questo non fermerà l’opposizione al fascismo dilagante nelle strade.
E’ in atto l’ennesimo processo repressivo ad un crimine chiamato antifascismo.
Solidarietà a Vivi e Aro e a tutte/i le/i compagne/i colpite/i dalla repressione.
Nei prossimi giorni faremo uscire alcuni riflessioni in merito.
complici e solidali con Vivi e Aro