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GRECIA: SCONTRI ED ARRESTI DURANTE LE MANIFESTAZIONI DEL 6 DICEMBRE

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GRECIA: SCONTRI ED ARRESTI DURANTE LE MANIFESTAZIONI DEL 6 DICEMBRE
Il 6 dicembre ci sono state manifestazioni in tutta la Grecia in ricordo di Alexis Grigoropoulos (ammazzato il 6 dicembre 2008 in piazza Exarchia da una pattuglia di polizia ) e in solidarietà con il compagno NIkos Romanos, in sciopero della fame dal 10 novembre e con gli altri 3 prigionieri ,Yannis Michalidis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Dimitris Politis che si sono uniti allo sciopero della fame in sua solidarietà.

In particolare a Salonicco ed Atene, nel centro della città e di fronte al Politecnico occupato(occupato dal 1 dicembre in solidarietà a Nikos e gli altri scioperanti della fame) i media parlano di 296 arresti durante gli scontri , innumerevoli feriti.
Per il comunicato del Politecnico occupato clicca qui 

Sempre dai media di regime si parla di prigionieri politici che si sono rifiutati di rientrare dall’ aria in solidarietà a Romanos ad agli altri scioperanti della fame, al momento non ci sono notizie confermate né sugli arresti né sulla situazione in carcere sui canali informativi di movimento.

Grecia: Lettera dall’ospedale di Yannis Michailidis in sciopero della fame

Ho scritto queste righe per esprimere quanto sia stato toccato dall’ampia e polimorfa attività di solidarietà dei compagni fuori dalle mura delle prigioni. Non solo perché la sua estensione, immaginazione, organizzazione-coordinamento, tenacità ed aggressività hanno superato, di gran lunga, le mie aspettative, sapendo che significativi edifici dello stato e del capitale, stazioni radio e televisive sono stati occupati, sono stati organizzati presidi e dimostrazioni nelle principali città del territorio, ed attacchi alle forze della repressione, come altri attacchi insorgenti di varia natura si sono verificati. Continue reading

Tecnologia | Controllo Sociale – La rivolta degli smartphone

Riceviamo e diffondiamo un testo di critica della tecnologia prodotto da nemici e nemiche del tecnomondo in quel di Padova, a proposito di una “mobilitazione” che ha preso forma circa un mese fa a Budapest. Partendo da questo avvenimento, si carca di criticare l’utilizzo dei dispositivi tecnologici al fine di trattarli per quello che realmente sono: strumenti di alienazione e controllo in mano al dominio per soffocare e reprimere gli individui e la loro libertà.

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