Spagna: Aggiornamenti su Gabriel Pombo da Silva

Il 13 giugno 2012, tra le tante operazioni contro i compagni, il governo italiano lanciò un attacco repressivo contro una decina di anarchici chiamata Operazione Ardire; ci furono 40 perquisizioni , 24 indagati e 8 arresti.

In quel caso cercarono di dare una forma molto estesa all’operazione, accusando compagni imprigionati in diversi paesi europei, come Grecia, Svizzera e Germania.

Come al solito, lo Stato ha voluto mostrare il suo volto sorridente autoritario contro i suoi nemici irriducibili, ed ha costruito ruoli come capi, esecutori e coordinatori all’interno della ennesima “associazione terroristica”, là dove ci sono affinità, corrispondenza con i prigionieri, lotte e rivendicazioni. Continua a leggere

TORINO: Sassi e lacrimogeni ai Mercati Generali

Da Macerie:

Cariche, lacrimogeni e sassaiole, prima ancora dell’alba, davanti ai cancelli del Centro Agro Alimentare di Torino. Dalle dieci di ieri sera, infatti, un bel gruppo di facchini e di solidali blocca i cancelli per denunciare le condizioni di sfruttamento e il caporalato abituali nella struttura e per chiedere il reintegro al lavoro di cinque dipendenti della Cooperativa 2008, cacciati nei giorni scorsi per aver protestato un po’ troppo decisamente. Il picchetto, inizialmente, non è molto grosso, ma con il passare delle ore si infoltisce grazie all’afflusso continuo dei lavoratori che, invece di provare ad entrare o di tornarsene a casa, decidono di rimanere fuori a bloccare gli ingressi insieme agli altri. Dentro i cancelli, la celere, pronta ad intervenire. Già intorno alle due di notte, mentre fuori si allunga la fila dei camion di frutta e verdura bloccati, i rappresentanti delle Cooperative fissano un incontro e ventilano promesse ma, dopo qualche discussione, si decide di continuare il picchetto ad oltranza. Solo poco prima delle cinque la polizia tenta una sortita per spezzare il blocco e far entrare i Tir a scaricare: escono dai cancelli e caricano, ma visto che la gente non si muove e resiste cominciano a sparar lacrimogeni. L’aria si riempie di gas, ma il vento tira verso i Mercati Generali, parte una sassaiola e la gente si ricompatta velocemente davanti ai cancelli. Il blocco ha tenuto e la circolazione è ancora completamente ferma. Continua a leggere

TORINO: Si aprono le danze – la prima udienza per Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia

Da Macerie:

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Belli, sorridenti, in forma e felici di essere finalmente insieme. Così sono apparsi questa mattina Claudio, Niccolò, Chiara e Mattia all’apertura del processo che li vede imputati per l’attacco al cantiere del Tav di Chiomonte del maggio passato. Fuori dall’aula bunker delle Vallette un grosso e rumoroso presidio a sostenerli, nonostante i nuvoloni che promettono pioggia e la pioggia che arriva davvero scrosciante a metà mattinata. La celere schierata fa filtro, e lascia entrare nell’aula solo una trentina di persone alla volta, così il tempo passa a fare i turni per salutare i quattro, in piedi sulle sedie del pubblico. A fine mattinata i contabili della Questura registreranno circa duecentocinquanta ingressi: chi sceso dalla Valsusa, chi arrivato da altre città, chi dall’estero, è da tanto tempo che non si vede una solidarietà così forte per un processo. Tutto sommato l’atmosfera è abbastanza rilassata e l’udienza è dedicata alle costituzioni delle parti civili e a contestazioni tecniche e di forma. Fuori va in onda l’intervista al compressore e ogni tanto parte qualche slogan. A fine udienza, l’unica sorpresa: alcuni compagni del pubblico restituiscono a Rinaudo e Padalino, con un ben studiato lancio parabolico, i residui delle microspie ritrovate recentemente malnascoste dentro ai locali dell’Asilo occupato di via Alessandria. Proprio come nel caso delle telecamere di qualche mese fa, il lavoro degli agenti speciali in forza alla Procura è stato fatto in maniera sommaria e i marchingegni spioni sono stati allegramente distrutti: dopo TelePadalino, dunque, ora chiude RadioRinaudo.

macerie @ Maggio 22, 2014

 

Prigionieri | Svizzera – Aggiornamenti su Marco Camenisch: provocazione e trasferimento

Marco Camenisch nei giorni scorsi (dal 15 al 20 maggio) è stato portato in isolamento punitivo nella cella bunker del carcere di Lenzburg (Svizzera) dopo che ha rifiutato l’ennesimo test delle urine, l’ennesima provocazione.
Nei prossimi giorni (tra il 22 e il 23.5.2014) verrà inoltre trasferito in un nuovo carcere nel Canton Zugo. Ancora non è chiaro se questo trasferimento è una ritorsione contro il rifiuto di Marco dell’ennesimo test delle urine o se già era nei piani dell’Amt fur Justizvollzug (Ufficio Esecuzione Pene e Misure) di Zurigo.
Il fine pena di Marco è previsto per l’ 8.5.2018. La liberazione anticipata continua ad essergli rifiutata usando come motivi una sua “violenza cronica” associata ad una visione delinquenziale che avrebbe del mondo.

Questo è il contatto che al momento si ha:

Marco Camenisch
Strafanstalt Bostadel
Postfach 38, CH-6313 Menzingen, Schweiz
Tel. +41 41 757 1919, Fax +41 41 757 1900

Seguiranno aggiornamenti

MARCO LIBERO!

GERMANIA: TERZO CAMPO INTERNAZIONALE PER LA DISCUSSIONE E L’AZIONE DIRETTA

dal 17 al 25 Agosto 2014
Campo Internazionale per la Discussione e l’Azione Diretta

Smascheriamo, fermiamo e sabotiamo il GÜZ!
La guerra inizia qui. Oggigiorno i politici sono abbastanza chiari riguardo la loro posizione: non ci saranno più freni dalla Germania per quanto concerne le operazioni militari. Basta con le guerre – una lezione importante imparata dalla storia tedesca – è una posizione superata. La Germania difende la propria posizione di potere e protegge la propria ricchezza con ogni mezzo. Continua a leggere

Da qualche parte in Italia: Progetto Fenice #13

Diamo vita alla Cospirazione del fuoco nero, con un attacco compiuto il 7 maggio 2014. A due anni dal giorno in cui i nostri compagni anarchici e fratelli Nicola Gai e Alfredo Cospito colpirono l’ A.D. di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi con dei colpi d’arma da fuoco. A loro, con vendetta e amore sono dedicate queste nostre azioni. Continua a leggere

TURCHIA: IL NOSTRO DOLORE È IL GERME DELLA NOSTRA RABBIA

L’incendio che si è sprigionato nella miniera di carbone di Manisa-Soma il 13 Maggio, è divenuto uno dei più grandi massacri avvenuti in queste terre.A causa dell’incendio, centinaia di minatori sono stati avvelenati dal monossido di carbonio. Il numero dei lavoratori che sono morti cresce di ora in ora. Il Ministro dell’Energia, il Ministro del Lavoro ed il Primo Ministro hanno cercato di nascondere il numero reale di minatori che sono morti, dichiarando che si trattava di “un triste incidente sul lavoro”. Il Primo Ministro ha affermato che “Questo genere di incidenti può avvenire sempre.” Mentre migliaia di persone stavano aspettando vicino alla miniera e cercavano di ottenere notizie riguardo ai propri parenti che si trovavano nella miniera di carbone, le ambulanze, i carri funebri, i veicoli firgoriferi, mostravano la gravità del massacro. Il numero dei minatori morti cresceva: 78, 151, 245, 282… Il numero sta ancora crescendo. Coloro che sono responsabili di questo massacro, stanno cercando di legittimare queste “morti” dicendo “è il destino”. Ci sono proteste in tutta la regione. Le persone sono nelle strade affermano che non si tratta del destino né di un incidente, questo è un massacro fatto dallo Stato e dalle aziende. Il 14 Maggio la polizia ha attaccato le persone che contestavano coloro che hanno determinato questo massacro. Lo Stato e le sue forze armate hanno pensato di poter prevenire questa rabbia con i proiettili di gomma ed i gas lacrimogeni. Ma quelli che erano nelle strade gridavano insieme: “Stato assassino!” I funzionari dello Stato e le compagnie energetiche sostengono di essere in cordoglio. Ma essi sono gli assassini che hanno forzato delle persone a lavorare a centinaia di metri di profondità dalla superficie per guadagnare i soldi per vivere. Essi sono gli assassini che hanno forzato le persone a lavorare in condizioni in cui la morte è inevitabile. Abbiamo con noi il dolore per quelli che sono stati uccisi in miniera dai capitalisti e dallo Stato. Noi siamo nelle strade con la rabbia contro questi assassini. Noi non siamo in cordoglio, questa è rivolta. Il nostro dolore è il germe della nostra rabbia! Azione Anarchica Rivoluzionaria (Devrimci Anarşist Faaliyet – DAF) 15/05/2014

 

TREVISO: SASSI CONTRO VEICOLI MILITARI

 

Apprendiamo dai media locali che due ragazzi di origine marocchina, di 21 e 27 anni, sono stati denunciati dalla Polfer per il reato di lancio di oggetti contro veicoli. Non certo comuni automobili, bensì un convoglio di mezzi militari, jeep e carri armati dell’esercito statunitense, caricati su un treno in viaggio dalla base di Aviano a quella di Vicenza. Durante la sosta del cargo alla stazione di Treviso i due giovani, in compagnia di un terzo sfuggito agli sbirri, hanno colto l’occasione e iniziato a bersagliare i mezzi militari con le pietre della massicciata tra i binari. Purtroppo i soldati a guardia del convoglio hanno contattato la Polfer che ha provveduto a identificarli.