Pisa – Terza perquisizione a compagne e compagni del Garage Anarchico

Apprendiamo che nelle prime ore della mattina del 7 maggio, la Digos ha perquisito alcune abitazioni e la sede del Garage Anarchico di Pisa, sequestrando computer, telefoni cellulari, materiale cartaceo, bombolette spray, vernice, lampadine e denunciando cinque compagni per danneggiamento aggravato e imbrattamento, in merito ad alcune pratiche messe in atto dal corteo contro il nucleare di sabato 3 maggio.
E’ evidente il fastidio che i compagni e le compagne, attivi nella controinformazione e nel contrasto alla contaminazione nucleare in atto sul territorio pisano e livornese, arrecano a chi vorrebbe portare avanti i propri intenti nocivi nel silenzio e nella rassegnazione della popolazione. Per la terza volta in pochi mesi una nuova operazione repressiva attuata, a quanto pare, dal Pm Giaconi: lo stesso che si è a lungo battuto per l’archiviazione dell’uccisione in carcere di Marcello Lonzi e che oggi serve gli interessi del CISAM e delle autorità locali, responsabili dello sversamento di acqua radioattiva nel canale dei Navicelli.

Viva la resistenza contro il nucleare!

Seguiranno aggiornamenti

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Da parte nostra esprimiamo tutta la solidarietà complice possibile ai ribelli del Garage anarchico, non sono le loro perquisizioni che ci possono fermare. Contro il nucleare, le devastazioni e questo presente fatto di gabbie, per l’Anarchia!

Genova: AL MAINASSO: presentazione del libro “SQUALI ALLA MARGONARA”

MERCOLEDI 14 MAGGIO alle ore 20 al MAINASSO in via dei Giustiniani 62r – Genova

Presentazione del libro “SQUALI ALLA MARGONARA”

SQUALI ALLA MARGONARA è un contributo affinchè si espanda il conflitto verso chi senza scrupoli, vuole lucrare sulle nostre vite, sulle risorse comuni, sull’ambiente”

presentazione squali alla M

naugurazione della nuova sede della Banca Centrale Europea | Francoforte | autunno 2014 | Appello al contrattacco

Scioperi generali senza alcun risultato, “giornate di azioni” che non agiscono su alcun obiettivo che possa realmente meritare questa definizione, ovunque – in Portogallo, Spagna, Italia, in Grecia – le lotte sembrano essere prigioniere della dimensione nazionale. Il livello nazionale, che fu per lungo tempo il campo dell’iniziativa politica per eccellenza, sia per lo stato che per i rivoluzionari, è diventato il livello dell’impotenza. Un’impotenza che, rivoltandosi contro se stessa, lascia spazio a un odio nazionalistico che sta crescendo ovunque. Continua a leggere

Alessandria – Comunicato e rivendicazione del compagno Gianluca Iacovacci

La determinazione nella lotta e la nostra solidarietà sono le uniche “armi micidiali”

Cari compagni e coraggiosi resistenti, mi trovo prigioniero come tanti, colpito dalla repressione dello stato che ci vuole annientare.
Non per quello che si fa ma per ciò che ci siamo “azzardati” ad essere, a dire o pensare.
Mi trovo con Adriano e tanti altri sulla giostra inquisitoria della gogna mediatica antiterroristica della democrazia.
Voglio prima di tutto ringraziare tutte le compagne e i compagni che mi hanno portato Solidarietà anche oltre confine, direttamente e non, perché sono convinto che ci si sostiene anche solo con le proprie esistenze di lotta. Continua a leggere

Salonicco [Grecia]: Attaccata sede K.K.E.

Testo rivendicativo:

Il 3 Maggio 2014, alle 6.40 del mattino, abbiamo lanciato delle molotov contro la sede del KKE (Partito Comunista Greco) sita in Socratous street, nel centro di Salonicco, che è utilizzata principalmente come ufficio elettorale. Questo attacco in particolare è stato descritto dai membri del KKE come una vigliaccata.

I vigliacchi sono quelli che credono in uno stato controllato da loro, che amano definirsi leadership rivoluzionaria, che elimineranno lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Quando chiamano la KNAT* per intervenire e sopprimere le lotte che non possono guidare o controllare (perché, sfortunatamente per loro, in alcune occasioni la massa smette di essere tale), chi sono i codardi allora?

Esempi come la rivolta del Politecnico nel 1973, l’occupazione della Facoltà di Chimica ad Atene nel 1979, la rivolta del Dicembre 2008, la difesa del parlamento nel 2011 dimostrano non solo il loro carattere di divisori, ma soprattutto la loro paura che noi scopriamo quanto sia marcio ciò che fanno loro. Oltre a questi fatti, nella nostra vita quotidiana affrontiamo il loro sessismo, omofobia, il potere che cercano di inculcare nelle menti dei ragazzi, il loro sindacalismo burocratico, anche le violenze domestiche, quando qualcuno dei genitori o dei parenti non è membro del KKE, o del braccio giovanile KNE, o del sindacato PAME, o dell’organizzazione studentesca MAS, o qualsiasi altra cosa sia loro.

Tuttavia insistono che noi dovremmo votare per loro. Per noi votare significa sottometterci. L’astensione dalle urne, e ogni giorno e OGNI NOTTE nelle strade; e state attenti Stalinisti.

Come per la parola vigliacchi, ma anche per altre cose che occasionalmente cercano di affibiare al movimento anarchico, non preoccupatevi, ariverà il tempo che getteremo via i cappucci, e quando quel tempo sarà giunto state sicuri che non esisterete più; molto semplice.

KNAT=MAT
KKE=Kettling [NdT, tattica poliziesca usata per contenere le manifestzioni di piazza], Kneeling [Sottomettere], Exploiting [Sfruttare]

Per il Caos e l’Anarchia

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* “KNAT” è un comune gioco di parole che è composto da KNE, organizzazione stalinista giovanile, e MAT, reparti di polizia antisommossa; nel comunicato greco, il significato è “KKE= partito di pietosi idioti”.

 

fonte

Piemonte: Arresti, occupazioni, attacchi al cantiere TAV

1 Maggio- a Seguito dei tafferugli durante il corteo del Primo Maggio un digossino si rimediava 10 punti in testa ed un compagno -Boba- redattore di Radio Black out, nel tentativo di liberare una ragazza fermata, veniva arrestato. Ora si trova ai domiciliari senza restrizioni

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3 Maggio- Liberato nuovo spazio proprio dietro il culo della mole, il posto si chiama Rabel

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4 Maggio- Chiomonte. Nella notte alcuni incappucciati riescono ad avvicinarsi alle reti del cantiere del Tav per lanciare all’interno bombe carta e bengala. Prima che la polizia di guardia al cantiere riuscisse ad uscire, il gruppo fugge tra i boschi gettando in strada diversi chiodi a tre punte.