Processo ad Alfredo e Nicola: Indicazioni per appuntamento

conti che non tornano

Testo del manifesto:

CONTI CHE NON TORNANO?

2 anni passati dall’ultimo incidente ad una centrale nucleare , Fukushima, un numero mai calcolato ed incalcolabile di morti, feriti e contaminati, danni a livello globale che la comunità tecnico-scientifica, il governo e la stampa giapponesi ed internazionali cercano maldestramente di celare,fino all’ultima farsa tragica dei prossimi Giochi Olimpici in Giappone con cui la propaganda vorrebbe rifare il belletto ad un territorio devastato, mortifero ed impraticabile.

Un numero mai calcolato di fusti di scorie radioattive dispersi e stillanti morte e veleni tra le campagne di Saluggia e Trino Vercellese,a ridosso del bacino del Po vestigia dell’ ultima centrale nucleare dismessa in territorio piemontese, quella di Trino Vercellese.

Un regolare passaggio di treni carichi di scorie nucleari destinate al riprocessamento(leggi riuso)tra il Nord Europa,L’Italia il corridoio della Val di Susa e la Francia. Continua a leggere

Repressione – La Comodi si vergogni. Damiano e Fabrizio assassinati

Ci giunge la notizia delle dichiarazioni vergognose, le ennesime, ma forse le più gravi di tutte, del pm di Perugia, Manuela Comodi.

La Comdi avrebbe affermato che lei non persegue le idee anarchiche, ma soltanto i reati. Che lei, anzi, condive anche numerose cose del pensiero anarchico.

Una frase del genere è di una retorica spicciola che in altro tempo non avrebbe meritato nota, forse solo sarcarsmo. Ma se detta a pochi giorni dalla morte di Damiano Corrias assume il carattere di una provocazione insopportabile.

Una provocazione a cui non possiamo non rispondere. Continua a leggere

Op. Ardire – Comunicato di Culmine

da Informa Azione:

riceviamo e diffondiamo:

Carx compagnx,
come molti sanno già, ii 7 settembre il blog anarchico “Culmine” è stato scarcerato per decorenza dei termini di custodia cautelare. Tuttavia non si può affàtto dire che sia stato liberato visto che hanno pensato bene di applicare delle restrizioni: divieto di espatrio, obbligo di dimora nel comune prescelto e due firme quotidiane.
Per giustificare tale “libertà con restrizioni” non hanno potuto fare a meno di sottolineare il fatto che non abbiamo mai rinnegato il lavoro svolto da “Culmine” auspicando la continuazione della controinformazione anarchica.
In considerazione “delle personalità degli indagati, desunte anche dalle professionalità nel crimine dimostrate“, insistono nel propinarci un’altra forma di galera semplicemente perché non harmo alternative: le indagini, infatti, sono ancora
aperte ed evidentemente hanno ancora del lavoro da sbrigare visto che rappresentiamo “elementi fortemente in grado di raccogliere consensi” e che “non abbiamo abbandonato i nostri proposití anarchici ed eversivi“.
Essi stessi sostengono che le loro misere sbarre non sono sufficienti ad arginare un “reato” come l’istigazione: hanno perfettamente ragione ma non vogliono accettare che le azioni di liberazione totale non hanno bisogno di essere istigate!
Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà a tuttx quellx che lottano da antiautoritarx e a tuttx x degnx prigionierx che non smettono di resistere e attaccare senza abbassare la testa.
Ringraziamo inoltre tuttx gli individui affini che non hanno mai smesso di esprimerci la loro solidarietà e complicità!
Un forte abbraccio ribelle!

“Culmine”, primi di ottobre 2013.
Stefano Gabriele Fosco
Elisa Di Bemaldo

Perugia: Inchiesta “Shadow”, chieste pene dai 4 ai 10 anni

In data 9/10/13, presso la corte d’assise di Perugia, la PM Manuela Comodi ha chiesto le seguenti condanne per i/le compagni/e accusati nel cosiddetto processo “Shadow”:

Sergio Maria Stefani – 10 anni e 1200 euro di multa
Alessandro Settepani – 8 anni
Alfredo Cospito, Anna Beniamino e Stefano dal Moro – 5 anni e 6 mesi
Maria Ludovica Maschietto – 4 anni

Il 16 Ottobre sono previste le repliche della difesa, mentre la sentenza è programmata per il 22 Ottobre.

Solidarietà a tutti i/le compagni/e accusati!

MENO PRETI E PIÙ ARRABBIATI, PERFAVORE…

disegno-iniziale.jpgChe si spazzino via le ambiguità, il momento dovrebbe esser giunto. E’ arrivato il momento di chiarire candidamente le cose. Tanto per essere chiari due compagni, Nicola ed Alfredo, il prossimo 30 Ottobre andranno a processo imputati d’aver momentaneamente inibito alle corse campestri lo schifoso nuclearista Adinolfi.

Il 30 dunque lo stato celebrerà i suoi riti d’esorcismo contro i “mostri” rei, dal loro punto di vista, d’aver impugnato la propria vita (e non solo) contro l’orizzonte di sfruttamento e devastazione cui ci vorrebbero relegare, muti e acquiescenti, chini verso il futuro grigio e preconfezionato.

Non ci interessa minimamente disquisire della loro presunta o meno colpevolezza, ogni attacco contro il sistema non può che ricevere il nostro plauso incondizionato. E dunque a che pro spendere queste righe? E’ necessario essere chiari e sputare, sputare in faccia agli anarco sacerdoti, ai rivoluzionari da operetta, ai pontificatori da convegno espertissimi nell’analizzare e plaudire il fuoco greco salvo poi inorridire -che abbiano bisogno dei sali?- e gridare alla provocazione quando qualcuno anche nel paese delle chiacchiere da bar alle parole fa seguire i concreti fatti. Ebbene non avendo particolari problemi a parlar chiaro vogliamo che i signori federati sappiano quanto non spetti a nessuno, tanto meno a loro,  distribuire  patentini d’anarchismo (le tessere attengono a loro e solo a loro) o d’opportunità rivoluzionaria. Un conto è  condividere o meno un’azione, un altro è sfiorare(?) l’infamia trattando a male parole compagni che rischiano di passare molti anni nelle grinfie della macchina repressiva del potere, negandogli sostanzialmente non solo la solidarietà, ma rispolverando i soliti e vetusti arnesi della presa di distanza, con tutto il bagaglio di distinguo ed insinuazioni…diceva Oscar Wilde che è meglio stare zitti e dare l’impressione di essere degli imbecilli che parlare e togliere ogni dubbio…in questi mesi probabilmente le fantomatiche menti della CDC della FAI avrebbero dovuto bellamente fare altro. Chi scrive non ha mai avuto pregiudiziali di fondo nei confronti della federazione e , pur ritenendola ben lontana dai propri orizzonti, non ha mai avuto problemi ha partecipare alle sue iniziative, ma quando è troppo è troppo.

Contro ogni chiesa, fieri nemici di ogni autorità, sia essa palese o ammantata dai colori della rivoluzione, siamo al fianco di Nicola e Alfredo e di TUTTI i compagni colpiti dalla repressione. Questo è quello che conta, il resto non sono altro che rumori di fondo che in realtà poco interessano ma sui quali ogni tanto è bene chiarire la propria posizione.

Per la Rivolta, sempre! Alfredo e Nicola Liberi

! Liberi/e Tutti/e!

VIVA L’ANARCHIA!

MERCOLEDI’ 30 PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA, ORE 9 PRESENZA SOLIDALE CON I COMPAGNI INQUISITI

Radiocane – Sul processo Outlaw a Bologna

da Radiocane

“Il Gup Santucci decide di mandare a processo 21 degli imputati, escludendone 6. Le motivazioni sono inquietanti e recitano più o meno così: l’’accusa non ha un fondato supporto ma gli avvocati avranno modo di dimostrarlo nel corso del processo.”

(tratto dall’opuscolo sull’Operazione Outlaw)

Alla vigilia del processo che vede imputati 21 compagni/e con l’accusa di associazione a delinquere con finalità eversive, insieme ad una compagna di Bologna ripercorriamo insieme alcuni eventi : le attività del Centro di Documentazione Fuoriluogo prima della sua chiusura tra lotta ai Cie e al nucleare , il ruolo di Eni nel dare forza alla chiusura di un’indagine aperta già dal 2006, la costruzione di un’inchiesta senza prove e il tentativo poliziesco di cancellare ogni forma di presenza anarchica in città.

ascolta il contributo

GENOVA: PRESENZA SOLIDALE AL PROCESSO DI NICOLA E ALFREDO

Il 30 Ottobre si terrà, presso il tribunale di Genova, il processo a carico di Nicola ed Alfredo, accusati della gambizzazione de nuclearista di Ansaldo Adinolfi. Speriamo di essere in tanti con la necessaria rabbia e determinazione.

Nicola e Alfredo liberi, Liberi/e tutti/e! Guerra continua all’autorità ed allo sfruttamento, viva l’Anarchia!

Mercoledì 30 dalle 9 presso il tribunale di Genova, Via Portoria 1

ADRIANO TRASFERITO ALL’AS2 DI FERRARA

Riceviamo e diffondiamo:

7 ottobre-In  seguito al colloquio fatto in mattinata co Alfredo si apprende che Adriano, uno dei due compagni arrestati a settembre è stato trasferito lo scorso finesettimana nell’ AS2 di Ferrara, che pare confermarsi come sezione destinata agli anarchici ,in attesa di processo .

per scrivergli:

Antonacci Adriano
C.C. Via Arginone, 327
44122 Ferrara

Grecia: Lettera del compagno anarchico Spyros Mandylas

4 Settembre 2013

“Alcuni senza pensarci seguono i percorsi imparati una volta per tutte, verso il loro lavoro e la loro casa, verso il loro futuro prevedibile. Per loro il dovere è già diventato una abitudine, e l’abitudine un dovere. Essi non vedono la carenza della loro città. Ritengono che la carenza delle proprie vite sia naturale. Noi vogliamo rompere questo condizionamento, (…) alla ricerca di nuove passioni.”
Guy Debord

Una breve cronaca del mio arresto

Nella notte di Giovedi 11 Luglio 2013, gli agenti dell’unità antiterrorismo hanno fatto nuovamente irruzione nello squat anarchico Nadir, a Salonicco. Sono stato arrestato e subito trasferito agli uffici dell’antiterrorismo ad Atene dove mi è stato detto che, tre ore prima del mio arresto, era stato catturato fuori dalla sua abitazione nel quartiere di Stavroupoli a Salonicco il mio compagno e amico Andreas Tsavdaridis. Mi è stato chiesto di dare le impronte, un campione di DNA e le foto ma mi sono rifiutato, cosi le hanno avuto con la forza. Poco dopo, mi hanno notificato l’accusa in merito al Progetto Fenice (azioni #1#2#3#4). Mi sono rifiutato di firmare qualunque cosa o di dire nulla. Sei giorni dopo, ho potuto comunicare con Andreas, che mi ha raccontato le stesse cose che erano successe a me. In più, la polizia ha annunciato che i dieci membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono accusati come istigatori del Progetto Fenice. Continua a leggere

Messico: Senza diritto, la nostra risposta. Gli incappucciati rispondono

Perché ora si preoccupano che non abbiamo un viso, se prima che lo coprissimo per voi non esistavamo?

Le parole cominciarono ad accumularsi, mentre noi ancora con i cappucci sudati, la rabbia solidale ed i sorrisi eretti ripiegavamo tra le strade alla violenta “normalità”. Migliaia di commenti monotoni cominciarono a diffondersi, derivavano dal buon discorso truccato del potere che iniziò ripetendosi tra i cittadini mediatizzati.  Continua a leggere