Torino – Arresti al Cie di Torino dopo gli incendi

da macerie

Dopo una settimana di incendi, durante la quale la polizia si è limitata a minacciare i reclusi e a liberare la gente che non sapeva più dove rinchiudere, è iniziato il contrattacco repressivo nel Cie di corso Brunelleschi: in mattinata gli agenti hanno arrestato sei ragazzi nigeriani e un tunisino prelevato dall’isolamento sabato sera, accusandoli presumibilmente dei danneggiamenti degli ultimi due giorni.

Si stima che al momento i reclusi rimasti al Cie di corso Brunelleschi siano meno di una quarantina, le donne nell’area verde, e gli uomini in quel che resta in piedi: una stanza dell’area blu, la mensa dell’area viola, e qualche cella di isolamento. I reclusi raccontano infine di aver visto un idraulico e un elettricista di qualche ditta esterna lavorare alla ristrutturazione dell’area gialla.

In attesa di avere notizie sulla situazione carceraria degli arrestati, vi diamo già un appuntamento in solidarietà con chi lotta nei Centri: domenica 23 marzo, alle ore 18, presidio sotto alle mura del Cie di corso Brunelleschi.

Pisa: Nuove perquisizioni

Riceviamo e pubblichiamo:

Il 5 marzo alle 6 e mezzo del mattino, agenti della DIGOS di Livorno si sono presentati nelle case di 5 tra compagne e compagni del Garage Anarchico di Pisa, accompagnati da un’unità cinofila e mostrando un decreto di perquisizione firmato dal sostituto procuratore Giuseppe Rizzo della procura di Livorno, per i reati di detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi. Sui verbali non compare alcun fatto specifico che avrebbe indotto i geni a supporre che detenessimo nelle nostre abitazioni del materiale esplodente.

In questura, oltre alle foto e alle impronte digitali di routine hanno preteso di fare il tampone per il prelievo del DNA che, di fronte ad un rifiuto, sarebbe stato prelevato in maniera coatta perché, nel caso specifico, disposto dal sostituto procuratore.

Garage Anarchico

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Sembra che gli inquisitori pisani abbiano ripreso le loro vecchie sudicie abitudini persecutorie. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà complice ai ribelli del Garage. Viva l’anarchia, a morte l’autorità!

Anarchici Pistoiesi.

“Un po’ di serietà!” – Lettera di Mattia dal carcere

Casa Circondariale di Alessandria, prima metà di febbraio

Apprendo ora che è stato fissato l’inizio del nostro processo con relativa lista delle parti offese, tra le quali:

  • Commissione Europea

  • Consiglio dei Ministri

  • Ltf

  • Alcuni operai

  • 3° Reggimento degli Alpini di Pinerolo

  • Carabinieri di Sestriere

  • Poliziotti di Imperia

  • Finanzieri di Torino

Segnalo ai Pubblici Ministeri che hanno scordato Dudù e la nonna di Alfano. 
Approfitto inoltre della circostanza per comunicare la mia lista dei testimoni:

  1. Lo spesino del carcere delle Vallette che mi ha visto cambiare la bomboletta del fornello e che è dovuto intervenire prima che asfissiassi l’intera sezione D per manifesta incapacità pratico-manuale. Sue testuali parole: «Se tu hai guidato un gruppo d’assalto io mi chiamo Giulia Ligresti».

  2. Mio cugino che mi vuole un sacco bene.

  3. La talpa meccanica.

Sicuro che i commediografi di stanza al Tribunale di Torino prenderanno in considerazione i miei suggerimenti per il casting, faccio loro presente di avvisare i responsabili del personale che:

  • Totò lo spesino adora gli arrosticini

  • Mio cugino è vegetariano

  • La talpa meccanica ha un debole per l’amianto

Chiedo dunque di provvedere ad un adeguato pranzo al sacco e ad una congrua diaria.
Colgo anche l’occasione per avanzare pubblica rimostranza per il fatto che il mio coimputato Claudio Alberto è stato trasferito a Ferrara e pertanto non potrà più vedere i goal del Toro sul t.g. Piemonte (unica cosa che valga la pena vedere sul suddetto t.g.). 
Saluto infine i Pubblici Ministeri e il giudice per le indagini preliminari e ricordo loro che per una svista, dopo averci trasferito un una sezione di Alta Sicurezza, imposto la censura sulla posta, sospeso i colloqui, costretto al divieto d’incontro tra coimputati, si sono dimenticati di sospenderci il diritto alle ore d’aria, ai pasti e all’ironia. Chiedo pertanto loro di prendere al più presto provvedimenti in tal senso e di adeguarsi alle più recenti prassi giurisprudenziali che oltre ad applicare le leggi antiterrorismo ai no tav, prevedono efficaci tecniche persuasive come, ad esempio, il waterboarding o gli elettrodi applicati al basso ventre.
 Mi rendo conto che siano pratiche che non sempre si addicono alle usanze democratiche… ma io dico, diamine, fatto trenta facciamo trentuno! Che poi, diciamolo, quella della democrazia è una credenza folklorica, al pari del Bigfoot o della Befana. Possibile che nel 2014 dobbiamo ancora credere alle favole? Un po’ di serietà, perdio! Qui c’è per sempre gente che rischia anni e anni di galera…
Bene, concludo questa mia accorata missiva certo che il vostro coraggioso progressismo non vi impedirà di prendere in considerazione i miei suggerimenti.

Vi saluto cordialmente e vi auguro buona inquisizione,

Mattia

Carceri spagnoli: Piccola intervista di Contra Info all’anarchico incarcerato Claudio Lavazza

(Intervista di Contra Info al compagno Claudio Lavazza che si trova dal 1996 rinchiuso nelle celle della democrazia spagnola. L’intervista è stata presentata durante l’incontro in solidarietà con i detenuti anarchici condannati a lunghe pene detentive, tenutosi l’11 gennaio 2014 nel CSO la Gatonera a Madrid.) Continua a leggere

Carcere – Maurizio Alfieri nuovamente trasferito a Spoleto e lettera alla madre di Riccardo Rasman

Maurizio Alfieri trasferito di nuovo a Spoleto

Con un telegramma Maurizio ci ha avvisato che il 4 marzo è stato trasferito di nuovo nel carcere di Spoleto, e qui sottoposto ancora al regime di isolamento. Continua a leggere

Prigionieri – Aggiornamenti su Gianluca e Adriano

riceviamo e diffondiamo:

Nella sua ultima lettera Gianluca, detenuto nella sezione AS2 del carcere di Alessandria, ci informa che è stata fissata al 26 marzo, a Roma, l’udienza preliminare del processo che lo vede imputato assieme ad Adriano, detenuto invece a Ferrara, per 270bis più i reati specifici di incendio, danneggiamento, deturpamento, furto aggravato. La sua intenzione è quella di presenziare all’udienza.
In attesa di aggiornamenti,

Cassa di Solidarietà Aracnide

Modena – Sentenza del processo contro Andrea, Sabbo e Gabriele

Il 24 febbraio il giudice Manuela Cortelloni, dopo un lungo dibattimento, ha emesso sentenza contro Andrea, Sabbo e Gabriele accusati di aver danneggiato il CIE modenese dopo un presunto blitz in stile paramilitare. Le pene sono di 1 anno per Andrea e Sabbo (senza la condizionale) e di 8 mesi per Gabriele (che ora è completamente libero). Per Andrea e Sabbo persiste la misura cautelare dell’ obbligo di dimora con restrizioni notturne.

Se ci saranno novità seguiranno aggiornamenti.

NO CIE! BASTA LAGER!

Repressione – Perquisizioni contro compagne e compagni anarchici in Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Campania

Nelle prime ore del 25 febbraio 2014 scatta l’ennesima operazione repressiva contro gli anarchici. I media descrivono l’inchiesta come parto della procura genovese, ma è evidente la paternità del ROS: un’organizzazione che di volta in volta utilizza strumentalmente procure e magistrati di fiducia per mettere in atto le proprie strategie. Tra i compagni anarchici coinvolti anche Alfredo Cospito, contro il quale gli inquirenti (a distanza di oltre 5 anni dal prelievo del DNA effettuato nei suoi confronti dalla digos di Torino nel febbraio 2009) sostengono di aver rinvenuto tracce genetiche su un ordigno contro il RIS di Parma… il principale collezzionista di DNA nostrano. Tra gli attacchi inclusi in questa inchiesta quelli contro le caserme genovesi dei carabineiri di Prà e Voltri (2005), quello contro Cofferati (allora sindaco di Bologna 2005) e quello contro il RIS di Parma (2005).

In attesa di condividere ulteriori comunicati e riflessioni, segue un testo di alcuni compagni genovesi:

riceviamo e diffondiamo:

Stamane all’alba i Ros hanno effettuato perquisizioni e notificato avvisi di conclusione  indagini a  10 persone in  Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Campania e in carcere ad un compagno già detenuto. L’imputazione è l’ennesima associazione sovversiva e vengono attribuiti atti avvenuti ormai quasi 10 anni fa tra cui gli attacchi esplosivi a due caserme genovesi e il plico esplosivo spedito all’allora sindaco di Bologna Sergio Cofferati. Nell’ambito dell’operazione una persona è stata tratta in arresto per motivi non inerenti all’ indagine. Attendiamo l’esito dell’udienza di convalida per avere  informazioni sulla sua situazione. Non ci faremo certo intimidire dall’ennesimo tormentone dei Ros e dalle giornalate di scribacchini infami, i terroristi sono loro come sempre.

Compagni indagati di Genova


fonti dai media di regime:

http://www.gazzettadiparma.it/news/provincia/169733/Anarchici–11-indagati-per-gli.html

http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/02/25/news/attentati_caserme_indagato_cospito_e_10_anarchici_informali_anche_muccitelli_per_due_attacchi_nel_marzo_2005_a_genova-79586909/