anarchicipistoiesi

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RadioAzione: Riflessioni #8

In buona parte condivido e quindi rilancio:

Negli ultimi due mesi, sul fronte repressivo internazionale, ci sono stati ulteriori colpi da parte dei singoli Stati nei confronti di chi non si allinea alle sue direttive, e ulteriori inasprimenti di misure detentive come la messa in funzione, in Grecia, delle carceri di tipo C(non di tipo “gamma” come google suggerisce e alcuni scrivono).

Gli arresti nel “Caso Pandora”, in Spagna, ed il trasferimento dei primi detenuti (tra cui qualche compagno anarchico) nelle carceri speciali greche ne sono un esempio a livello europeo.
A livello internazionale ci sono stati altri colpi come l’arresto del compagno Diego Rios, latitante da quasi 5 anni, in Cile. Sempre nello stesso paese la sentenza che ha condannato la compagna Tamara Sol Farias Vergara a poco più di 7 anni di carcere, accusata di aver sparato contro un cane da guardia in una banca a Santiago urlando “Venganza”.

Fortunatamente, in questi ultimi due mesi, non contiamo solo le sfighe ma anche una buona dose di attacchi a strutture che in qualsiasi modo collaborano per il controllo sull’individuo per far si che questi non esca dal gregge portato in pascolo dallo Stato. Continua a leggere

Ferrara: ancora aggiornamenti su Alfredo in isolamento

17 febbraio-In seguito a colloqui avvenuti con i compagni in carcere apprendiamo che Alfredo da venerdì scorso si trova in un’ altra sezione a scontare 15 giorni di isolamento, come sanzione disciplinare interna al carcere dopo un alterco con una guardia. Sia lui che Graziano, hanno avuto rapporto disciplinare per gli stessi fatti, in base a cui entrambi si vedranno ridotti di quarantacinque giorni i conteggi sulla liberazione anticipata(l’ordinamento penitenziario nazionale prevede 45 giorni di sconto automatico ogni semestre di pena scontata, non su richiesta dei prigionieri ma di prassi, anche nei casi di detenzione in regime speciale, d’altra parte ogni rapporto disciplinare si tramuta in processi interni all’amministrazione carceraria che vano a ridurre i suddetti giorni di liberazione anticipata).
I prigionieri ristretti in AS2(Adriano, Graziano, Lucio, Francesco, Michele, Nicola) in questi giorni stanno effettuando proteste per il ripristino della socialità perduta e contro il trasferimento. Seguiranno aggiornamenti.

RadioAzione [Croazia]: DE PROFUNDIS CLAMAVI (testo)

Nota: Pubblichiamo questo testo di Radioazione sia perché ne condividiamo il merito, sia perché pensiamo che in esso vi siano molti spunti di riflessione decisamente interessanti.

Questo non è un testo di critica all’autocritica dei compagni delle CCF, intitolata “De Profundis”. Non attendono me lunghi decenni di carcere e quindi non sta a me giudicare i metodi usati dai compagni per riottenere la libertà e tornare sui sentieri di lotta della guerriglia urbana anarchica.
Questo testo vorrebbe solo fermare per un istante il flusso costante di informazioni, o meglio dire contro-informazioni, per una riflessione autocritica. Dato che mi sembra, gestendo io stessa un sito di controinformazione, che spesso si sorvoli sulla critica dei testi che vengono pubblicati/letti, quasi come fossimo delle agenzie stampa.

Per non inoltrarmi troppo nel passato (perché esempi simili non sono di data recente), inizierei forse con un argomento meno spinoso, quando lessi in una rivendicazione, datata 12-19/01, proveniente dalla Grecia, la citazione di un boss mafioso. Non entro nella scelta delle amicizie personali e non mi riferisco alle etichette imposte dal sistema (come ad esempio “criminali”), ma supponendo che l’attività mafiosa non sia poi così tanto differente sul suolo della Grecia o dell’ex Iugoslavia o dell’Italia, supponendo altresì che tutti più o meno conosciamo il suo carattere organizzativo e politico-economico, va oltre la mia comprensione anarchica la necessità di inserire nel contesto della lotta/azione anarchica un simile personaggio. O forse sono le amicizie personali che ormai trasformano ognuno in compagno di lotta? Continua a leggere

Messico: Scritto di Amelie e Fallon – “Non vogliamo essere recuperate!”

Il 14 febbraio ci sarà un evento presso il “Museo de la memoria indomita” che mira a raccogliere fondi per i prigionieri politici e gli anarchici.

Essendo in carcere le  informazioni che abbiamo sull’evento sono poche.

Non sappiamo chi sta organizzando, ma sappiamo che i nostri nomi figurano nella lista dei prigionieri per i quali l’evento è organizzato.

Vorremmo chiarire che sembra strano che persone che non conosciamo e con i quali non siamo affini utilizzano i nostri nomi senza informarci. Il fatto di essere in carcere non significa che non abbiamo voce. Questi atti di solidarietà in cui tutti i prigionieri sono messi insieme ci fanno pensare al recupero cieco delle persone imprigionate. Che siano “politici” o “anarchici”. Continua a leggere

Ferrara:isolamento,rapporti disciplinari e proteste in AS2(AGGIORNATO)

Da telefonata del 13 febbraio con uno dei compagni imprigionati nella sezione di Alta Sorveglianza del carcere di Ferrara, veniamo a sapere che Alfredo è stato posto in isolamento, in seguito a un alterco con una guardia. L’isolamento punitivo, 14bis o.p., è stato posto in essere due giorni fa e un altro compagno della sezione ha ricevuto un rapporto disciplinare, sempre per lo stesso episodio.Gli altri prigionieri della sezione AS  hanno protestato contro quanto avvenuto e intendono proseguire fino a quando non  verrà sospeso l’isolamento di Alfredo.

14 febbraio- Alfredo è stato da subito portato in altra sezione del carcere, non ha contatti quindi con altri prigionieri, ne della sezione AS ne di altre sezioni.Gli altri compagni della sezione speciale hanno la socialità sospesa e permangono i divieti d’incontro.

Nel paese delle democrazie

Da Finimondo:

«La questione — disse Alice — è sapere se hai il potere 

di attribuire alle parole tanti significati diversi.

La questione — disse Humpty Dumpty — 

è sapere chi comanda… tutto qui»

 

 

 

Alice, idealista un po’ ingenua, si sta chiedendo in questi giorni se è mai possibile che la parola «terrorismo» abbia un altro significato, dizionario storico-etimologico alla mano. Humpty Dumpty, materialista un po’ grezzo, le risponde che essendo lo Stato a comandare, ed essendo il linguaggio proprietà di chi comanda, allora «terrorismo» significa ciò che vuole lo Stato. Tutto qui.

Negli anni 70 lo Stato concedeva l’appellativo di «terrorista» a chiunque gli contendesse il monopolio dell’uso della violenza, ovvero utilizzasse armi da fuoco o esplosivi, soprattutto ai partecipanti di organizzazioni specifiche combattenti, soprattutto se quelle organizzazioni erano espressione di un più vasto movimento di contestazione, soprattutto se quella contestazione mirava a sfociare in una rivoluzione. Per lo Stato, «terrorista» era soprattutto chi lo attaccava a mano armata.

Oggi che le organizzazioni armate specifiche sono quasi del tutto scomparse, che gli arsenali sovversivi sono desolatamente vuoti, che raramente i movimenti di contestazione assumono dimensioni considerevoli, che (quasi) mai pongono la questione rivoluzionaria, Alice vorrebbe dedurne che lo Stato abbia rinunciato all’uso di questo termine, reputandolo incomprensibile se non in sporadici casi. Già le era insopportabile la definizione di «terrorista» rivolta a chi prendeva di mira gendarmi e magistrati, piuttosto che a chi faceva strage di pendolari e passanti, ma insomma… sapete com’è la gente, quando vede spargimento di sangue si impaurisce e si confonde. Bisogna supporre che per la propaganda non sia stato poi troppo difficile far cadere le persone nell’equivoco, demonizzare il regicida e non il tiranno. Ma ora, via, dopo che negli ultimi decenni si è assistito ad un così triste calo di funerali istituzionali, facciamola finita con lo spauracchio del «terrorismo»!

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Emile Henry, aforisma

A coloro che dicono “l’odio non genera amore”, rispondete che è l’amore, vivo, che spesso genera l’odio. L’odio che non poggia su una bassa invidia, ma su un sentimento generoso, è una passione sana e potentemente vitale. Più amiamo il nostro sogno di libertà, di forza e di bellezza, più dobbiamo odiare ciò che si oppone al suo avvenire.

Émile Henry

 

Firenze: “Ri-arredato” bancheto della lega

L’Ansa ci racconta che stamane 14 Febbraio, un banchetto della lega nord è stato visitato da alcuni anti razzisti che hanno ben pensato di porre fine all’atto osceno in luogo pubblico rappresentato dalla presenza del citato covo itinerante di razzistoidi, che si sono visti tornare indietro una minima parte del veleno che da anni vomitano contro il diverso. Purtroppo, riporta la fonte degli scribacchini, non ci sono feriti…ma è un inizio…

Aggressione gazebo Lega Nord Via del Gignoro Firenze

Albert Camus, aforisma

«Ho orrore di tutte le verità assolute, delle loro applicazioni totali, dei loro presunti detentori d’ogni risma. Prendete una verità, portatela con cautela ad altezza d’uomo, guardate chi colpisce, chi uccide, cosa risparmia, cosa elimina, annusatela a lungo, accertatevi che non puzzi di cadavere, assaggiatela tenendola un po’ sulla lingua, ma siate sempre pronti a sputarla immediatamente. L’uomo libero è questo: il diritto di sputare».

Albert Camus