Trento – Perquisito lo spazio “El Tavan” e alcune abitazioni per azione in solidarietà con detenuti in lotta

Durante la mattina del 15 ottobre lo spazio anarchico “El Tavan” e alcune abitazioni vengono perquisite dai carabinieri per denunce a carico di 2 compagni. Le perquisizioni sono legate ad un’azione avvenuta nella notte tra il 30 settembre e il 1 ottobre, durante la quale, a quanto appreso dai media locali, veniva imbrattata l’entrata del tribunale di sorveglianza con della vernice, sigillate le porte e lanciati dei sassi contro le vetrate. Infine è stata trovata la scritta “Solidarietà con i detenuti”.
Crediamo che l’insistenza di queste pressioni siano, ancora, sintomo di quanto la solidarietà nei confronti di chi vorrebbero completamente isolato possa essere fastidiosa.
Nuovamente, solidarietà con i detenuti in lotta!

compagne e compagni

Atene: Rivendicato incendio di un mezzo diplomatico

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Nelle prime ore di Venerdi 11 Ottobre 2013, abbiamo bruciato un furgone del corpo diplomatico, con targa DC 93-3, all’incrocio tra Pyrras e Delacroix nella zona di Neos Kosmos, Atene.

L’azione è dedicata con tutto il cuore ai nostri compagni accusati per la doppia rapina a Valventòs e Kozani, processo che inizierà a fine Novembre* ed anche in memoria dell’antifascista ucciso Pavlos Fyssas.

Non dobbiamo farci condizionare dall’idea della paura e della morte. Dobbiamo resistere con ogni mezzo al totalitarismo contemporaneo.

Creiamo le nostre strutture, rafforziamoci ed estendiamo le relazioni tra compagni, facendo spazio all’anarchia e al comunismo. Rivoluzione sociale, l’unica alternativa…

Incendiari consapevoli

*Il processo per la doppia rapina a Velventos è previsto per il 29 Novembre 2013 presso la corte d’appello in Loukareos street ad Atene. I compagni accusati sono: Andreas-Dimitris Bourzoukos, Dimitris Politis, Nikos Romanos, Yannis Michailidis, Fivos Harisis-Poulos, and Argyris Ntalios.

in inglese

Colpite dove più può nuocere

Per quanto uno attacchi il sistema rapportandosi ai suoi valori, non lo colpirà dove più gli può nuocere, e permetterà al sistema di sgonfiare la protesta per mezzo di alcune concessioni e adattamenti.
Se si fanno pressioni su questioni e problemi di vittimizzazione e discriminazione (quali il razzismo, il sessismo, l’omofobia o la povertà) non ci si sta opponendo aivalori del sistema e non si sta nemmeno forzando il sistema ad indietreggiare o a scendere a compromessi.
Lo si sta aiutando in maniera diretta.
Tutti i più saggi e ponderati sostenitori del sistema riconoscono che il razzismo, il sessismo, l’omofobia e la povertà sono dannosi al sistema, ed è per questo che il sistema stesso si impegna a combattere queste e altre forme simili di vittimizzazione e discriminazione.
I lavoratori sfruttati, con i loro bassi salari e le loro pessime condizioni di lavoro, fruttano un buon profitto a certeaziende, ma i ponderati e i saggi sostenitori del sistema sanno molto bene che l’intero sistema funziona meglio quando i lavoratori vengono trattati decentemente.
Ponendo l’attenzione sulla questione dello sfruttamento dei lavoratori, si aiuta il sistema, non lo si indebolisce.
Molti radicali cadono nella tentazione di focalizzarsi su problemi non essenziali quali il razzismo, il sessismo e lo sfruttamento dei lavoratori perché sono questioni facili.
Scelgono un problema su cui il sistema può permettersi di offrire un compromesso e su cui possono ottenere il sostegno di persone, e di tutti gli altri riformisti sinistroidi.
Forse il sistema, messo sotto pressione, indietreggerà un tantino, gli attivisti lo valuteranno come un chiaro risultato dei loro sforzi, ed avranno la gratificante illusione di aver realizzato qualcosa.
Ma in realtà non hanno realizzato un bel niente in favore dell’eliminazione del sistema tecno-industriale.
Invece di correre dietro ai vari summit sul commercio mondiale per sfocare la propria rabbia contro la globalizzazione, i radicali farebbero bene a spendere un po’ più di tempo nel pensare ed analizzare come colpire il sistema dove realmente gli può nuocere.

(Ted Kaczynski )

Repressione – La Comodi si vergogni. Damiano e Fabrizio assassinati

Ci giunge la notizia delle dichiarazioni vergognose, le ennesime, ma forse le più gravi di tutte, del pm di Perugia, Manuela Comodi.

La Comdi avrebbe affermato che lei non persegue le idee anarchiche, ma soltanto i reati. Che lei, anzi, condive anche numerose cose del pensiero anarchico.

Una frase del genere è di una retorica spicciola che in altro tempo non avrebbe meritato nota, forse solo sarcarsmo. Ma se detta a pochi giorni dalla morte di Damiano Corrias assume il carattere di una provocazione insopportabile.

Una provocazione a cui non possiamo non rispondere. Continua a leggere

Op. Ardire – Comunicato di Culmine

da Informa Azione:

riceviamo e diffondiamo:

Carx compagnx,
come molti sanno già, ii 7 settembre il blog anarchico “Culmine” è stato scarcerato per decorenza dei termini di custodia cautelare. Tuttavia non si può affàtto dire che sia stato liberato visto che hanno pensato bene di applicare delle restrizioni: divieto di espatrio, obbligo di dimora nel comune prescelto e due firme quotidiane.
Per giustificare tale “libertà con restrizioni” non hanno potuto fare a meno di sottolineare il fatto che non abbiamo mai rinnegato il lavoro svolto da “Culmine” auspicando la continuazione della controinformazione anarchica.
In considerazione “delle personalità degli indagati, desunte anche dalle professionalità nel crimine dimostrate“, insistono nel propinarci un’altra forma di galera semplicemente perché non harmo alternative: le indagini, infatti, sono ancora
aperte ed evidentemente hanno ancora del lavoro da sbrigare visto che rappresentiamo “elementi fortemente in grado di raccogliere consensi” e che “non abbiamo abbandonato i nostri proposití anarchici ed eversivi“.
Essi stessi sostengono che le loro misere sbarre non sono sufficienti ad arginare un “reato” come l’istigazione: hanno perfettamente ragione ma non vogliono accettare che le azioni di liberazione totale non hanno bisogno di essere istigate!
Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà a tuttx quellx che lottano da antiautoritarx e a tuttx x degnx prigionierx che non smettono di resistere e attaccare senza abbassare la testa.
Ringraziamo inoltre tuttx gli individui affini che non hanno mai smesso di esprimerci la loro solidarietà e complicità!
Un forte abbraccio ribelle!

“Culmine”, primi di ottobre 2013.
Stefano Gabriele Fosco
Elisa Di Bemaldo

Perugia: Inchiesta “Shadow”, chieste pene dai 4 ai 10 anni

In data 9/10/13, presso la corte d’assise di Perugia, la PM Manuela Comodi ha chiesto le seguenti condanne per i/le compagni/e accusati nel cosiddetto processo “Shadow”:

Sergio Maria Stefani – 10 anni e 1200 euro di multa
Alessandro Settepani – 8 anni
Alfredo Cospito, Anna Beniamino e Stefano dal Moro – 5 anni e 6 mesi
Maria Ludovica Maschietto – 4 anni

Il 16 Ottobre sono previste le repliche della difesa, mentre la sentenza è programmata per il 22 Ottobre.

Solidarietà a tutti i/le compagni/e accusati!

MENO PRETI E PIÙ ARRABBIATI, PERFAVORE…

disegno-iniziale.jpgChe si spazzino via le ambiguità, il momento dovrebbe esser giunto. E’ arrivato il momento di chiarire candidamente le cose. Tanto per essere chiari due compagni, Nicola ed Alfredo, il prossimo 30 Ottobre andranno a processo imputati d’aver momentaneamente inibito alle corse campestri lo schifoso nuclearista Adinolfi.

Il 30 dunque lo stato celebrerà i suoi riti d’esorcismo contro i “mostri” rei, dal loro punto di vista, d’aver impugnato la propria vita (e non solo) contro l’orizzonte di sfruttamento e devastazione cui ci vorrebbero relegare, muti e acquiescenti, chini verso il futuro grigio e preconfezionato.

Non ci interessa minimamente disquisire della loro presunta o meno colpevolezza, ogni attacco contro il sistema non può che ricevere il nostro plauso incondizionato. E dunque a che pro spendere queste righe? E’ necessario essere chiari e sputare, sputare in faccia agli anarco sacerdoti, ai rivoluzionari da operetta, ai pontificatori da convegno espertissimi nell’analizzare e plaudire il fuoco greco salvo poi inorridire -che abbiano bisogno dei sali?- e gridare alla provocazione quando qualcuno anche nel paese delle chiacchiere da bar alle parole fa seguire i concreti fatti. Ebbene non avendo particolari problemi a parlar chiaro vogliamo che i signori federati sappiano quanto non spetti a nessuno, tanto meno a loro,  distribuire  patentini d’anarchismo (le tessere attengono a loro e solo a loro) o d’opportunità rivoluzionaria. Un conto è  condividere o meno un’azione, un altro è sfiorare(?) l’infamia trattando a male parole compagni che rischiano di passare molti anni nelle grinfie della macchina repressiva del potere, negandogli sostanzialmente non solo la solidarietà, ma rispolverando i soliti e vetusti arnesi della presa di distanza, con tutto il bagaglio di distinguo ed insinuazioni…diceva Oscar Wilde che è meglio stare zitti e dare l’impressione di essere degli imbecilli che parlare e togliere ogni dubbio…in questi mesi probabilmente le fantomatiche menti della CDC della FAI avrebbero dovuto bellamente fare altro. Chi scrive non ha mai avuto pregiudiziali di fondo nei confronti della federazione e , pur ritenendola ben lontana dai propri orizzonti, non ha mai avuto problemi ha partecipare alle sue iniziative, ma quando è troppo è troppo.

Contro ogni chiesa, fieri nemici di ogni autorità, sia essa palese o ammantata dai colori della rivoluzione, siamo al fianco di Nicola e Alfredo e di TUTTI i compagni colpiti dalla repressione. Questo è quello che conta, il resto non sono altro che rumori di fondo che in realtà poco interessano ma sui quali ogni tanto è bene chiarire la propria posizione.

Per la Rivolta, sempre! Alfredo e Nicola Liberi

! Liberi/e Tutti/e!

VIVA L’ANARCHIA!

MERCOLEDI’ 30 PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA, ORE 9 PRESENZA SOLIDALE CON I COMPAGNI INQUISITI

Radiocane – Sul processo Outlaw a Bologna

da Radiocane

“Il Gup Santucci decide di mandare a processo 21 degli imputati, escludendone 6. Le motivazioni sono inquietanti e recitano più o meno così: l’’accusa non ha un fondato supporto ma gli avvocati avranno modo di dimostrarlo nel corso del processo.”

(tratto dall’opuscolo sull’Operazione Outlaw)

Alla vigilia del processo che vede imputati 21 compagni/e con l’accusa di associazione a delinquere con finalità eversive, insieme ad una compagna di Bologna ripercorriamo insieme alcuni eventi : le attività del Centro di Documentazione Fuoriluogo prima della sua chiusura tra lotta ai Cie e al nucleare , il ruolo di Eni nel dare forza alla chiusura di un’indagine aperta già dal 2006, la costruzione di un’inchiesta senza prove e il tentativo poliziesco di cancellare ogni forma di presenza anarchica in città.

ascolta il contributo

GENOVA: PRESENZA SOLIDALE AL PROCESSO DI NICOLA E ALFREDO

Il 30 Ottobre si terrà, presso il tribunale di Genova, il processo a carico di Nicola ed Alfredo, accusati della gambizzazione de nuclearista di Ansaldo Adinolfi. Speriamo di essere in tanti con la necessaria rabbia e determinazione.

Nicola e Alfredo liberi, Liberi/e tutti/e! Guerra continua all’autorità ed allo sfruttamento, viva l’Anarchia!

Mercoledì 30 dalle 9 presso il tribunale di Genova, Via Portoria 1

ADRIANO TRASFERITO ALL’AS2 DI FERRARA

Riceviamo e diffondiamo:

7 ottobre-In  seguito al colloquio fatto in mattinata co Alfredo si apprende che Adriano, uno dei due compagni arrestati a settembre è stato trasferito lo scorso finesettimana nell’ AS2 di Ferrara, che pare confermarsi come sezione destinata agli anarchici ,in attesa di processo .

per scrivergli:

Antonacci Adriano
C.C. Via Arginone, 327
44122 Ferrara