Crocenera Anarchica, il sito

E’ on line il sito di Crocenera anarchica: http://www.crocenera.org Tenetelo d’occhio per avere news sulle lotte fuori e dentro le carceri, sotto gli indirizzi per richiedere le copie cartacee del bollettino.

mail: crocenera@distruzione.org

Casella Postale: Pasquale Valitutti – C.P. 18003 –  00164 Roma

Giornate di Solidarietà Internazionale con i compagni detenuti

manifestosolidarieta

Stampa, diffondi, agisci!

CHI C’E’ DIETRO?

da Macerie 
 
E se fosse vero che qualcuno, nella serata di venerdì 11 aprile, ha aspettato sotto casa e aggredito l’autista di Antonio Rinaudo? Non lo sappiamo e nessuno può affermare seriamente di saperlo, a parte gli autori stessi. E allora chi c’è dietro l’aggressione? Potenzialmente «tante, tantissime persone» risponderebbe chi conosce un po’ la storia recente di questa città, e non vuole unirsi a tutti i costi alla risma di pifferai che amano cercar rifugio all’ombra del complottismo. Perché, parafrasando una scritta apparsa alcune settimane fa sulla sede del Pd di via Oropa,  «Rinaudo e Padalino fanno schifo a tutti, non solo ai No Tav». Chi c’è infatti dietro le inchieste contro i partecipanti ai blocchi di dicembre? Chi c’è dietro le inchieste contro gli ultras? Chi c’è dietro le inchieste contro le resistenze spontanee contro arresti e retate? Insomma sono tanti gli inquisiti e i detenuti delle Vallette che, pur non frequentando la Val di Susa né centri sociali o case occupate torinesi, per la loro sorte devono ringraziare i due novelli boia di Torino, quelli che negli anni si sono ricavati all’interno della Procura torinese la preziosa funzione di reprimere tutto ciò che in qualche modo odori di conflitto sociale, a trecentosessanta gradi. E non diciamo questo, beninteso, per dire a inquirenti e paranoici «guardate altrove, noi non c’entriamo!» Perché non è il nostro stile e perché, al contrario, noi c’entriamo eccome.
Noi c’entriamo per due motivi ben precisi. Primo, perché ci sentiamo una parte – una parte tra le tante – di quel conflitto sociale che si estende ben al di là della logica, dei metodi, delle scadenze e delle benedizioni dei vari circuiti militanti ufficiali. Secondo, perché questo agguato è stato immediatamente associato al processo per «terrorismo» contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Come si è giustamente detto, questa grave accusa ha sicuramente l’obiettivo di attaccare un intero movimento che negli anni ha affrontato il problema di dare concretezza al suo «no» all’Alta Velocità. Ma questa inchiesta, trovando nell’isteria complottista un valido alleato, mira anche a rendere impraticabile ed impensabile un’idea già di per sé poco diffusa di questi tempi: l’idea che sia possibile coordinarsi liberamente con chi si desidera, per fare ciò che in coscienza si ritiene più opportuno, nei modi che si ritengono più efficaci. Perché, in fondo, è anche e soprattutto di questo che Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono accusati.

macerie @ Aprile 16, 2014

Lettera di Niccolò dal carcere

Questa mattina nel corridoio della sezione, prima di scendere all’aria, ho visto dalla finestra dei detenuti che giocavano nel campo da calcio, che si sgranchivano le gambe accarezzati da un bel venticello. Porca vacca quanto avrei voluto stare in mezzo a loro. Dalla cella li sento ancora esultare ad ogni goal e mi godrei almeno la partita dagli spalti se non avessi questo cavolo di plexiglass opaco davanti alla finestra… so che questo è uno dei particolari che ha fatto più scalpore di questa Alta Sicurezza. Continua a leggere

Primo Maggio a Carrara

manifesto carrara

Da Carrara, stretta tra il saccheggio delle cave di marmo e le nocività della piana, rilanciamo la lotta contro le devastazioni dell’ambiente e della salute.

In solidarietà a Chiara, Niccolò, Mattia, Claudio, a Marco Camenisch e a
tutti i/le ribelli delle montagne.

 

Presidi anticarcerari

enerdì 18 aprile – ore 18.00
Presidio No Tav in solidarietà con i prigionieri – appuntamento dietro la Coin di Mestre

LA LOTTA AL TAV NON SI ARRESTA
Da ormai venti anni la popolazione della Valsusa lotta contro il progetto della linea ferroviaria Tav
Torino-Lione. Un progetto devastante per il territorio, con tunnel in montagne contenenti amianto, il
cui unico beneficio è il guadagno per i colossi multinazionali delle Ferrovie, Cmc, Impregilo e altri.
Il popolo valsusino sta contrastando con ogni mezzo la costruzione di questa inutile opera, con
manifestazioni, presidi e blocchi stradali, denunciandone, oltre alla devastazione ambientale, lo
spreco di risorse pubbliche e la connivenza del sistema politico e dei colossi multinazionali,
determinati a continuare nel lucroso affare di centinaia di miliardi di euro rappresentato dal Tav.
Lo stato italiano risponde nei modi più duri contro chi si oppponeva e si oppone alle proprie
speculazioni con cariche ai manifestanti, distruzioni di presidi, militarizzazione del territorio con
esercito e polizia che presidiano continuativamente i cantieri. Ad oggi sono più di 500 gli inquisiti
dalla magistratura per azioni contro il Tav. Continua a leggere

Arrestata Madda

Apprendiamo da un giornalaccio di regime che Madda è stata arrestata ancora.

da estense.com:

Poggio Renatico. Da Poggio Renatico a Cagliari per rubare sigarette. Maddalena Calore, padovana che risiede a Poggio Renatico, 27 anni, nota per la sua attività anarchica a Bologna, è stata fermata lunedì dai Carabinieri del capoluogo sardo insieme al complice Francesco Manca, 43enne di Quartu, dopo aver rubato stecche di sigarette e altro materiale per un valore complessivo di circa 6mila euro da una tabaccheria.

I due, dopo essersi introdotti nel locale e sottratto la refurtiva hanno provato a scappare  a bordo di una Peugeot 206, ma sono stati tempestivamente fermati e arrestati dai carabinieri del nucleo Radiomobile.

Carcere | Ferrara – Bloccato Freccia Bianca in solidarietà con detenuti in lotta e prigionieri in AS2

Domenica 13 aprile una quindicina di solidali ha ritardato di diversi minuti la partenza del Freccia Bianca per Venezia in partenza da Ferrara, in solidarietà con i detenuti in lotta e nello specifico con Claudio ed i compagni in isolamento nella sezione di AS2. I binari sono stati bloccati con fumogeni ed uno striscione con scritto : “A fianco dei detenuti in lotta. AS2=tortura. Libertà per tutti”. Nel frattempo venivano scanditi interventi al megafono e distribuiti volantini e flyer.
Al termine del blocco goffo e vano tentativo da parte della polfer di acchiappare qualcuno per, a loro dire, “chiarimenti”.



Testo del volantino distribuito in aggiunta all’appello del coordinamento dei detenuti  :


PERCHE’ SIAMO A FERRARA

Cogliamo l’occasione della mobilitazione anticarceraria lanciata dal coordinamento dei detenuti dal 5 al 20 aprile per ribadire la nostra solidarietà con tutti i prigionieri.
Nel carcere di Ferrara in particolare si trova una sezione di Alta Sicurezza specifica per detenuti “politici”, con l’obiettivo di tenerli separati dai “comuni”. All’interno vi sono quattro compagni anarchici: Adriano, Alfredo, Claudio e Nicola.
Claudio, arrestato il 9 dicembre scorso accusato insieme ad altri di aver attaccato il cantiere dell’alta velocità in Val di Susa, in particolare si trova in una condizione di isolato tra gli isolati. Per lui vige il divieto di incontro con due degli altri tre priionieri della sezione. Sia per lui che per Adriano inoltre è stato disposto che i processi si svolgeranno tramite videoconferenza, strumento che non permette all’imputato di presenziare fisicamente alle udienze e quindi di poter parlare direttamente con il proprio avvocato o di vedere amici e parenti presenti in aula.
Il carcere è un ingranaggio infame del sistema in cui viviamo. Questa situazione lo rende ancora più palese, non soltanto si rinchiudono degli individui, ma li si priva anche della possibilità di vedersi e comunicare tra loro.
Chi detiene le redini del potere spera così di minare la resistenza dei singoli e impedire lo sviluppo di rapporti di solidarietà. Non deve riuscirci.

LIBERTA’ PER CLAUDIO, PER I NO TAV, PER I COMPAGNI PRIGIONIERI E TUTTI I DETENUTI!
BASTA GALERE!

Anarchiche e anarchici

Roma [Italia]: Presentazione di Croce Nera Anarchica al Bencivenga

 CNA

Fuochi di rivolta continuano a rischiarare le tenebre di un mondo altrimenti volto all’annientamento dell’individuo ed alla schiavitù omologata: queste pagine sono destinate ad attizzare questi fuochi e ad accenderne di nuovi.

Uno dei pochi vantaggi forniti dalla parossistica ricerca di informazione globale è lo scoprire che anche agli antipodi ci siano cuori che battono allo stesso ritmo dei nostri e che armano mani abili a fare molto più che battere su una tastiera. La corsa verso l’abisso della società tecnologica si fa sempre più forsennata, ma i combattenti di tutto il mondo tengono il passo e, pur a rischio di venir schiacciati da un mostro così gigantesco, provano ad ostacolarlo ed a farlo cadere a terra. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e fare sempre di più.

Con questa tensione abbiamo deciso di dar vita ad una nuova Croce Nera Anarchica. Iniziamo questo percorso con la consapevolezza di vivere in tempi in cui è sempre più facile pagare un alto prezzo per la scelta di continuare a diffondere certe idee e pratiche, ma abbiamo sempre sostenuto che la rassegnazione sia complicità e – sebbene non siamo tra quelli che reputano che “la penna valga quanto il fucile” – risulta oramai evidente che anche all’interno del cosiddetto movimento anarchico si sia venuta a creare un’intollerabile omogeneità di pensiero, che le pratiche collegate appaiano sempre più il risultato di un’asta al ribasso e che quindi sia imprescindibile tornare a far sentire altre voci. Rompiamo il silenzio assordante di questi ultimi anni, consapevoli del fatto che certe voci, anche le nostre voci, troppo a lungo non si sono fatte sentire.

Questa nuova Croce Nera nasce con lo specifico obiettivo di diventare una palestra di idee con come minimo comun denominatore la centralità della pratica distruttiva: non basta più usare la definizione “azione diretta”, visto che sembra aver acquisito il significato di “tutto ed il contrario di tutto”… Ovviamente daremo il più ampio spazio possibile al contributo dei compagni finiti nelle maglie della repressione, senza ridurci ad una sorta di croce rossa ridipinta, ma supportando in ogni modo la continuazione del loro percorso di lotta.

Lo scopo del progetto, che mai dovrà assumere i toni o le forme dell’assistenzialismo, è quello di rilanciare certe idee e conseguentemente certe pratiche.

Speriamo che, partendo da questi presupposti, si crei un reale dibattito, che non scada mai nella misera partigianeria, ma che piuttosto sia vivo al punto da farsi acceso fino allo scontro, perché siamo stanchi del tiepido ed ipocrita “va bene tutto”.

Abbiamo deciso di dare forma cartacea al bollettino, più tangibile e duraturo dello scorrimento veloce della rete, mantenendo comunque il corrispondente blog con fondamentale funzione di volano e di strumento più rapido per la diffusione di notizie e comunicati su azione e repressione. Sentiamo la scelta della forma fisica del giornale non come sterile feticcio nostalgico, ma convinti che non ci si possa continuare a lamentare dei danni distruttivi della società tecnologica e ignorare come anche noi anarchici ci si sia lasciati ridurre a semplici “utenti” di un mondo sempre più virtuale in cui anche le lotte rientrano nell’idiota meccanismo di essere maggiormente “di successo” in base a quanti più “mi piace” ricevono…

Inoltre desideriamo ricreare un luogo fisico in cui incontrarsi, confrontarsi e trovare nuovi complici. Ci aspettiamo di ricevere molti contributi, anche critici e faremo il possibile per creare occasioni per presentare il bollettino e finalmente tornare a guardarsi negli occhi mentre si parla di quello che continua ad essere il nostro più ardente desiderio: la distruzione di quest’esistente che ci annichilisce e la gioia di contribuire a vederlo crollare in macerie.

Prigionieri – Per l’anarchia selvaggia! In solidarietà a Gianluca e Adriano

Per l’anarchia selvaggia! In solidarietà a Gianluca e Adriano

“Da prigioniero non smetto di sognare né d’immaginare un mondo libero dalla violenza autoritaria, e dai binomi oppressi-oppressori, sfruttati-sfruttatori. Libero da freni morali e sociali regolatori-inibitori di appetiti e delimitatori di orizzonti. Un mondo libero da ogni gabbia…
…vergogna dell’umanità. Un mondo dove l’umana arroganza venga messa da parte per una simbiotica ed empatica coesistenza con i viventi tutti, nel rispetto dei naturali equilibri e dove la ricerca della libertà individuale sia l’unico percorso da tracciare per una reale e collettiva autodeterminazione.”

[da una lettera di Adriano] Continua a leggere