anarchicipistoiesi

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Padova – Note a margine

Sappiamo come la critica, condotta attraverso i fatti e le parole, spesso possa dare vita a inimicizie di gran lunga superiori alle complicità che potrebbe creare.
Da tempo immemore dogmatici di ogni sorta conducono una guerra aperta contro chi non è disposto ad accettare la convenzione, pretesa dagli ambienti di “movimento”, dell’unità delle lotte ad ogni costo.
La necessità che queste siano di massa per certuni non può essere messa in discussione da pensieri e pratiche indipendenti.
Se ciò che vogliamo distruggere è anche il gregarismo fuori e dentro noi stessi non possiamo passare sopra l’episodio che segue, sul quale vorremmo attirare l’attenzione.
Qualche giorno fa alcuni anarchici, protagonisti due giorni prima di un tentativo di occupazione di una casa, sgomberata dopo appena due ore dall’ingresso , sono stati accolti alla mensa Marzolo Occupata, che quella sera ospitava un concerto, da alcuni suoi militanti e da alcuni membri del Comitato di Lotta per laCasa con l’intento dichiarato di allontanarli dallo spazio.
Compresa la volontà dei primi di non abbandonare il posto, essi hanno provveduto, con l’aiuto delle mani, a cacciare i compagni, non senza cadere nel ridicolo, a parer nostro, agli occhi di se stessi e dei presenti. Respingiamo ogni tentativo di banalizzare la questione attraverso la semplice condanna di atti violenti all’interno di spazi occupati. Non siamo contrari alla violenza a priori, né pensiamo che nei luoghi liberati si debba necessariamente essere tutti amici. Nel caso in questione, ci interessa maggiormente non perdere di vista le motivazioni della “cacciata”.
Abbiamo sentito parlare di un fantomatico “problema politico” in riferimento alla nostra presenza all’interno della Marzolo Occupata, stentate parole da politicanti autoritari, che come anarchici
non possiamo accettare.
A fare infuriare gli aggressori è stata la decisione dei compagni di occupare una casa qualche giorno prima senza interpellare chi sul territorio si occupa di questo; tentativo che è costato cinque fogli di via ad altrettante persone, tra cui uno della Marzolo, “ vittima dell’irresponsabilità degli anarchici”.
Riprendendo antichi e nuovi dissapori, alcune persone ci hanno ritenuto indesiderati e meritevoli del trattamento che abbiamo raccontato.
Se già pensavamo di non avere nulla a che fare con simili personaggi, ora la situazione creatasi si fa grave al punto da non poter più essere taciuta.
Noi abbiamo da tempo deciso e, ora più che mai, restiamo convinti, di non aver nulla da spartire con autoritari d’ogni sorta,risma e colore.
Lasciamo l’assistenzialismo e la delega a chi, ahimè, se ne vuole occupare.

23/⁠04/⁠2015
Anarchici

malacoda@distruzione.org

Oreste Ristori: Le corbellerie del collettivismo

A seguito del triste siparietto che si consumerà oggi in Empoli sulla memoria dell’Anarchico Oreste Ristori, sputtanato a fianco di sindaci, sindacalisti e altre amene figure, pubblico volentieri questo desto del nostro, apparso in rete sul sito di Finimondo:

Data la babilonia infernale che impera intorno alle varie tendenze del socialismo di Stato ed al partito in cui esse s’incarnano, non sarà affatto inutile, credo, ch’io spenda un po’ di tempo in proposito, affinché il pubblico — che bene grosso — cessi di essere turlupinato e possa formarsi un esatto concetto di ciò che armeggia e vuole la social-democrazia.

Premetto, anzitutto, che non farò la critica agli uomini di questo partito; non prenderò di mira nessuna personalità; non sorprenderò l’individuo nelle sue attitudini enigmatiche, nella sua anfibiosità. L’uomo — come uomo — può errare, tergiversare, cambiar maschera e colore, secondo le circostanze, le necessità, e proclamare alternativamente buona e cattiva, giusta ed ingiusta una medesima cosa. Togliere a pretesto l’attitudine di un individuo per giudicare un intero partito, può essere un buon mezzo di turpe polemica o un buon espediente poliziesco; giammai onestà di discussione. Per questo, non seguirò il pettegolezzo linguacciuto che si fa intorno alle individualità. Buone o cattive che queste siano, passan qui inosservate.
È la collettività che deve esser discussa; sono i suoi desiderii, le sue speranze, le sue lotte, i suoi trionfi, le sue delusioni, che debbono essere evidenziati e ch’io farò passare per il caleidoscopio di una critica giusta e spassionata.

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ANARCHICI PER CAS(A) – Comunicato dopo il tentativo di occupazione a Padova

ANARCHICI PER CAS(A)

Prendiamo la parola a poche ore dall’accadimento di un fatto che ci ha riguardati.
Nel pomeriggio di venerdì 17 aprile alcune individualità hanno deciso, al di fuori di gruppi organizzati, di prendersi una casa in via Lazara 9, quartiere Sant’Osvaldo, nella periferia di Padova.
Poco dopo l’ingresso, avvenuto nel primo pomeriggio, un ingente numero di sbirri, chiamati da qualche residente, ha raggiunto il posto fermando e identificando alcuni solidali presenti in strada e intimando a chi era all’interno di lasciare l’abitazione. Trascorse un paio d’ore, dopo l’arrivo di digos, pompieri, celere e polizia scientifica, gli occupanti, ormai senza via di fuga, hanno lasciato la casa, venendo subito identificati.
Cinque persone, tra compagni e solidali, sono stati portati in questura e rilasciati dopo varie ore con altrettanti fogli di via da Padova della durata di tre anni.
Nonostante gli sbirri abbiano tentato di accomunare l’azione odierna a quelle intraprese da altri gruppi presenti in città, teniamo a precisare che abbiamo agito solo sulla base dei nostri desideri, senza chiedere nulla a nessuno, con nessun “movimento” alle spalle.
Per noi questo è stato anche un gesto di solidarietà a chi decide in ogni dove di rompere la normalità sociale attraverso la pratica dell’occupazione.
Ci ha rallegrato sapere della presenza che si è espressa in strada e rinnoviamo la nostra vicinanza a chi è stato colpito dai provvedimenti repressivi.
Auspichiamo che gli individui sufficientemente determinati a turbare la quiete di chi dorme sonni tranquilli sulle miserie prodotte dall’autorità siano sempre di più.
Non siamo vittime, non denunciamo alcun accanimento sbirresco nei nostri confronti; conosciamo il nemico, la sua natura e i suoi metodi, e di fronte a tutto ciò saremo sempre più ostili e conflittuali.

[Padova, 18/4/2015]
I ratti dei tetti


EsprimiAmo tutta la nostra complice solidarietà ai compagni di Padova (usiamo questa parola sinceramente e non nella maniera disinvolta della vulgata movimentista), sappiamo che non sarà un’occupazione andata male o qualche foglio di via a frustrare la loro voglia di Libertà e la loro spinta individuale di rivolta contro questo esistente fatto di gabbie e porte chiuse a chiave. siamo certi che quello di ieri non è solo che l’inizio. Viva l’individuo e la sua Anarchia!

Genova [Italia]: Archiviata indagine della Procura di Genova su anarchici

GENOVA,31 marzo: archiviata l’indagine del pm Manotti su anarchici
Dai media si apprende che il pubblico ministero genovese,Federico Manotti ha definitivamente archiviato per 33 indagati, per 270 bis e 280, un fascicolo che riguardava una serie di attacchi, avvenuti tra Liguria, Toscana ed Emilia, dal 2004 al 2009,alcuni rivendicati da diversi gruppi Fai informali.
Ad un anno di distanza dalle richieste di custodia cautelare rifiutate nel marzo 2014,il procedimento rimane aperto solo per Alfredo Cospito(in carcere per il ferimento Adinolfi) :gli atti contro di lui sono stati stralciati ed inviati a Torino dove risulta ancora aperta un indagine verso un non meglio definito (secondo il quotidiano locale Il secolo XIX )”gruppo anarchico piemontese”.

Modena – Attaccata banca in solidarietà con i prigionieri anarchici in AS2 a Ferrara

“MODENA: BANCA CARISBO ATTACCATA IN SOLIDARIETà AI PRIGIONIERI RINCHIUSI IN AS2 A FERRARA

BANCA CARISBO ATTACCATA NELLA NOTTE TRA IL 16 E IL 17 MARZO: BANCOMAT MANOMESSO E VETRINE SFONDATE A MARTELLATE. UN SALUTO AI COMPAGNI RINCHIUSI IN AS2 SOTTOPOSTI DA OLTRE UN MESE A ISOLAMENTO PUNITIVO”

Freccette! Uno spettro si aggira per la valle. Comunicato.

bersaglioOllallà! Pare proprio che ogni tanto qualche freccetta colpisca proprio il sugherino centrale del bersaglio, quello che vale un sacco di punti per intendersi, e se la freccetta in questione si chiama “critica radicale” vuol dire che per una volta le parole hanno avuto un peso, e che diamine! Non capita spesso! Festeggerò brindando alla salute di coloro che mi hanno omaggiato di un bel regalo, anche se fuori stagione -il mio compleanno è a luglio- vergando sulla via che mi riporta a casa la notevole frase: “Tornatene a Pistoi(A) parassita da tastiera”. Personalmente avrei aggiunto un bel punto esclamativo, ma tant’è non sindachiamo gli stili letterari altrui.

Insomma ogni epoca ha i suoi spettri che si aggirano qua e là e se qualche annetto fa era quella cosa chiamata comunismo (già roba da preti) oggi -i tempi hanno i fantasmi che si meritano- questa presenza invero un po eterea ma bella urticante quando capita di incontrarla, si chiama “critica”. Mi rendo conto dello strumento demodé come mi rendo conto che le poche volte che questo viene utilizzato in certi ambiti lo si è fa agitandolo come un piumino o -in alcuni casi- come uno stiletto, ebbene purtroppo ho il vizio di utilizzare sempre l’ascia da spacco, che ci posso fare, ad ognuno lo strumento che gli è più affine…

Ma non ci perdiamo e torniamo all’oggetto in essere: “Tornatene a Pistoi(A) parassita da tastiera”; ovviamente qualcuno ha trovato urticante l’articolo scritto per Avalanche (che per chi non lo sapesse è un bollettino anarchico internazionale multilingue) e poi pubblicato in italiano sul blog “anarchicipistoiesi”. L’articolo in quesione, che analizza criticamente dal punto di vista dei due estensori la questione valsusina e la presenza di alcuni anarchici all’interno di questa esperienza evidentemente ha colpito nel segno e proprio come l’ortica ha punto chi l’ha afferrata con foga nella maniera sbagliata. Eppure l’ortica è un cibo ottimo, va solo saputa raccogliere e trattare, per poi poterla gustare nella miglior maniera, come la critica insomma che o la si recepisce come andrebbe recepita o travolge e urtica. Fortunatamente molti affini hanno saputo gustare questa infestante senza pungersi…Insomma se la critica ha colpito, tanto da spingere qualcuno a muoversi in una notte umidiccia, anche se non so quando sia stata vergata la felice dimostrazione del bersaglio centrato, la mattina non c’era, all’ora tarda nella quale son rientrato era li sul muro a far bella mostra di sé, spero ci rimanga molto! E’ la prova provata che le parole si depositano come sale sulle piaghe aperte della (in)coerenza…ma, è già perché un “ma” c’è, alcune cosette in più sul contenuto palese e latente della scritta va detto. Partiamo da ciò che si vede: “parassita da tastiera” frasetta che nei contenuti risulta essere piuttosto scontata…il classico “sei solo in rete” o “non ti si vede mai” dovrebbe ormai aver perso di senso, anche perché o certuni si son messi a fare il lavoro dell’investigatore andandosi -da bravi spioni- ad informare su chi fa cosa e quando, o dovrebbero riflettere un minimo sul fatto che le richieste di “curriculum” militante generalmente lo fanno le…questure…ergo se lor signori vogliono sapere qualcosa di me vadano dai loro colleghi in potenza, la questura di riferimento si trova a Pistoia, via Macallé, ma forse facendo richiesta all’ufficio competente di Torino detto “curriculum” potrebbe arrivarvi comodamente a casa.

Passiamo ai contenuti latenti…a fronte di una critica piuttosto circostanziata -nei limiti dei mezzi degli ostensori, s’intende- si tenta di eludere la questione andando a cercarsi il capro espiatorio perfetto, e cosa di meglio di un bell’anarchico individualista con il vizio di dire e scrivere ciò che pensa? Ma la questioni poste nell’articolo hanno vita propria, al di là che le abbia scritte un “angelo” delle barricate (vi piace la figura pretucci?), uno scribacchino da tastiera, un eccitato mentale…sì perché le questioni di sostanza sono tali sia che a indagarle e metterle in luce sia la linda mano del giovane militante, o quella un po più sporca -ma potrebbe essere altrimenti, frugando nel putridume?- del “rompicoglioni” di turno…No cari, non sarò il dito dietro il quale vi nasconderete, piuttosto -e da oggi ancor di più- sarò l’indice che stuzzicherà la carne viva delle contraddizioni e della critica. Dove abito lo sapete, e conto di starci finché non avrò voglia di camminare altre montagne. Che volete fare, oltre a dimostrare con le vostre azioni che quando vi si accusa di “pensiero unico” ed omologato si centra proprio il citato sugherino? Io rimango insuscettibile di ravvedimento…e difficile pure da intimidire, a voi cari!

Sempre ritto a prua! Marco, Anarchico Individualista.

Uno scritto di Gianluca Iacovacci: “Facciamo finta che tutto va bene…che tutto va bene…”

cope gianPubbllico questo bello scritto di Gianluca, con il cuore rischiarato da un sentimento di affinità e dalla gioia di scoprire una volta di più che si può sentire compagni individui mai conosciuti ma mossi dalla stessa impellenza di rivolta individuale. A lui ed Adriano va il mio più fraterno abbraccio, come a Nicola ed Alfredo. Ci scuseranno i sacerdoti del verbo anarchico e gli anarchici intossicati di democratismo popolarista…

Il testo è piuttosto lungo, poco più di 40 pagine, pubblichiamo quindi il PDF scaricabile.

CLICCA E SCARICA “FACCIAMO FINTA CHE TUTO VA BENE…CHE TUTTO VA BENE…Uno scritto al napalm di GIANLUCA IACOVACCI”

Udine – Attaccato esponente Lega Nord durante sgombero migranti

Udine, 18 marzo 2015

Attaccato il capetto della Lega Nord Alessandro Ciani a Udine in occasione del tentato sgombero sbirresco dei rifugiati politici di ieri, martedì 17 marzo 2015, prontamente difeso dalla DIGOS. Sull’italico e padano comunicato dei fascio-leghisti solo una precisazione: della tolleranza e della democrazia (quella degli amici di CasaPound e di Marine Le Pen?), di cui Ciani ci accusa di parlare ma di non rispettare, non permettendogli di stare lì, non ce ne frega un cazzo. Nessuna tolleranza per razzisti e fascisti! Conflittualità constante!
Aggiornamento dalla stampa di regime («il Gazzettino», 18 marzo 2015): il fascio-leghista attaccato ha fatto denuncia.

Anarchici

ATENE:17 marzo, corteo e scontri in solidarietà ai prigionieri in sciopero della fame

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Martedì 17 marzo ,nel pomeriggio ,si è tenuta nel centro di Atene una manifestazione in solidarietà prigionieri in  sciopero della fame nelle carceri greche. Il corteo è iniziato in piazza Monastiraki, è passato per le vie Athinas e Stadiou, attraverso piazza Syntagma fino a Propileos. Sul finire della manifestazione, che contava 1.500-2.000 persone, sono state fatte barricate ad Exarchia, ci sono stati scontri con le guardie e veicoli di lusso incendiati.
Fonte contrainfo espanol
Traduzione Crocenera

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