Piemonte: Arresti, occupazioni, attacchi al cantiere TAV

1 Maggio- a Seguito dei tafferugli durante il corteo del Primo Maggio un digossino si rimediava 10 punti in testa ed un compagno -Boba- redattore di Radio Black out, nel tentativo di liberare una ragazza fermata, veniva arrestato. Ora si trova ai domiciliari senza restrizioni

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3 Maggio- Liberato nuovo spazio proprio dietro il culo della mole, il posto si chiama Rabel

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4 Maggio- Chiomonte. Nella notte alcuni incappucciati riescono ad avvicinarsi alle reti del cantiere del Tav per lanciare all’interno bombe carta e bengala. Prima che la polizia di guardia al cantiere riuscisse ad uscire, il gruppo fugge tra i boschi gettando in strada diversi chiodi a tre punte.

Cena a sostegno dei compagni e delle compagne coinvolti nell’indagine genovese “Replay”

cena antistressDomenica 4 maggio dalle ore 19 in Piazza Valoria
Cena a sostegno delle spese legali sostenute dai compagni coinvolti nell’indagine “Replay”
accusati di associazione sovversiva e attentato con finalità di terrorismo.
Per prenotazioni scrivere a questo indirizzo o al numero di cellulare 3899711204.

11 giugno 2014 – Giornata internazionale di solidarietà con Marie Mason, Eric McDavid e tuttx i/le prigionierx anarchichx di lunga data

L’11 giugno si sta rapidamente avvicinando. Come rivitalizzazione della giornata di supporto per i/le prigionierx ecologistx, la Giornata Internazionale di Solidarietà con Marie Mason, Eric McDavid e i/le Prigionierx Anarchichx di Lunga Data ha visto negli ultimi 3 anni un’enorme diffusione del supporto e dell’amore per Marie ed Eric in tutti gli angoli del mondo. Continua a leggere

il riesame di Genova rifiuta ancora le richieste del PM Manotti

GENOVA – Il 24 marzo il tribunale del riesame  di Genova ha  rifiutato per la terza volta, per l’insussistenza del quadro probatorio, 10 misure di custodia cautelare richieste dal pm Manotti nell’ ambito di un procedimentoche riuniva varie inchieste; alcune  archiviate e riaperte, altre ancora in corso tra Liguria, Toscana ed Emilia per 270 bis e 280, contestati in riferimento ad  una serie di attacchi  rivendicati da diversi  gruppi FAI informali (due ordigni esplosivi a alla sede dei Ris di Parma nell’ ottobre 2005, un plico esplosivo inviatoall’ allora sindaco di Bologna Cofferati nel novembre 2005, più degli attacchi con ordigni esplosivi alle caserme dei carabinieri  di Genova Prà e Voltri del marzo 2005) e l’ incendio di un’ auto della Croce Rossa a Genova nel 2009. Continua a leggere

Crocenera Anarchica, il sito

E’ on line il sito di Crocenera anarchica: http://www.crocenera.org Tenetelo d’occhio per avere news sulle lotte fuori e dentro le carceri, sotto gli indirizzi per richiedere le copie cartacee del bollettino.

mail: crocenera@distruzione.org

Casella Postale: Pasquale Valitutti – C.P. 18003 –  00164 Roma

Giornate di Solidarietà Internazionale con i compagni detenuti

manifestosolidarieta

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CHI C’E’ DIETRO?

da Macerie 
 
E se fosse vero che qualcuno, nella serata di venerdì 11 aprile, ha aspettato sotto casa e aggredito l’autista di Antonio Rinaudo? Non lo sappiamo e nessuno può affermare seriamente di saperlo, a parte gli autori stessi. E allora chi c’è dietro l’aggressione? Potenzialmente «tante, tantissime persone» risponderebbe chi conosce un po’ la storia recente di questa città, e non vuole unirsi a tutti i costi alla risma di pifferai che amano cercar rifugio all’ombra del complottismo. Perché, parafrasando una scritta apparsa alcune settimane fa sulla sede del Pd di via Oropa,  «Rinaudo e Padalino fanno schifo a tutti, non solo ai No Tav». Chi c’è infatti dietro le inchieste contro i partecipanti ai blocchi di dicembre? Chi c’è dietro le inchieste contro gli ultras? Chi c’è dietro le inchieste contro le resistenze spontanee contro arresti e retate? Insomma sono tanti gli inquisiti e i detenuti delle Vallette che, pur non frequentando la Val di Susa né centri sociali o case occupate torinesi, per la loro sorte devono ringraziare i due novelli boia di Torino, quelli che negli anni si sono ricavati all’interno della Procura torinese la preziosa funzione di reprimere tutto ciò che in qualche modo odori di conflitto sociale, a trecentosessanta gradi. E non diciamo questo, beninteso, per dire a inquirenti e paranoici «guardate altrove, noi non c’entriamo!» Perché non è il nostro stile e perché, al contrario, noi c’entriamo eccome.
Noi c’entriamo per due motivi ben precisi. Primo, perché ci sentiamo una parte – una parte tra le tante – di quel conflitto sociale che si estende ben al di là della logica, dei metodi, delle scadenze e delle benedizioni dei vari circuiti militanti ufficiali. Secondo, perché questo agguato è stato immediatamente associato al processo per «terrorismo» contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Come si è giustamente detto, questa grave accusa ha sicuramente l’obiettivo di attaccare un intero movimento che negli anni ha affrontato il problema di dare concretezza al suo «no» all’Alta Velocità. Ma questa inchiesta, trovando nell’isteria complottista un valido alleato, mira anche a rendere impraticabile ed impensabile un’idea già di per sé poco diffusa di questi tempi: l’idea che sia possibile coordinarsi liberamente con chi si desidera, per fare ciò che in coscienza si ritiene più opportuno, nei modi che si ritengono più efficaci. Perché, in fondo, è anche e soprattutto di questo che Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono accusati.

macerie @ Aprile 16, 2014

Lettera di Niccolò dal carcere

Questa mattina nel corridoio della sezione, prima di scendere all’aria, ho visto dalla finestra dei detenuti che giocavano nel campo da calcio, che si sgranchivano le gambe accarezzati da un bel venticello. Porca vacca quanto avrei voluto stare in mezzo a loro. Dalla cella li sento ancora esultare ad ogni goal e mi godrei almeno la partita dagli spalti se non avessi questo cavolo di plexiglass opaco davanti alla finestra… so che questo è uno dei particolari che ha fatto più scalpore di questa Alta Sicurezza. Continua a leggere

Primo Maggio a Carrara

manifesto carrara

Da Carrara, stretta tra il saccheggio delle cave di marmo e le nocività della piana, rilanciamo la lotta contro le devastazioni dell’ambiente e della salute.

In solidarietà a Chiara, Niccolò, Mattia, Claudio, a Marco Camenisch e a
tutti i/le ribelli delle montagne.

 

Presidi anticarcerari

enerdì 18 aprile – ore 18.00
Presidio No Tav in solidarietà con i prigionieri – appuntamento dietro la Coin di Mestre

LA LOTTA AL TAV NON SI ARRESTA
Da ormai venti anni la popolazione della Valsusa lotta contro il progetto della linea ferroviaria Tav
Torino-Lione. Un progetto devastante per il territorio, con tunnel in montagne contenenti amianto, il
cui unico beneficio è il guadagno per i colossi multinazionali delle Ferrovie, Cmc, Impregilo e altri.
Il popolo valsusino sta contrastando con ogni mezzo la costruzione di questa inutile opera, con
manifestazioni, presidi e blocchi stradali, denunciandone, oltre alla devastazione ambientale, lo
spreco di risorse pubbliche e la connivenza del sistema politico e dei colossi multinazionali,
determinati a continuare nel lucroso affare di centinaia di miliardi di euro rappresentato dal Tav.
Lo stato italiano risponde nei modi più duri contro chi si oppponeva e si oppone alle proprie
speculazioni con cariche ai manifestanti, distruzioni di presidi, militarizzazione del territorio con
esercito e polizia che presidiano continuativamente i cantieri. Ad oggi sono più di 500 gli inquisiti
dalla magistratura per azioni contro il Tav. Continua a leggere