COMUNICATO SULLA DETENZIONE DI MICHELE A FERRARA:
Per telefono la madre di Michele ha raggiunto gli addetti del carcere di Ferrara. Le notizie sono queste e non ci piacciono per niente.
E’ tenuto in regime di “Alta sicurezza”; non hanno nessuna struttura per celiaci e contemporaneamente ci è impedito di potergli portare pacchi, quindi alimenti.
Michele è affetto da celiachia, intolleranza al glutine, per cui gli è fatto divieto medico di assumere cibi che contengano glutine, in parole semplici, il pane che mangiamo tutti i giorni, la pasta che mangiamo tutti i giorni, i dolci che mangiamo tutti i giorni, tutti i salumi perché sono trattati con le farine, la pizza, la birra e gran parte degli alimenti.
Le conseguenze sono forti dolori fisici immediati che si hanno assumendo glutine e pregiudizio sulla salute con il concreto rischio di sviluppare malattie gravi nel breve tempo ( dal diabete alla tiroide ) e nel lungo periodo malattie ancora molto più gravi.
ALZIAMO IL LIVELLO DELLA PROTESTA. METTIAMO QUESTO STATO,CHE HA SUPERATO VERSO MICHELE IL CONFINE DELLA CIVILTA’ PER APPRODARE A QUELLO DELLA BARBARIE, NELLE CONDIZIONI DI CAMBIARE ATTEGGIAMENTO.
Comitato23Ottobre
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Domenica 13 Luglio ai Castelli: Pranzo benefit per Gianluca e Adriano
“ […] La virtualizzazione di un processo, per quanto significativa, è in fondo poca cosa comparata alle nefandezze dell’autorità (in questo caso giudiziaria) ma è comunque indicativa in relazione a quella che è la virtualizzazione della vita, volta a controllare e annichilire, dove vengono meno emozioni, espressività e sensorialità… dove viene meno la bellezza stessa della vita e la libertà di viverla realmente.”
Da un comunicato di Adriano
Gianluca e Adriano si trovano reclusi nelle carceri di Alessandria e Ferrara in Alta Sicurezza 2 dal settembre 2013 perchè accusati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, in quanto ritenuti autori di diverse azioni, attacchi e sabotaggi avvenuti ai Castelli Romani contro banche, multinazionali del petrolio e in difesa della terra. Continua a leggere
Aggiornamento su Michele Fabiani, trasferimento lampo e destinazione sconosciuta!
ACCANIMENTO INFINITO CONTRO MICHELE: TRASFERITO DAL CARCERE DI MAIANO A DESTINAZIONE PER ORA SCONOSCIUTA
Quando l’avvocato Parente è arrivato al carcere di Maiano poco fa, gli è stato comunicato che Michele era stato trasferito per ordine del Ministero.
Le stesse guardie del carcere apparivano stupite per una prassi insolita a cui non sapevano dare alcuna spiegazione.
Moltiplichiamo le nostre presenze stasera alle 19 in Piazza del Comune.
Trasferito perché, visto che di fatto è un prigioniero comune e l’associazione sovversiva è stata cancellata da l’ appello e dalla cassazione.
Dobbiamo dare credito alla notizia fatta filtrare ieri sul Messaggero che: “A Fabiani non è stata concessa la sospensione della pena per via della vicinanza con ambienti eversivi”.
Saremmo noi gli ambienti eversivi ? Eversivi così pericolosi da indurre il Ministero a portarlo via da Spoleto in meno di 24 ore ?
Spoleto e tutti coloro che non sono disposti ad accettare queste carognate devono dire la loro anche stavolta, sappiamo che lo faranno.
Comitato23ottobre
Nicola e Alfredo, confermate le condanne
Apprendiamo che gli aguzzini togati hanno confermato le condanne ai compagni Nicola e Alfredo, incarcerati per l’azzoppamento del nuclearista Adinolfi. Solidarietà ribelle ai compagni sequestrati dallo stato! Seguiranno eventuali aggiornamenti.
Tu la chiami Legge, io la chiamo ingiustizia. Michele Libero!
Oggi, giovedì 10 luglio 2014, ore 16e30 ,tre agenti in borghese si sono presentati a casa di Michele Fabiani per eseguirne l’arresto. Finisce così come è cominciata l’operazione nota come Brushwood : con il carcere. Già da Venerdì 27 Giugno era nota a Michele la conferma da parte della Cassazione della sua condanna a 2 anni e tre mesi. La settimana dopo la procura di Perugia , ne ha disposto la cattura richiamandosi all’ articolo 656 del codice di procedura penale a cui è stata correlata una nuova modifica dell’articolo 4 bis O.P ,posta ad hoc dallo Stato nel misero tentativo di tagliare la testa alle nuove stagioni di lotta, la quale prevede che in condanne dove figuri tanto l’eversione quanto la violenza sulle cose o sulle persone non vengano previste misure detentive diverse dalla carcerazione. Michele, per altro, si è rifiutato di chiedere, tramite avvocato, la commutazione della pena in servizi sociali prassi inconciliabile con la sua condizione di detenuto politico e rivoluzionario della quale non crede di dover chiedere scusa/ perdono all’infame potere borghese. I sabotaggi ai cantieri che lo Stato gli imputa , sebbene senza una prova materiale , non sono per noi né una fonte di disonore né di vergogna; ritenendo, infatti, legittimo qualsiasi atto rivolto contro il sistema del Capitale, contro un sistema che nella sua insensataggine distrugge l’uomo stesso ed il suo habitat: la natura. La giustizia proletaria condanna chi sfrutta, chi si arricchisce sulla pelle dei lavoratori devastando l’ambiente, rovinandogli la salute, togliendogli i minuti che dovrebbero trascorre con i propri cari invece che a spaccarsi la schiena per mantenere pingue la pancia di pochi. Ogni vostra condanna per noi è un merito. Con Damiano e Fabrizio nel cuore. Rifiutando i giudizi della borghesia e, quindi, travalicando le loro distinzioni fra “colpevole” od “innocente” utili solo a dividere la classe…. LIBERTA’ PER TUTTI I COMPAGNI ANARCHICI LIBERTA’ PER TUTTI I COMUNISTI LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI LIBERTA’ PER TUTTI I PROLETARI I suoi compagni/e Comitato politico L’EVASIONE
Per chi voglia scrivere a Michele Fabiani l’indirizzo è Casa Circondariale/casa di Reclusione Spoleto Via Maiano 10 cap 06049 Spoleto (pg)
Op. Brushwood – Esito cassazione e solidarietà verso Michele
Cassazione
Venerdì 27 ,ore 13, è arrivata la comunicazione del dispositivo della Corte di cassazione per la sentenza Brushwood. Confermata la condanna a 2 anni e tre mesi per Michele Fabiani. Lunedì o martedì si avrà la comunicazione da parte dei giudici di sorveglianza di Perugia e Spoleto su come sarà scontato il rimanente anno di condanna. Confermata la sconfitta sostanziale del teorema, l’eclissi dell’ipotesi associativa e le condanne a 12 e 11 mesi per Dario Polinori e Damiano Corrias (morto lo scorso settembre). Così come le assoluzioni di Andrea e Farbizio (anche lui morto, nel giugno 2010). Confermato anche che il vero nemico da abbattere era Michele, il quale si è sempre rivendicato come anarchico e ha gestito il processo a testa alta, oltre alle lotte dove è stato compagno instancabile in questi sette anni, come lo era prima. Per questo ora rischia di tornare in carcere. Ha fatto sapere, tra l’altro, che rifiuterà ogni ipotesi di servizio sociale.
Niente ci aspettavamo dai tribunali borghesi, niente ci aspettiamo da una legge complice ed artefice dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La condanna proletaria ricade su chi sfrutta, chi licenzia per maternità, infortuni, malattia. Su chi ti insulta perché al lavoro non sei abbastanza veloce o su chi si crede qualcuno solo perché è un “padrone”. Su chi offende la terra e opprime la natura. La vostra condanna per noi è un merito.
LO STATO SI ABBATTE E NON SI CAMBIA.
FORZA MEC SIAMO TUTTI CON TE!!!!!!
Solidarietà
Venerdì, aspettando la Cassazione, 40 compagni si riuniscono a Casa Rossa in assemblea permanente. Non arrivano notizie, e comincia a circolare la voce che la sentenza sarebbe giunta l’indomani. Così l’assemblea degenera in vino e attorno al braciere. Lo Spirito, in tutti i sensi, della Solidarietà.
In 4 si dorme da Michele, per salutare le guardie se dovessero venire.
Alle 14 arriva la notizia: confermata la condanna a 2 anni e 3 mesi. Solo a Michele, il teorema crolla, tutti gli altri assolti o quasi. Lo Stato non perdona chi si è sempre rivendicato anarchico.
Nuova assemblea, alle 16. Tanti compagni, radunati in pochi minuti. Si finisce, tanto per cambiare, a sera tarda. Si dorme di nuovo, in tre, dal compagno. Ancora i CC non si sono visti. Aspettano che Michele sia solo?
Ma Michele non sarà mai solo!
altro comunicato su:
http://www.anarchaos.org/2014/06/quando-aiutare-la-vita-vuol-dire-essere-terrorista/
Altri ce ne sono in giro…da vari gruppi e con varie letture
Richiesta conferma della condanna per Alfredo e Nicola
Genova- 27 giugno-Alla prima udienza del processo d’ appello per il procedimento Adinolfi i procuratori generali Antonio Lucisano e Pio Machiavello hanno richiesto la conferma della condanna di primo grado , Nicola ed Alfredo si sono rifiutati di presenziare al processo in videoconferenza.Prossima udienza il 4 luglio.
Prigionieri | 3 giugno – Esito del riesame
Il Tribunale del Riesame ha in buona parte confermato le misure cautelari emesse dal GIP il 3 giugno scorso.
Escono dal carcere per andare agli arresti domiciliari, Beppe, Daniele, Francesco, Marianna e Nicolò.
Confermata la misura per tre delle quattro persone che già si trovavano ai domiciliari.
Rimangono in carcere Andrea, Fabio, Michele, Paolo, Toshi, Chiara, Claudio e Niccolò.
Per scrivere a tutti loro:
Andrea Ventrella C.C. Via Port’aurea, 57 – 48121 Ravenna
Paolo Milan e Toshiyuki Hosokawa C.C. Località Les Iles, 14 – 11020 Brissogne (Aosta)
Michele Garau C.C. Strada Quarto Inferiore, 266 – 14030, località Quarto d’Asti, Asti
Fabio Milan C.C. Via del Rollone, 19 – 13100 Vercelli
Niccolò Blasi C.C. San Michele strada Casale, 50/A – 15121 Alessandria
Zenobi Chiara e Alberto Claudio C.C. Via Maria Adelaide Aglietta, 35 – 10151, Torino
All’attenzione del Sig. Gariglio, lettera di Andrea dal carcere
Questa lettera arriva da Andrea che si trova rinchiuso nel carcere di Ravenna per l’inchiesta del 3 giugno. L’ originale di questo scritto è stato inviato direttamente al destinatario, Davide Gariglio, Segretario regionale del P.d. che aveva preso parola alla notizia dell’operazione di polizia. Consapevoli della molte buste che intasano la casella delle lettere della Segreteria e della facilità con cui la posta va perduta, ne pubblichiamo qui il contenuto.
Ravenna, 13 Giugno 2014
Cortese Sig. Gariglio,
Leggo solo oggi il comunicato stampa con il quale lei ringrazia magistratura e forze dell’ordine per la retata anti-anarchici di dieci giorni fa.
Lo leggo solo ora giacché, essendo uno dei sovversivi arrestati in quella operazione, mi trovo chiuso in una cella a varie centinaia di chilometri di distanza dalla nostra città: e qui le informazioni giungono smozzicate e in perenne ritardo. Continua a leggere