Firenze – Storie di ordinaria deportazione

Giovedì 16 gennaio Mustafà, caro amico di Villa Panico, è stato arrestato, picchiato e deportato al CIE di Caltanissetta in piazza S.Ambrogio a Firenze, durante una delle continue retate da parte della Polizia, volte a ripulire la città da immigrati e altri indesiderati. Come amici abbiamo risposto alla notizia della sua deportazione con un piccolo corteo spontaneo appena venuti a conoscenza dell’accaduto.

Di seguito uno dei testi distribuiti:


Ogni giorno mentre vai al lavoro, fai la spesa, guardi la televisione commentando con gusto le performances di Rossi o il culo delle veline decine di persone vengono sequestrate, deportate, umiliate dallo stato italiano per mano di sadici individui che da sempre fanno del sopruso la  propria ragione di vita: gli SBIRRI.
Il motivo? Loro dicono che li prendono perchè clandestini.
NOI SAPPIAMO CHE NON E’ VERO!! Sappiamo che i motivi sono il controllo ed il profitto.

Come ogni prodotto per poter essere immesso nel circuito delle merci deve essere contrassegnato da un codice a barre, così ogni persona fin dalla nascita è libera di esistere nella società civile solo se provvista di documenti. Questo significa che come è possibile controllare con un ‘bip’ da dove proviene una merce, dove può essere venduta, il prezzo e la data di scadenza, allo stesso modo il permesso di soggiorno e la carta di identità offrono al potere e ai suoi cani la possibilità di fermare chiunque, sapere da dove viene, se ha il permesso di vivere in Italia, la data di scadenza della sua libertà di circolare ed il suo prezzo ( il lavoro che fa in termini di reddito e di ruolo che ricopre nella società).
La merce sprovvista di codice a barre e marchio CEE viene gettata nei magazzini di stato; poi o viene riciclata come bottino dal finanziere che l’ha sequestrata oppure marchiata di contrabbando e distrutta. Allo stesso modo una persona sprovvista di documenti viene arbitrariamente sequestrata, deportata nei C.I.E dove rimarrà rinchiusa a tempo indeterminato, parcheggiata sotto chiave in questi lager per clandestini, in questi campi di concentramento e tortura per esseri umani non autorizzati alla vita. Tutto questo in attesa di essere liberata con l’obbligo di rimpatriare entro un mese oppure di essere rimpatriata in manette.
Non a caso l’immigrazione non è vietata, ma regolamentata. Per entrare legalmete  in Italia è necessario avere un contratto regolare di lavoro. Se non ne possiedi uno devi tentare di varcarne clandestinamente i confini. Alcuni decidono di affrontare un viaggio della speranza rischiando la vita su un barcone in mezzo al mediterraneo, altri sono disposti ad accettare qualsiasi lavoro da schiavo pur di entrare in Italia, o addirittura a pagare fino a seimila euro un finto contratto di lavoro per ottenere i documenti.Una volta scaduto il contratto un immigrato regolare torna ad essere clandestino, quindi sottoposto al ricatto, per vivere, di scegliere tra lo sfruttamento del lavoro nero a qualsiasi salario e condizione oppure una vita di espedienti.  Nel frattempo è costantemente esposto al rischio di essere catturato dalla polizia e messo in un C.I.E. dal quale chi non serve più viene rispedito al suo paese; gli altri vengono reimmessi nel mercato con un ulteriore ricatto: la marginalità o l’illegalità consentita come manodopera a basso costo nei campi di pomodori, come schiavi badanti sepolti vivi nelle case degli anziani per solo vitto e alloggio ecc….
Questa sorte, che ogni giorno tocca a centinaia di persone, giovedì 16 Gennaio 2014 è toccata al nostro amico Mustafà. L’ennesima retata che anche quella sera ha rastrellato le piazze fiorentine a caccia di illegalità, lo ha colpito e strappato alla sua vita ed ai suoi affetti solo perchè non aveva il permesso di soggiorno. Lo hanno picchiato vigliaccamente, rinchiuso nella questura di Firenze e poi deportato nel C.I.E. di Caltanissetta. Oggi 20/01/2014 il giudice di pace deciderà del destino di Mustafà. Il nostro affetto e la nostra rabbia sono con lui e con tutte le persone rinchiuse nelle gabbie dello stato.

Libertà per Mustafà!
Fuoco ai C.I.E.! Fuoco alle galere!

Firenze, retata e arresto, Mustafa libero! Fuoco alle gabbie!

Giovedì, nella Firenze del nuovo visir del PD Matteo Renzi, a seguito di una retata contro il degrado è stato fermato Mustafa, compagno e amico del Panico. La notizia è venuta fuori il Venerdì, quando è riuscito finalmente a comunicare con i compagni, essendo nuovamente entrato in possesso del telefono cellulare, che il birrame fiorentino gli aveva sequestrato. Mustafa si trova attualmente recluso nel CIE di Caltanissetta. In questi giorni nella città che fù di Dante si sono già svolte numerose iniziative di solidarietà. Vi aggiorneremo sugli sviluppi.

Mustafa libero! Fuoco ai CIE e a chi li gestisce! Liberi/e Tutti/e! Viva l’Anarchia!

I lavoratori ATAF scioperano ad oltranza, lode a loro! Ma per piacere…

Ah! I lavoratori ATAF scioperano ad oltranza, lode a loro! Scioperano per difendere il loro diritto ad essere schiavi salariati, succubi di questo sistema. Accetteranno le briciole che gli presenteranno su un piatto di latta, come sempre. Il lavoro non si difende, non si rivendica, si distrugge. Non ve ne abbiate, son solo un burbero ed un selvaggio, rientrino pure nelle orbite gli occhi, solo non riesco a capire come si faccia a difendere il proprio ruolo all’interno della recita di questo esistente di sbarre, dominio e asservimento. Spiacente.

[Firenze] Due giorni di concerti benefit per Alfredo e Nicola a Villa Panico

29 – 30 novembre 2013 – Villa Panico, Firenze

Due giorni di concerti benefit per Nicola e Alfredo

AGGRESSIONE NEOFASCISTA A FIRENZE! SABATO 16 NOVEMBRE ORE 15.30 IN PIAZZA SAVONAROLA CORTEO ANTIFASCISTA

Dopo quanto accaduto in piazza della Repubblica con l’aggressione di tre antifascisti da parte di una decina di appartenenti a Casa Pound, Firenze Antifascista lancia la mobilitazione per sabato prossimo. Rivolgiamo l’appello a tutte le realtà del territorio e non solo, a tutti coloro che si riconoscono nei valori e nella pratica dell’antifascismo per promuovere e partecipare al corteo di Firenze, per ribadire che in questa città i fascisti e la loro violenza squadrista non devono più trovare spazio e smascherare la catena di complicità di chi consente loro di avere agibilità concedendogli la sala di un bar, una sede in affitto o appoggio politico. Continue reading

[Firenze] Presentazione di “Simòn Radowitzky – Vita di un anarchico” e concerto benefit prigionieri alla Riottosa

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AGGRESSIONE NEOFASCISTA A FIRENZE

Nella sera di sabato 9 novembre due ragazzi e una ragazza, che si trovavano a passare da piazza della Repubblica, riconosciuti come antifascisti, sono stati aggrediti da un gruppo di neofascisti che gli si sono scagliati contro in una decina gettandoli a terra prendendoli a calci.
Sappiamo che al bar “le Giubbe Rosse”, locale non nuovo a ospitare iniziative neofasciste, era appena terminata un’iniziativa di Casa Pound Firenze.
Nella piazza erano presenti diversi agenti della Digos che sono intervenuti quando il pestaggio era ormai finito, hanno così identificato e portato in Questura solo gli aggrediti e “stranamente” lasciato andar via gli aggressori.

Diciamo questo, non tanto per ricercare un giustizialismo che non ci appartiene, ma per evidenziare per l’ennesima volta le collusioni e la copertura di cui godono i fascisti.
Le forze dell’ordine sono sempre attente quando i fascisti sono in difficoltà e in inferiorità, blindano le loro sedi quando scendono in piazza gli antifascisti, sono solerti e “precisi” nelle indagini a carico dei compagni, ma quando la situazione lo richiede allentano le maglie, le indagini portano in un vicolo cieco come per “l’inchiesta Casseri” e addirittura lasciano che si consumino pestaggi davanti ai loro occhi come in questo caso.

Ad un mese dal secondo anniversario della strage fascista di piazza Dalmazia effettuata da Casseri, esponente di Casa Pound Pistoia, le cui connivenze con la locale Questura sono state ampiamente documentate, la violenza fascista agisce di nuovo in questa città.
Questo non è più tollerabile!
In una fase di crisi strutturale come quella che stiamo attraversando non è possibile non rendersi conto del perché i fascisti vengano ancora una volta sostenuti e appoggiati dalle istituzioni dello Stato: ciò che accade in Grecia con Alba Dorata dovrebbe insegnarci qualcosa!

Esprimendo la massima solidarietà ai compagni aggrediti, invitiamo tutte le realtà del territorio e non solo, tutti coloro che si riconoscono nei valori e nella pratica dell’antifascismo a fare altrettanto e prepararsi alla mobilitazione di cui comunicheremo le modalità nei prossimi giorni.

Firenze Antifascista