TORINO: Si aprono le danze – la prima udienza per Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia

Da Macerie:

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Belli, sorridenti, in forma e felici di essere finalmente insieme. Così sono apparsi questa mattina Claudio, Niccolò, Chiara e Mattia all’apertura del processo che li vede imputati per l’attacco al cantiere del Tav di Chiomonte del maggio passato. Fuori dall’aula bunker delle Vallette un grosso e rumoroso presidio a sostenerli, nonostante i nuvoloni che promettono pioggia e la pioggia che arriva davvero scrosciante a metà mattinata. La celere schierata fa filtro, e lascia entrare nell’aula solo una trentina di persone alla volta, così il tempo passa a fare i turni per salutare i quattro, in piedi sulle sedie del pubblico. A fine mattinata i contabili della Questura registreranno circa duecentocinquanta ingressi: chi sceso dalla Valsusa, chi arrivato da altre città, chi dall’estero, è da tanto tempo che non si vede una solidarietà così forte per un processo. Tutto sommato l’atmosfera è abbastanza rilassata e l’udienza è dedicata alle costituzioni delle parti civili e a contestazioni tecniche e di forma. Fuori va in onda l’intervista al compressore e ogni tanto parte qualche slogan. A fine udienza, l’unica sorpresa: alcuni compagni del pubblico restituiscono a Rinaudo e Padalino, con un ben studiato lancio parabolico, i residui delle microspie ritrovate recentemente malnascoste dentro ai locali dell’Asilo occupato di via Alessandria. Proprio come nel caso delle telecamere di qualche mese fa, il lavoro degli agenti speciali in forza alla Procura è stato fatto in maniera sommaria e i marchingegni spioni sono stati allegramente distrutti: dopo TelePadalino, dunque, ora chiude RadioRinaudo.

macerie @ Maggio 22, 2014

 

Prigionieri | Svizzera – Aggiornamenti su Marco Camenisch: provocazione e trasferimento

Marco Camenisch nei giorni scorsi (dal 15 al 20 maggio) è stato portato in isolamento punitivo nella cella bunker del carcere di Lenzburg (Svizzera) dopo che ha rifiutato l’ennesimo test delle urine, l’ennesima provocazione.
Nei prossimi giorni (tra il 22 e il 23.5.2014) verrà inoltre trasferito in un nuovo carcere nel Canton Zugo. Ancora non è chiaro se questo trasferimento è una ritorsione contro il rifiuto di Marco dell’ennesimo test delle urine o se già era nei piani dell’Amt fur Justizvollzug (Ufficio Esecuzione Pene e Misure) di Zurigo.
Il fine pena di Marco è previsto per l’ 8.5.2018. La liberazione anticipata continua ad essergli rifiutata usando come motivi una sua “violenza cronica” associata ad una visione delinquenziale che avrebbe del mondo.

Questo è il contatto che al momento si ha:

Marco Camenisch
Strafanstalt Bostadel
Postfach 38, CH-6313 Menzingen, Schweiz
Tel. +41 41 757 1919, Fax +41 41 757 1900

Seguiranno aggiornamenti

MARCO LIBERO!

Grecia: Appello alla solidarietà internazionale per Babis Tsilianidis

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Questo testo è dei compagni a Salonicco dove c’è stata un’assemblea per l’appello in tribunale del compagno, invitando tutti i compagni che possono e vogliono a realizzare azioni nelle loro città. Con spirito compagno, su iniziativa dei compagni di Salonicco. Continua a leggere

Prigionieri: Cade il reato di terrorismo per Niccolò, Mattia, Chiara e Claudio

Dal giornalaccio repubbllica apprendiamo che:

Attesa per ore, la sentenza della sesta sezione della Corte di Cassazione è arrivata pochi minuti prima della mezzanotte: annullata la sentenza del tribunale della libertà che ora dovrà riformulare il reato per i quattro in base alle indicazioni della Cassazione. I ricorsi sono stati presentati dai legali di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, i quattro attivisti in carcere da cinque mesi con l’accusa di terrorismo. Soddisfatto uno dei legali degli attivisti, Claudio Novaro, che afferma: “Era un’accusa che non stava in piedi in alcun modo. Non stiamo parlando di una manifestazione di piazza e quello che accadde non ha nulla a che vedere con fatti di terrorismo”. Nella vicenda sotto la lente della Suprema Corte per la prima volta è stato applicato il reato del ‘270 sexies’, “attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, oltre che detenzione di armi da guerra e danneggiamenti”.

Come dio comanda, lettera di Claudio dal carcere di Ferrara.

Ferrara, 15 Aprile 2014

«Il 22 maggio prenderà il via il processo a nostro carico, a poco più di un anno dal sabotaggio di cui siamo accusati, per ribadire che lo Stato c’è ed è efficiente.
Sarà una grande giornata, un grande evento, di quelli in cui si possono esibire le toghe e le divise delle grandi occasioni. Se fino ad oggi a finire sotto processo erano stati i fatti specifici, non le legittime ragioni di una valle, ora che queste hanno cozzato con le ragioni di Stato non paiono più così legittime. Continua a leggere

Prigionieri – Verso il processo del 26 maggio contro Gianluca e Adriano

Si muove la solidarietà nei confronti di Gianluca ed Adriano, in vista della prima udienza del 26 Maggio a Roma.
Di sotto il volantino che lancia l’appuntamento dinanzi la Corte d’Assise ed in allegato le cartoline che ha disegnato Gianluca in carcere.

Per riceverne copie si può scrivere a evasioni@canaglie.org, indicando nell’oggetto “Cartoline per Gianluca ed Adriano”.


Per scrivere ai compagni:

Adriano Antonacci

CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122

Gianluca Iacovacci
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)






Verso il processo del 26 Maggio a Roma contro Gianluca ed Adriano

Gianluca ed Adriano, ragazzi dei Castelli Romani, anarchici, vengono arrestati il 19 Settembre dell’anno scorso.

Un’operazione, coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo del pool antiterrorismo e dal generale Mario Parente comandante dei Ros, li ha ritenuti gli artefici di una serie di danneggiamenti di varia natura avvenuti nella provincia di Roma: si tratta di tredici sabotaggi compiuti nei confronti di alcune banche, di una pellicceria, di sedi distaccate di Eni ed Enel e della discarica di Roncigliano.

Vengono fatte pesare su di loro le accuse di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, oltre quelle di incendio, furto aggravato in concorso, deturpamento e imbrattamento di cose altrui.
Dal giorno del loro arresto, per Gianluca ed Adriano, c’è stato solo il carcere in regime di isolamento: il primo ad Alessandria ed il secondo a Ferrara, all’interno di quelle sezioni speciali dove vengono reclusi uomini e donne la cui prima colpa a loro attribuita è il pensiero di cui sono portatori.

Nell’udienza preliminare che si è svolta il 26 Marzo scorso Gianluca ed Adriano sono stati rinviati a giudizio; in quella stessa sede il GUP D’Alessandro si è assunta la responsabilità di disporre che gli imputati debbano partecipare alle udienze tramite videoconferenza: la decisione sarebbe motivata da una circolare del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria che prevede l’utilizzo di questo strumento come misura di contenzione dei detenuti “più pericolosi”, adottata in seguito all’evasione di Domenico Cutrì, avvenuta nel corso di un trasferimento giudiziario. Nella realtà l’attuazione dei processi per video conferenza accresce la condizione di isolamento, demonizzando e disumanizzando ancor di più i prigionieri a cui si sta cominciando ad applicare.

Il 26 Maggio presso la Corte d’Assise di Roma si svolgerà la prima udienza con rito abbreviato ed il Pm presenterà la richiesta di condanna.

Esprimiamo con forza la nostra solidarietà e vicinanza a Gianluca ed Adriano, consapevoli che la vicenda che li riguarda è parte di tutte/i coloro che mettono in gioco sé stessi, per esprimere e praticare le proprie idee di libertà ed uguaglianza, senza distinzioni, nel rispetto delle diversità di ogni vita.

Anche quel giorno Gianluca ed Adriano non saranno soli.

26 Maggio, Corte d’Assise di Roma, a fianco di Gianluca ed Adriano.

Compagni e compagne di Roma

Prigionieri – Contributo di Gianluca dal carcere di Alessandria

La mia volontà e le idee di cui si contorna sono certo più forti di tutte le angherie che sfodera e mette in atto la democrazia, come ogni altra autorità, contro quegli individui che non si adattano all’ordine delle masse.
L’autorità appunto è il perno che tiene ancora saldi tutti quei principi di sfruttamento, controllo e dominio; e risparmio tutti gli “ismi” del caso che non sono altro che derivati delle condizioni in cui le masse si sono subalternate e sottomesse ai loro simili. Continua a leggere

Alessandria – Comunicato e rivendicazione del compagno Gianluca Iacovacci

La determinazione nella lotta e la nostra solidarietà sono le uniche “armi micidiali”

Cari compagni e coraggiosi resistenti, mi trovo prigioniero come tanti, colpito dalla repressione dello stato che ci vuole annientare.
Non per quello che si fa ma per ciò che ci siamo “azzardati” ad essere, a dire o pensare.
Mi trovo con Adriano e tanti altri sulla giostra inquisitoria della gogna mediatica antiterroristica della democrazia.
Voglio prima di tutto ringraziare tutte le compagne e i compagni che mi hanno portato Solidarietà anche oltre confine, direttamente e non, perché sono convinto che ci si sostiene anche solo con le proprie esistenze di lotta. Continua a leggere

11 giugno 2014 – Giornata internazionale di solidarietà con Marie Mason, Eric McDavid e tuttx i/le prigionierx anarchichx di lunga data

L’11 giugno si sta rapidamente avvicinando. Come rivitalizzazione della giornata di supporto per i/le prigionierx ecologistx, la Giornata Internazionale di Solidarietà con Marie Mason, Eric McDavid e i/le Prigionierx Anarchichx di Lunga Data ha visto negli ultimi 3 anni un’enorme diffusione del supporto e dell’amore per Marie ed Eric in tutti gli angoli del mondo. Continua a leggere

il riesame di Genova rifiuta ancora le richieste del PM Manotti

GENOVA – Il 24 marzo il tribunale del riesame  di Genova ha  rifiutato per la terza volta, per l’insussistenza del quadro probatorio, 10 misure di custodia cautelare richieste dal pm Manotti nell’ ambito di un procedimentoche riuniva varie inchieste; alcune  archiviate e riaperte, altre ancora in corso tra Liguria, Toscana ed Emilia per 270 bis e 280, contestati in riferimento ad  una serie di attacchi  rivendicati da diversi  gruppi FAI informali (due ordigni esplosivi a alla sede dei Ris di Parma nell’ ottobre 2005, un plico esplosivo inviatoall’ allora sindaco di Bologna Cofferati nel novembre 2005, più degli attacchi con ordigni esplosivi alle caserme dei carabinieri  di Genova Prà e Voltri del marzo 2005) e l’ incendio di un’ auto della Croce Rossa a Genova nel 2009. Continua a leggere