Prigionieri | Svizzera – Aggiornamenti su Marco Camenisch: provocazione e trasferimento

Marco Camenisch nei giorni scorsi (dal 15 al 20 maggio) è stato portato in isolamento punitivo nella cella bunker del carcere di Lenzburg (Svizzera) dopo che ha rifiutato l’ennesimo test delle urine, l’ennesima provocazione.
Nei prossimi giorni (tra il 22 e il 23.5.2014) verrà inoltre trasferito in un nuovo carcere nel Canton Zugo. Ancora non è chiaro se questo trasferimento è una ritorsione contro il rifiuto di Marco dell’ennesimo test delle urine o se già era nei piani dell’Amt fur Justizvollzug (Ufficio Esecuzione Pene e Misure) di Zurigo.
Il fine pena di Marco è previsto per l’ 8.5.2018. La liberazione anticipata continua ad essergli rifiutata usando come motivi una sua “violenza cronica” associata ad una visione delinquenziale che avrebbe del mondo.

Questo è il contatto che al momento si ha:

Marco Camenisch
Strafanstalt Bostadel
Postfach 38, CH-6313 Menzingen, Schweiz
Tel. +41 41 757 1919, Fax +41 41 757 1900

Seguiranno aggiornamenti

MARCO LIBERO!

Grecia: Appello alla solidarietà internazionale per Babis Tsilianidis

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Questo testo è dei compagni a Salonicco dove c’è stata un’assemblea per l’appello in tribunale del compagno, invitando tutti i compagni che possono e vogliono a realizzare azioni nelle loro città. Con spirito compagno, su iniziativa dei compagni di Salonicco. Continua a leggere

Prigionieri: Cade il reato di terrorismo per Niccolò, Mattia, Chiara e Claudio

Dal giornalaccio repubbllica apprendiamo che:

Attesa per ore, la sentenza della sesta sezione della Corte di Cassazione è arrivata pochi minuti prima della mezzanotte: annullata la sentenza del tribunale della libertà che ora dovrà riformulare il reato per i quattro in base alle indicazioni della Cassazione. I ricorsi sono stati presentati dai legali di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, i quattro attivisti in carcere da cinque mesi con l’accusa di terrorismo. Soddisfatto uno dei legali degli attivisti, Claudio Novaro, che afferma: “Era un’accusa che non stava in piedi in alcun modo. Non stiamo parlando di una manifestazione di piazza e quello che accadde non ha nulla a che vedere con fatti di terrorismo”. Nella vicenda sotto la lente della Suprema Corte per la prima volta è stato applicato il reato del ‘270 sexies’, “attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, oltre che detenzione di armi da guerra e danneggiamenti”.

Come dio comanda, lettera di Claudio dal carcere di Ferrara.

Ferrara, 15 Aprile 2014

«Il 22 maggio prenderà il via il processo a nostro carico, a poco più di un anno dal sabotaggio di cui siamo accusati, per ribadire che lo Stato c’è ed è efficiente.
Sarà una grande giornata, un grande evento, di quelli in cui si possono esibire le toghe e le divise delle grandi occasioni. Se fino ad oggi a finire sotto processo erano stati i fatti specifici, non le legittime ragioni di una valle, ora che queste hanno cozzato con le ragioni di Stato non paiono più così legittime. Continua a leggere

Appello per una mobilitazione contro i processi in videoconferenza dal 22 al 26 maggio

Contro la videoconferenza e l’isolamento
Mobilitazione – dal 22 al 26 maggio

Nel suo attacco alle lotte, lo Stato sta sia allargando l’utilizzo della  differenziazione che estendendo l’imposizione del processo in videoconferenza, inizialmente limitato a prigionieri in 41 bis.
Il 22 maggio inizierà il processo contro 4 compagni/e, Chiara, Niccolò, Mattia e Claudio, accusati di un attacco al cantiere TAV di Chiomonte. Qualche giorno dopo, il 26 maggio, ci sarà anche l’apertura di un altro procedimento, a carico di Gianluca e Adriano, compagni accusati di alcune azioni dirette contro enti e strutture coinvolte nella devastazione della Terra. Tutti sono accusati di terrorismo e si trovano ora rinchiusi in sezioni di Alta Sorveglianza. Per loro il DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) ha chiesto il processo in videoconferenza, uno strumento già imposto ad alcuni di loro in diversi procedimenti e ad altri prigionieri che in carcere non hanno chinato la testa (come Maurizio Alfieri e Valerio Crivello).
Lo strumento della videoconferenza mira anzitutto a impedire le uniche occasioni di uscire dal carcere e di incontrarsi in aula con compagni e solidali, impedisce il lavoro dell’avvocato difensore (che, di fatto, non può consultare in privato il proprio assistito) e rende impossibile agli imputati rivendicare in aula le ragioni della propria lotta. Inoltre, giudici o giurie popolari non saranno più chiamati a pronunciarsi su una persona in carne ed ossa, ma su una figura virtuale, distante e già marchiata come pericolosa, con tutto quello che ciò comporta.

Contro la videoconferenza, le sezioni speciali e l’isolamento, proponiamo, dal 22 al 26 maggio, delle giornate di lotta
diffuse nei vari territori.

Solidali e Compagni/e  degli inquisiti

Prigionieri – Verso il processo del 26 maggio contro Gianluca e Adriano

Si muove la solidarietà nei confronti di Gianluca ed Adriano, in vista della prima udienza del 26 Maggio a Roma.
Di sotto il volantino che lancia l’appuntamento dinanzi la Corte d’Assise ed in allegato le cartoline che ha disegnato Gianluca in carcere.

Per riceverne copie si può scrivere a evasioni@canaglie.org, indicando nell’oggetto “Cartoline per Gianluca ed Adriano”.


Per scrivere ai compagni:

Adriano Antonacci

CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122

Gianluca Iacovacci
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)






Verso il processo del 26 Maggio a Roma contro Gianluca ed Adriano

Gianluca ed Adriano, ragazzi dei Castelli Romani, anarchici, vengono arrestati il 19 Settembre dell’anno scorso.

Un’operazione, coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo del pool antiterrorismo e dal generale Mario Parente comandante dei Ros, li ha ritenuti gli artefici di una serie di danneggiamenti di varia natura avvenuti nella provincia di Roma: si tratta di tredici sabotaggi compiuti nei confronti di alcune banche, di una pellicceria, di sedi distaccate di Eni ed Enel e della discarica di Roncigliano.

Vengono fatte pesare su di loro le accuse di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, oltre quelle di incendio, furto aggravato in concorso, deturpamento e imbrattamento di cose altrui.
Dal giorno del loro arresto, per Gianluca ed Adriano, c’è stato solo il carcere in regime di isolamento: il primo ad Alessandria ed il secondo a Ferrara, all’interno di quelle sezioni speciali dove vengono reclusi uomini e donne la cui prima colpa a loro attribuita è il pensiero di cui sono portatori.

Nell’udienza preliminare che si è svolta il 26 Marzo scorso Gianluca ed Adriano sono stati rinviati a giudizio; in quella stessa sede il GUP D’Alessandro si è assunta la responsabilità di disporre che gli imputati debbano partecipare alle udienze tramite videoconferenza: la decisione sarebbe motivata da una circolare del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria che prevede l’utilizzo di questo strumento come misura di contenzione dei detenuti “più pericolosi”, adottata in seguito all’evasione di Domenico Cutrì, avvenuta nel corso di un trasferimento giudiziario. Nella realtà l’attuazione dei processi per video conferenza accresce la condizione di isolamento, demonizzando e disumanizzando ancor di più i prigionieri a cui si sta cominciando ad applicare.

Il 26 Maggio presso la Corte d’Assise di Roma si svolgerà la prima udienza con rito abbreviato ed il Pm presenterà la richiesta di condanna.

Esprimiamo con forza la nostra solidarietà e vicinanza a Gianluca ed Adriano, consapevoli che la vicenda che li riguarda è parte di tutte/i coloro che mettono in gioco sé stessi, per esprimere e praticare le proprie idee di libertà ed uguaglianza, senza distinzioni, nel rispetto delle diversità di ogni vita.

Anche quel giorno Gianluca ed Adriano non saranno soli.

26 Maggio, Corte d’Assise di Roma, a fianco di Gianluca ed Adriano.

Compagni e compagne di Roma

Prigionieri – Contributo di Gianluca dal carcere di Alessandria

La mia volontà e le idee di cui si contorna sono certo più forti di tutte le angherie che sfodera e mette in atto la democrazia, come ogni altra autorità, contro quegli individui che non si adattano all’ordine delle masse.
L’autorità appunto è il perno che tiene ancora saldi tutti quei principi di sfruttamento, controllo e dominio; e risparmio tutti gli “ismi” del caso che non sono altro che derivati delle condizioni in cui le masse si sono subalternate e sottomesse ai loro simili. Continua a leggere

Scritto di Adriano Antonacci

La violenza genera violenza. Indipendentemente da quanto sia giusto o sbagliato, da quanto astruso sia il confine tra gli opposti e da come questi possano convergere. La parola e il concetto stesso di violenza, da parte di chi ne detiene il monopolio, assume profonde mistificazioni. Il dissenso in ogni sua espressione viene sproporzionalmente represso…non che stupisca…”vagli a spiegare che è primavera”… Continua a leggere

Pisa – Terza perquisizione a compagne e compagni del Garage Anarchico

Apprendiamo che nelle prime ore della mattina del 7 maggio, la Digos ha perquisito alcune abitazioni e la sede del Garage Anarchico di Pisa, sequestrando computer, telefoni cellulari, materiale cartaceo, bombolette spray, vernice, lampadine e denunciando cinque compagni per danneggiamento aggravato e imbrattamento, in merito ad alcune pratiche messe in atto dal corteo contro il nucleare di sabato 3 maggio.
E’ evidente il fastidio che i compagni e le compagne, attivi nella controinformazione e nel contrasto alla contaminazione nucleare in atto sul territorio pisano e livornese, arrecano a chi vorrebbe portare avanti i propri intenti nocivi nel silenzio e nella rassegnazione della popolazione. Per la terza volta in pochi mesi una nuova operazione repressiva attuata, a quanto pare, dal Pm Giaconi: lo stesso che si è a lungo battuto per l’archiviazione dell’uccisione in carcere di Marcello Lonzi e che oggi serve gli interessi del CISAM e delle autorità locali, responsabili dello sversamento di acqua radioattiva nel canale dei Navicelli.

Viva la resistenza contro il nucleare!

Seguiranno aggiornamenti

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Da parte nostra esprimiamo tutta la solidarietà complice possibile ai ribelli del Garage anarchico, non sono le loro perquisizioni che ci possono fermare. Contro il nucleare, le devastazioni e questo presente fatto di gabbie, per l’Anarchia!